Come avete visto é teoricamente disponibile per qualsiasi risparmiatore una tipologia praticamente infinita di fondi di investimento e quindi per qualunque tasca l`obbiettivo non é indovinare il singolo fondo, bensì elaborare una struttura che possa darci una moderata soddisfazione. Ora io vorrei – sempre parlando in generale – darvi quache idea in materia.
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1) Innanzitutto é IRRINUNCIABILE il principio secondo il quale chi rischia deve anche esser quello che decide realmente e consapevolmente. Dunque io sconsiglio a priori quelle forme di investimento – anche se sulla carta allettanti – che perô di fatto limitano o addirittura escludono la scelta operativa di che mette il denaro. Es. quei certi piani di investimento dove il risparmiatore mette un certo capitale o si impegna in qualche maniera a fare certi versamenti periodici e l`intermediario poi investe a piacere assicurando un certo teorico risultato futuro. Io mi sbaglierò clamorosamente, ma a queste cose non ci credo. Difatti se va tutto bene voi che mettete I soldi guadagnate una frazione di quello che invece prende l`intermediario, se invece va male, l`intermediario non guadagna, ma prende le commissioni quindi neppure ci perde, voi invece sì. Infine se va malissimo l`intemediario non guadagna nulla, neppure le commissioni, ma voi perdete tutto il capitale. Quindi io consiglio di scegliere un operatore che vi assista (a pagamento si intende), ma la decisione consapevole (= che capite bene I termini del discorso) la prendete voi.
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2) Non deve esistere o deve NELLA REALTÀ essere limitato al minimo il conflitto di interessi tra prodotto proposto ed intermediario. Difatti I conflitti di interessi non sono solo berlusconiani, ma nascono giornalmente quando il Cipputi di turno va alla banca X per investire dei risparmi e l`astuto consulente – sentite le esigenze del Cipputi – gli serve 177,45 prodotti tutti belli e diversissimi, ma che in un modo o nell`altro son tutti emessi o trattati a provvigione dalla banca X. Conseguenza ovvia se il cugino furbo (quello vero ed amico ovviamente) vi consiglia il fondo della banca y (che tutti hanno), non é improbabile sentirsi dire che lo stesso fondo y non sarebbe conveniente, oppure costa favolose ed immaginarie commissioni, oppure non é disponibile. Questo tipo di intermediario va evitato. Chiaro che dovunque andiate é normale che vi siano delle preferenze e che ciascuno spinga I suoi prodotti, ma la cosa deve essere fatta nei giusti limiti, onestamente precisando l`esistenza del conflitto di interessi, ed infine motivando seriamente perchè il risparmiatore dovrebbe scegliere quel prodotto piuttosto che un altro emesso o gestito da un differente operatore. Notate che per legge il conflitto di interesse deve essere segnalato, come per legge se l`intermediario si propone come vostro consulente con relativo mandato che vi farà certo sottoscrivere, esso deve acquistarvi il prodotto da voi scelto, qualunque sia, oppure rinunciare all`incarico, oppure motivare con fatti reali come esso sia indisponibile. Con questo non voglio dire che se primari operatori spingono il loro prodotto sia per vendere bufale, anzi potrebbe trattarsi di cose accettabilissime, ma l`accontentarsi di fatto solo dei I prodotti di un operatore limita e danneggia il risparmiatore non solo per mancanza di scelta, ma anche e soprattutto perchè nel bene e nel male si lega a quello stesso emittente (anche se apparentemente acquista prodotti diversissimi) ed quindi non differenzia più il rischio reale. Un po`come quel salumiere che compra sì salumi differenti, come la Mortadella Citterio (Prodi), il Salame Citterio (D`Alema), la Bresaola Citterio (Fassino), la Pancetta Citterio (Mastella), la Coppa Citterio (Padoa-Schioppa) ed il Culatello Citterio (Luxsuria), tutti salumi differenti appunto, ma provenienti da un unico produttore che se dovesse avere dei problemi (come pare capiti), lascerebbe il povero salumiere senza mercanzia da vendere, oppure se il Citterio alzasse I prezzi, con resterebbe la merce più cara dei concorrenti che comprano il Rovagnati.
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Stabilire subito e chiaramente quanto costano I servizi dell`intermediario che si propone. Difatti come già vi dissi in passato noi abbiamo vari tipi di costi che tutti però gravano a cascata sul nostro investimento (Io qui escludo gli oneri fiscali diretti perchè oggetto di apposite successive trattazioni). Difatti noi paghiamo a) dei costi generali detti di forma tecnica ovvero I costi del conto corrente su cui transitano I nostri movimenti di denaro in causa della gestione dei fondi e/o titoli, I costi del deposito titoli in cui vengono virtualmente inseriti I valori, b) dei costi di relazione, ovvero quegli oneri che ci vengono addebitati a fronte delle contabili di acquisto e vendita, interessi e dividendi nonchè per visionare la nostra posizione su supporto cartaceo o telematicamente. Tipologia c) I costi generali di consulenza o di mandato che l`operatore potrebbe pretendere sull`ammontare globale del nostro investimento. Ed infine tipologia d) I costi generali di intermediazione per l`acquisto o vendita del singolo prodotto. Assolti questi costi che – attenti alle facili confusioni – sono afferenti al solo intermediario – ci sono poi I costi propri del prodotto che noi scegliamo e che sono propri dell`emittente e del gestore del prodotto stesso. Un po`come con I computer: noi paghiamo l`hardware e l`installazione e trasporto della macchina al venditore, poi il software al produttore dei vari programmi ed infine l`installazione del software al relativo tecnico e/o distributore che può essere persona diversa da chi ci ha dato la macchina. IO non posso entrare nei dettagli di queste tipologie di costi perché troppo differenziate, ma posso consigliarvi una strategia che io oggi vedo assai pagante, ovvero quella di quantificarli subito in valori assoluti capitolo per capitolo. Non é un gioco di parole, ma voglio semplicemente dirvi di convenire con l`operatore delle cifre chiare e di semplice applicazione. Es il c/c 70 € anno tutto compreso salvo I boili (ma il tutto deve esser tutto davvero). Deposito titoli: gratis per I valori emessi dallo stesso intermediario 1/3 per mille per il resto ed anche qui tutto compreso. Costi di relazione di solito nulla si si accetta il supporto telematico, oppure il rimborso delle spese postali facciali. I costi di intermediazione sono I più difficili da quantificare perchè di solito l`intermediario per occultarli preferisce abilmente mischiarli ai costi propri del prodotto affinchè noi non si sappia che cosa e chi realmente paghiamo. Se noi facciamo un investimento di un certo livello (es oltre 100 mila euri) é fondamentale il chiedere la specifica divisione delle due cose. Comunque tutti I costi di gestione fino a quelli del prodotto esclusi, non dovrebbero incidere per più del 1-1,5% del nostro investimento. Andare oltre vuol dire che qualcosa non funziona. (continua)
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