Nell`ultimo appuntamento prima delle ferie (non vi annoierò al mare con questioni di soldi) continuiamo la panoramica sui mutui immobiliari. Abbiamo già visto che primo elemento fondamentale da considerare é LA MODALITÀ DI CALCOLO del piano di ammortamento che ci viene proposto dall`ente finanziatore. Difatti a parità di scadenza e di tasso il costo può variare molto sensibilmente, con possibilità di trucchetti e sorprese molto dannosi per il contraente. Io consiglio di tentare sempre di ottenere un ammortamento Americano a rate decrescenti ed in mancanza un ammortamento francese. Mai un tipo Tedesco che é un capestro.
Secondo elemento da considerare é il tasso di interesse. Primo
parametro di riferimento é un dato oggettivo cioé l`EURIBOR (euro interbanking
offered rate) ovvero il tasso al quale le banche offrono ad altre banche il
loro denaro in prestito. Detto tasso varia secondo il mercato e secondo la
durata del prestito. Sul mercato monetario si quota dall`overnight (24 ore)
all`anno, passando per settimane e mesi. Oggi l`overnight é 4,06, mentre ad un
anno arriva al 4,589.
Secondo parametro di riferimento é l`IRS (Interest Rate
Swap) ossia la quotazione di quell tasso SEMPRE INTERBANCARIO che é al servizio
di un prestito a scadenza fissa, considerando però fisso anche il tasso per
tutta la durata del prestito, indipendentemente dale successive variazioni del
mercato. Si quota per anni da 1 a 30. L`IRS sull`euro si chiama Euris (euro
interbanking interest rate swap). Oggi un 5 anni é pari al 4,88% ed a 30 anni
andiamo al 5 tondo.
PRIMA CONSIDERAZIONE: le banche ci vendono il “tasso
fisso” come una favolosa concessione elargita per favore solo a primaria
clientela e naturalmente a costi da gioielleria berlusconiana. Voi vedete
invece che lo SPREAD (nostranamente la differenza) tra il tasso fisso ed il
tasso variabile é ad oggi molto modesta nell`ordine (a voler esagerare) del
mezzo punto percentuale.
SECONDA CONSIDERAZIONE: La base di partenza del calcolo
dei costi del contratto é – notate bene – oggettiva e nota poichè questi dati
chiunque li può reperire chiunque facilmente su internet oppure su un qualunque
quotidiano nazionale.
Il trucchetto sta nella quantificazione E S A T T A dello
spread addebiato al cliente. Ovvero I tassi citati valgono tra banche e tra
banche ed amici degli amici, ovvero “primaria clientela”. Per esempio Tanzi
& Bonlat fino al giorno prima della sopresa erano classificati (vedere per
credere) tra la primaria clientela Invece il cliente comune é per principio una
merdaccia inaffidabile e quindi non può beneficiare di questi favolosi tassi. Dunque
gli si carica appunto lo SPREAD. Detto balzello varia a seconda del tipo di
cliente (professione, patrimonio, amicizia col funzionario…), tipo di immobile
dato in garanzia (residenziale, popolare, di lusso ecc..), valore di perizia di
detto immobile, percentuale del prezzo totale erogata, eventuali altre garanzie
accessorie fornite dal cliente (di fatto dette appunto accessorie, ma che se
non ci sono, difficilmente la pratica va a buon fine.
Comunque anche al cliente che eccelle nei requisiti
precedenti meno di un punto di gabella non arriva. Attenzione alla
quantificazione dello spread. Difatti mica tutti la fanno breve dicendo Euris a
10 anni + 1% di spread, ma si tenta di introdurre delle confusioni. Esempio, lo
spread é trimestrale o mensile, oppure il tasso é fisso MA lo spread é
VARIABILE (fregatura immane). Attenti al trucco della capitalizzazione
frazionata. Difatti pagare in un unica rata annuale ad una certa scadenza È
SEMPRE meglio che pagare ogni trimestre, mese ecc.. Vi ometto le formule ma ad
un tasso annuo nominale del 6% corrisponde – ad esempio – un tasso annuo
effetivo convertibile mensilmente del 6,1678. Spiego: su un capitale di 1000
euri in un anno al 6% pago 60 pistolini in una rata sola, posticipata (ovvero
pagata alla fine dell`anno di maturazione degli interessi). Invece se volessi su
un nominale del 6% pagare mensilmente, mi consterebbe 61,678 pistolini, dovuto
al fatto che io anticipo di fatto il pagamento corrispondendo alla fine del
primo mese 5 pistolini, ancora 5 alla fine del secondo e così via fino a far
nominalmente 60. Invece é come ne avessi pagati 61,1678 perché invece di
tenermi tutti I miei 60 euri in tasca per un intero anno fino alla scadenza
della rata, ne ho cacciati 5 ogni mese tal che alla fine del primo mese ne pago 5 e ne ho ancora in tasca 55; 5 il
secondo mese e me ne restano 50 e così via. L`aggravio mica é poco perchè si
tratta del 2,79 % degli interessi in piû.
Per avere un`idea dei costi oggi si parla di un costo
medio dei mutui – nuovi – pari al 6%//7% + le spese, mentre quelli vecchi, ma a
tasso variabile costano di soli interessi grosso modo un punto di meno, secondo
il meccanismo di adeguamento.
Qui mi fermo. Auguro a tutti buone ferie sia in vacanza
che in città.
ES
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