da "Affari & Finanza, supplemento di Repubblica del lunedì
di ALBERTO STATERA
Questo post non era in programma. E' dedicato a Pino, che nei suoi commenti alla "Posta" di oggi si è mostrato così preoccupato circa la potenziale immoralità di Fassino & D'Alema... solo per tranquillizzarlo.
Dopo le indimenticabili performance di "Ball of Steel" (palle d´acciaio-ndr), "Wild West" e, tocco padano-partenopeo tra tanto english, "Votantonio", Antonio Marano, leghista varesotto, ex deputato, ex sottosegretario nel primo governo Berlusconi e tuttora, per quegli insondabili scherzi della sorte, direttore di Rai 2, conquista a mezza estate, in memoria di Ennio Flaiano, il nostro personale premio "Italia alle vongole" o "Vongolino d´oro". Se Gianpiero Fiorani non ha mentito a Luca Pagni, che lo intervistava per "Repubblica", Marano gli ha offerto di condurre "una trasmissione su Rai2 in difesa dei diseredati, dei cittadini truffati dalle finanziarie e dalle banche".
Per chi non lo ricordasse, Fiorani è l´ex capo dei "Furbetti del quartierino", quello che ha messo a ferro e fuoco la finanza italiana, che tosava i correntisti "qualunque" della Banca Popolare di Lodi e che, telefonicamente, baciava l´ex governatore della Banca d´Italia Antonio Fazio, che da controllore trescava con un suo controllato diventato ormai un "famiglio". Poi la galera e il "ravvedimento mediatico", che, cooptato nella squadra ruffiana di Lele Mora, lo ha promosso a baciare non più Fazio, ma la giovane figlia di Ornella Muti, Nike Rivelli, nei pressi del Billionaire, luogo di culto dell´Italia "cafonal" illustrata da Roberto D´Agostino. Capite l´astuzia quasi partenopea del polentone Marano? Chi meglio di un truffatore può spiegare le truffe ai truffati?
Ex gestore di Rete 55, una tivù privata del Varesotto, amico di Bobo Maroni, appassionato del festival dei druidi, autore di indimenticabili "speciali" su Pontida, all´atto del suo secondo insediamento alla direzione del secondo canale della Rai, Marano aveva promesso "una rete sexy". Sexy in che senso? Guardonismo per un colabrodo etico e finanziario? Se si mettono insieme le "Palle d´acciaio", "Wild West", "Votantonio", "Donne", "La sposa perfetta" e altre insulsaggini varie, il presunto "servizio pubblico" ha buttato dalla finestra circa 14 milioni e mezzo di euro per format idioti e fallimentari, che Aldo Grasso non esita a definire "uno scandalo". Pochi spiccioli, se volete, per gli standard di Gianpiero Fiorani, che di milioni ne spese almeno 40, naturalmente non suoi, per cercare di salvare dalla bancarotta Credieuronord, la banchetta, nata come suprema icona del velleitarismo leghista e subito diventata un disastro, che fece imbufalire alcune migliaia di leghisti della prima ora truffati come polli. Così nessuno meglio di Fiorani, nella trasmissione che Marano graziosamente gli ha offerto sul "servizio pubblico" e che si potrebbe intitolare "Furbetti" o " Fanfulla da Lodi", potrà raccontare che in questo paese basta pagare, come per l´appunto accadde con la banchetta di Bossi, per lavare ogni peccato e ottenere magari dalla politica gratitudine eterna per fare i propri affari. A quei tempi la Lega era la peggior nemica del governatore Fazio. Bastarono poche ore, dopo l´intervento di Fiorani, perché Bobo Maroni dichiarasse: "Fazio è bravissimo, non si tocca", smentendo anche il ministro dell´Economia in carica Giulio Tremonti, che della Lega era allora il principale supporter dentro Forza Italia e che aveva l´unico scopo di far fuori il governatore. Chissà che con Marano, il Fiorani versione petto nudo, danze, baci e Billionaire non abbia giocato ancora spregiudicatamente quel credito, e magari altri meno noti, cui il direttore di Rai2 non poteva negarsi.
Marano è
giustamente famoso per l´"Isola dei famosi", un saggio superbo sulla società di
massa - per chi sappia leggerlo nella sua nefandezza - e sull´Isola, buon sangue
non mente, avrebbe voluto approdare uno dei figli di Umberto Bossi, Riccardo,
cui il papà, dopo un primo avallo, ha promesso, nel caso, "calci nel sedere". Se
è Marano che ha dissuaso l´insipiente giovanotto, ha forse fatto l´ultimo favore
al suo boss.
Chi più di lui, che l´insipienza della politica mantiene ancora
in quel posto, merita a mezza estate il "Vongolino d´oro"?
a.staterarepubblica.it
Caro Pino, ove mai non ti fosse chiaro il quadro, fammi sapere. Possiamo costruire insieme l'elenco dei komunisti che "potrebbero" aver fatto dell'insider trading, da altri che hanno "sicuramente" preso fiumi di mazzette. Chi comincia? Tafanus
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