Durissime le parole del deputato no global: "Le loro leggi hanno armato le mani dei padroni" - Durissimo il segretario del Prc, Giordano: "Parole incompatibili con Rifondazione"ROMA - Parole forti, quelle pronunciate dal deputato di Rifondazione, nonché leader dei Disobbedienti, Francesco Caruso, sulla piaga delle morti bianche. Parole che, come prevedibile, suscitano polemiche altrettanto veementi: in una dichiarazione, poi parzialmente rettificata, il parlamentare accusa infatti Tiziano Treu e Marco Biagi - padri di due diversi provvedimenti legislativi sulla flessibilità - di essere "gli assassini" dei due giovani morti sul lavoro, ieri, a Mugnano e Bolzano.
"Le loro leggi - spiega Caruso - hanno armato le mani dei padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggior intensità la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti, a discapito della qualità e della sicurezza del lavoro". E infuria la polemica. A cominciare dal segretario del suo partito, Franco Giordano, che dice: "Le sue parole sono incompatibili col Prc. Sono parole in libertà, di cui il solo responsabile è il deputato Caruso".
Ancora più forte la reazione dell'ex ministro leghista Roberto Maroni, di cui Biagi era consulente: "Le parole di Caruso - attacca - fanno venire i brividi. Uno che dice queste cose, legittimando di fatto un assassinio, quello di Marco Biagi, non può sedere in un Parlamento democratico. Le prese di distanza non sono sufficienti". "Naturalmente - aggiunge Maroni - esprimo la mia solidarietà a Tiziano Treu".
Ma l'indignazione è davvero generale. Anche Gennaro Migliore, capogruppo di Rc alla Camera, prende decisamente le distanze: "Sono sconcertato dalle affermazioni di Caruso e spero che si renda conto presto del danno che producono anche a chi lotta contro la precarietà. E quindi credo che si debba ricredere al più presto. Poi trovo di pessimo gusto citare il nome di Biagi, che è stato barbaramente ucciso dalle Br".
Ancora, l'attuale ministro del Lavoro, Cesare Damiano, definisce "demenziali" le parole del deputato no global: "Sono usate con irresponsabilità e leggerezza - accusa - che segnalano purtroppo la rottura del meccanismo della normale dialettica politica, con un linguaggio da bandire che fomenta l'odio e disconosce l'impegno del governo e del Parlamento con la recente legge a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori. Una legge tesa a contrastare la tragedia delle morti bianche".
Di fronte a questa pioggia di reazioni, arriva in serata la controreplica di Caruso: "Mi spiace, le mie parole sono state politically uncorrect. Quello che volevo dire è che le leggi di professionisti come Biagi e Treu sono state usate per rendere il lavoro sempre più precario e rischioso". Ma non basta per calmare una polemica che lo sta isolando anche all'interno di Rifondazione.
Ho sempre giudicato l'Onorevole (?) Caruso un imbecille (politicamente, s'intende); però non sopporto neppure quelli del suo partito che oggi prendono imbarazzati le distanze (da Giordano a Migliore), perchè, quando gli hanno offerto la candidatura, sapevano ESATTAMENTE chi fosse Caruso, e di quali intemperanze verbali fosse capace.
Il problema è che le idiozie verbali (o verbose?) di Caruso, non autorizzano i vari Maroni e Cicchitto a "pucciare il biscotto": il primo perchè era il datore di lavoro di Biagi quando questi implorò una scorta che gli fu negata, prendendosi del "rompicoglioni" da Scajola. Quanto a Cicchitto, anche se a sinistra uno dovesse dire "ho caldo" e un altro dovesse replicare "io non tanto", Il prode Cicchitto, re di coerenza (craxiano, occhettiano, italoforzuto), ne approfitterebbe per sottolineare "le divisioni della sinistra". Pensi alle divisioni del Casotto delle Libertà Condizionali", dove ormai non c'è un solo aspetto della politica che raccolga le adesioni di due dei 17 partiti e partitini, poi venga pure a farci la lezione. Magari partendo dai tempi in cui non militava in Forca Italia, ma direttamente nella P2.
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