La rivelazione dopo una giorno di polemiche in seguito al ricovero per overdose della squillo che era nell'hotel - Volontè: "Chi si droga non può legiferare". Lui: "Mi dimetto dal partito" - Sesso e coca col parlamentare - Mele (Udc): "Sono io ma niente droga"
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Mercoledì l'Udc di Casini organizza il test antidroga, bocciato dall'aula, davanti a Montecitorio - Vietti: "Se facciamo il test a chi guida il bus della scuola, a maggior ragione a chi guida il bus della vita pubblica"
di CLAUDIA FUSANI, Repubblica.it
ROMA - Si chiama Cosimo Mele, ha 50 anni, pugliese, deputato, in questa legislatura è membro della commissione Ambiente e qualche anno fa, nel 1999, fu coinvolto in una brutta storia di tangenti e corruzione. Alle 20 e 38 di stasera, dopo trentasei ore di atroci dubbi e cristiane sofferenze fa outing con l'agenzia di stampa Ansa "per evitare - dice - speculazioni politiche a danno del partito": " Quel parlamentare sono io, ma droga non ne ho vista e la signora mi era stata presentata quella sera a cena da amici". La "signora" è la squillo che è finita in overdose all'ospedale San Giacomo sabato mattina dopo una notte a luci rosse in compagnia di un parlamentare - e di un'altra squillo - all'hotel Flora [...]
Soprattutto, l'outing di Mele arriva perchè preteso dal suo stesso partito. Dopo che in serata Luca Volontè, stato maggiore dell'Udc, quando probabilmente i sussurri sul parlamentare coinvolto nel festino sono diventati insopportabili, dichiara: "Chi si droga non può legiferare, chi è complice dello sfruttamento della prostituzione non può parlare di famiglia, figli e diritti umani. Un deputato al droga party con prostitute? Si faccia avanti. La vita privata è sacra ma per chi si occupa di rappresentare il popolo e legiferare per il bene comune, è lecito chiedere una condotta più consona e non drogarsi".
La ragazza-squillo che è finita all'ospedale sta bene. E questa è la cosa più importante. La sua collega non ha avuto problemi. Il parlamentare si era, fino a stasera, dileguato. La polizia, che è intervenuta, ha messo tutto per iscritto, ha ricostruito la dinamica della serata con nomi, cognomi e tipo di sostanze con presunte dosi utilizzate. Il verdetto finale è: "Nulla di penalmente rilevante". Fatti privati, dunque. Storia chiusa.
Un po' difficile, che si chiuda, visto che tra i protagonisti c'è un parlamentare della Repubblica, che l'uso di droghe e relativo dosaggio è oggetto di dibattito - e scontro - parlamentare dall'inizio della legislatura (il ministro Ferrero deve portare in Consiglio dei ministri il nuovo disegno di legge che riscrive la Fini-Giovanardi) e che proprio in questi giorni è stata bocciata la proposta del presidente dell'Udc Pierferdinando Casini di sottoporre i parlamentari al test antidroga. L'Udc però non si ferma. E mercoledì mattina organizza il test in piazza di Montecitorio. Spiega Michele Vietti (Udc), prima però di sapere che il responsabile è un suo compagno di partito: "Un parlamentare deve essere trasparente e coerente. Se io faccio il test all'autista che guida il pullmino della scuola, a maggior ragione lo devo fare a chi guida il pullman della vita pubblica". Giustissimo.
Fin dal pomeriggio le indiscrezioni avevano stretto il cerchio intorno all'Udc che - amarissima ironia del destino - proprio per mercoledì ha organizzato il test antidroga per i parlamentari. Franco Grillini, sinistra democratica, era contrario a pubblicizzare il nome prima e lo è ancora di più adesso: "Sul piano umano il collega Mele ha tutta la mia solidarietà, la caccia al nome è sbagliata. All'Udc invece mi permetto di ricordare che è caratteristica degli uomini avere vizi privati e pubbliche virtù. Il partito di Casini quindi moderi l'estremismo: vedi cosa succede nel partito che fa della sessuofobia e del probizionismo la sua ragion d'essere...".
Volontè promette che "il deputato coinvolto mercoledì non sarà presente al test antidroga" e che "difficilmente voterà la legge a settembre". Significa che dimissioni di Mele saranno accettate? Eppure venerdì l'aula ha lavorato dalla dieci alle due della mattina dopo, duecento votazioni per approvare la riforma dell'ordinamento giudiziario. L'Udc ha votato contro. Ma Mele era già a cena con l'amica. "Appunto - insiste Volontè - il deputato non solo ha preferito un coca-fiesta al suo dovere ma ha pure infangato l'onore di tutti i colleghi". Mele insiste: "Un fatto privato, l'avventuretta di una sera...". Si dispera: "La cosa più difficile è stato dirlo a mia moglie...". Certo, pensare che è un deputato dell'Udc che fa del proibizionismo una bandiera e della lotta allo sfruttamento della prostituzione un obiettivo di governo, c'è da mettersi le mani nei capelli.
Come è linea costante di questo blog, noi non abbiamo niente da obiettare se un "onorevole" (minuscolo) va a puttane (pardon, a "signore"). Sono fatti suoi. Però in questo caso alcune domande vorremmo porle ai vertici dell'UDC, specialisti del predicar bene e razzolare male:
-1) Perchè Cosimo Mele, coinvolto nel '99 in una storiaccia di tangenti e corruzione, è stato ricandidato?
-2) Non si partecipa, come partito, al linciaggio di un uomo che "ha peccato", quando il suo leader è il teorico e il pratico del concubinaggio, che può essere praticato, purché se ne parli male in pubblico, e purché si sia ufficialmente "per la famiglia tradizionale" e contro i PACS. La "puttanata" (pardon, la signorata) di Cosimo Mele, è meno grave del concubinaggio del suo leader.
-3) Ci interessano le dimissioni di Mele, così come eravamo interessati alle dimissioni dello statista Gustavo Selva; Selva le ha prontamente ritirate, prima che a qualcuno venisse in mente di accettarle. E' uscito da AN, ed è stato già accolto nella discarica di Forza Italia. Le dimissioni di Mele che significato hanno? dimissioni da parlamentare? neanche per sogno: dimissioni dall'UDC, probabile passaggio al gruppo misto, ma continuerà a fare il parlamentare "cristiano" e a percepire i suoi 20.000 euri al mese: tanti, maledetti e subito.
-4) Mercoledì, fra le risate generali, l'UDC farà il test antidroga davanti a Montecitorio: ovviamente trattasi di stronzata demagogica, dal momento che nessuno può essere obbligato a sottoporvisi, visto che il test è stato bocciato dal parlamento. Quindi non si prevedono file di drogati che si presenteranno al test perchè la moglie di Cesare eccetera.
-5) Con calma i vertici dell'UDC, incluso il Volonté (quello che le giaculatorie) ci facciano sapere se l'obbligo di rispettare le norme dettate da Santa Romana Chiesa si applichino solo ai peones, o persino a capi e capetti. E ci facciano sapere se intendono chiedere le dimissioni di Casini, che vive consapevolmente nel peccato.
MA A PRESCINDERE DA PUTTANE E "SIGNORE"...
(Dal Corriere della Sera del 6 Gennaio 1999)
Arrestati sindaco e vice di un paese nel Brindisino. Il giro di soldi si e' protratto per 4 anni - Amministratori riciclavano al casino' le mazzette delle tangenti - CAROVIGNO (Brindisi) - Lo stipendio da sindaco proprio non bastava a Vito Angelo Perrino (Forza Italia) e al suo vice Cosimo Mele (Cdl) per tentare la fortuna, insieme, ogni fine settimana, negli esclusivi casino' di Montecarlo e Venezia [...]
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