Forse la cosa è importante, forse no; ma sinceramente io non avevo associato Don Gelmini a Padre Eligio, mitico puttaniere degli anno '70. Provvede a ricordarcelo Roberta Anguillesi, di "DemocraziaLegalità", con questo informatissimo articolo.
Don Pierino Gelmini nessuno lo ricorda è il fratello del più noto Padre Eligio Gelmini: prete in cachemire, amico di calciatori e di veline ante litteram, famoso negli anni settanta per frequentazioni e coinvolgimenti in quelli che la stampa di allora chiamava 'balleti' rosa, verdi e qualcuno ( col senno di poi...) anche nero, nero mafia, nero trame. Fondatore di "mondo x", comunità discussa, con finanziamenti discutibili. Ancora l'Italia ufficiale era bacchettona e ancora risuonavano gli schiaffi alle donne dalla scollatura tentatrice, per cui il clamore fu tanto, forse troppo, sollevato dalla 'morale' più che dalla provenienza dei soldi con cui Eligio e il fratello abitavano ville, vestivano di lusso e facevano 'la bella vita'. Soldi e amicizie, favori e affari che passavano dall'Argentina, dal sud del Vietnam, luoghi compromessi in quei tempi di guerre e regimi.
Ma veniamo al Pierino di santa romana chiesa: Tra gli anni sessanta e i settanta, si faceva chiamare Monsignore nonostante la diffida della Curia, Segretario di un cardinale, Luis Copello, arcivescovo di Buenos Aires. guidava una Jaguar e veniva inquisito, e arrestato, per per bancarotta fraudolenta, emissione di assegni a vuoto, e truffa. Pare avesse messo su una ditta import-export con l'America Latina, l'America latina di allora, quella dei regimi sanguinari, della protezione ai nazisti in fuga. Inoltre tra i suoi affari strani figura una cooperativa edilizia collegata con le Acli, fallita mentre Pierino ne era tesoriere. Ovviamente queste vicende, e quelle del fratello, consigliarono al Gelmini un soggiorno all'estero e scelse il Vietnam del sud. Anche li trovò il modo di distirnguersi e venne denunciato per appropriazione indebita dalla vedova Diem, nonchè da un Arcivescovo locale.
Nel 1971 torna in italia e va in galera. Quattro anni filati dietro le sbarre puittosto movimentati, reclami di altri detenuti per la condotta del 'Monsignore' che viene definito 'promiscuo', qualche problema di disciplina.
Uscito dal carcere la chiesa cattolica condanna a una ritiro in Toscana, la pecorella smarrita. Qualche altro guaio con la giustizia ma la situazione pare appianarsi, lui e il fratello Eligio continuano ad abitare ville e eremi di lusso, senza grossi clamori.
Poi di colpo, Don Pierino Gelmini diventa la star e il fratello Eligio sparisce definitivamente dalle cronache, lasciando un flebile ricordo. Si chiude con il passato pur mantenendo una certa continuità e nasce "Incontro", la comunità per tossicodipendenti che ne ha fatto un eroe, un mito della salvazione.
A naso, mi sembra che le ultime accuse rivolte al Gelmini siano poco credibili, una vendetta un ricatto o magari qualcuno che non vuole più essere salvato dal demone della droga e diventar melassa per il banchetto della salvazione finanziata dallo stato, ma la cosa credibilissima e un pò grottesca è che il centro-destra abbia assunto questo nuovo eroe tra le fila dei santi perseguitati, (mentre il centro-sinistra tace per non compromettersi), santo subito non fosse per il curriculum perfetto che porta.
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