Scandalo ambulanza, Selva si dimette. Per raggiungere La7 aveva utilizzato un'autolettiga ferma davanti a Palazzo Chigi. Gli infermieri definiscono l'atteggiamento dell'esponente di An "minaccioso e offensivo"
ROMA - "Con la presente, pongo nella sua disponibilità, onorevole presidente, le mie dimissioni da senatore". Così scrive il parlamentare di An Gustavo Selva al presidente Franco Marini: "Non voglio che le mie eventuali colpe ricadano sulle istituzioni", spiega poi a voce l'ottantunenne dimissionario. La scelta arriva dopo le polemiche sollevate dalla confessione del senatore che, davanti alle telecamere di La7, ha ammesso di aver preso un'ambulanza per dribblare i blocchi istituiti a Roma per la visita di Bush e raggiungere in tempo gli studi televisivi.
L'eloquente silenzio dei dirigenti del suo partito e le critiche piovute da entrambe le coalizioni, avevano fatto capire da subito che il "vecchio trucco da giornalista", come l'aveva definito l'ex direttore di Gr2, non era piaciuto a nessuno. Aveva provato con un taxi, poi con un'auto a noleggio, ma il centro della capitale era bloccato e non c'erano alternative. Pur di non mancare all'appuntamento, Selva ha chiesto allora ad un'ambulanza di farsi accompagnare vicino agli studi televisivi.
"Ero agitato, stavo male: porto 4 by-pass. E poi neppure ho detto che ero un senatore", si era giustificato con un cronista. Ma nella relazione inviata dalla direzione dell'Ares 118 al presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, si definisce l'atteggiamento del senatore di An "minaccioso e offensivo" nei confronti dell'equipaggio dell'autoambulanza. A detta degli operatori dell'Ares, Selva avrebbe addirittura "denigrato la professionalità dell'equipaggio e minacciato il licenziamento di un infermiere" nel caso in cui non fosse stato trasportato. (...e poi non ho neanche detto che ero un senatore... infatti, non l'ha detto: ha dato il biglietto da visita "da senatore", che gli operatori dell'Ares hanno allegato al rapporto. Quindi non solo stronzo, ma anche bugiardo. NdR...)
"E' vergognoso e indegno", aveva detto il ministro alla Salute Livia Turco. Ancora più esplicita era stata la sua ex compagna di partito Alessandra Mussolini che aveva bollato il gesto come "un chiaro caso di bullismo senile. Servono le dimissioni", aveva chiesto. E le dimissioni oggi sono giunte puntuali.
...capitolo dimissioni: Gustavo Selva ha già fatto sapere che "accetterà le decisioni del Senato", che voterà l'accoglimento o meno delle dimissioni a scrutinio segreto, per regolamento. Per prassi, invece, il Senato respinge sempre, alla prima votazione, le dimissioni presentate. Gustavo Selva ha già fatto capire che, rispettoso com'è delle istituzioni, lui "accetterà le decisioni della camera di appartenenza".
Bravo, Gustavo! così si fa. Le Istituzioni (maiuscolo) si rispettano.
SOCIAL
Follow @Tafanus