Raf nasce in Puglia, a Margherita di Savoia, nel '59. Il suo vero nome è Raffaele Riefoli. Chiunque conosca quei luoghi, comprende che emergere dal pantano è un compito difficilissimo. Ci si può fare, ma solo a costo di un surplus di talento rispetto a chi nasce nelle "piazze" musicali dell'epoca (Milano, Roma, Genova, Napoli..)
A quattordici anni esordisce come cantante solista e chitarrista. Dopo l'esame di maturità, si trasferisce a Firenze per studiare architettura, ma la sua passione per la musica lo porta a fare esperienze musicali nuove, che lo portano a Londra, ove comincia a comporre brani in lingua inglese, che lo faranno conoscere al grande pubblico.
Prima di affermarsi come Raf, Riefoli ha utilizzato lo pseudonimo Rip. Era questo il nome con cui si faceva chiamare nel 1980, quando era il cantante e bassista dei Cafè Caracas, un trio che comprendeva, oltre a lui, Ghigo Renzulli e Renzo Franchi, che sarebbero poi diventati assieme a Piero Pelù i componenti dei Litfiba. Il gruppo ebbe vita breve, e pubblicò un unico singolo nel 1980.
Come Raf, inizia la sua carriera nel 1983 incidendo Self Control, un brano dance che scalerà le classifiche di mezzo mondo grazie anche alla versione dell'americana Laura Branigan. Nel 1987 scrive "Si può dare di più", che vince il Festival di Sanremo. Lo stesso anno arriva terzo all'Eurofestival in coppia con Umberto Tozzi con "Gente di mare".
Nel 1988 esce l'album "Svegliarsi un anno fa", che contiene "Inevitabile follia". L'anno dopo è di nuovo a Sanremo con "Cosa resterà degli anni '80", inclusa nell'album omonimo.
Questo è il brano scelto per il vostro ascolto questa settimana. Perché lo trovo musicalmente molto bello, credo che le parole siano non banali, è cantato bene, e manifesta un grande rimpianto per "quegli anni '80" ai quali anch'io, per vicende personali, sono molto legato affettivamente.
Quello che è venuto dopo, in un certo senso trovo che sia musica costruita con mestiere, ma con una certa carenza d'anima, anche se confesso di non essere un profondo conoscitore delle sue realizzazioni successive.
Le note sulla discografia sono tratte da Wikipedia e dal sito di Raf.
Raf – Cosa resterà degli anni ‘80
SOCIAL
Follow @Tafanus