Sembra la storia dei sette piccoli indiani di Agatha Christie. Ieri è stato cacciato, a furore di opinione pubblica, il Ministro della Giustizia di Bush, Alberto Gonzales. Le chiamano "dimissioni". Uno alla volta, i fedelissimi di georgedabliu stanno saltando già dalla nave che affonda, o vengono buttati giù da un'opinione pubblica che comincia finalmente a capire. Nel frattempo i militari americani ammazzati da Bush in Iraq stanno per raggiungere quota 4.000. Le Tre Torri Gemelle di Bush.
Resistono imperterriti, Dick Cheney, col suo carico di conflitto di sostanziosi interessi (che al confronto quelli del Cipria fanno ridere), e la ineffabile Condolcezza Rice, quella che al quarto giorno dall'inondazione di New Orleans (uragano Katrina, ricordate?), mentre la gente, disperata, viveva senza mangiare e senza bere da quattro giorni, ammassata prima nel Super Dome, poi nel Palazzo Congressi, coi servizi igienici intasati e traboccanti merda già dopo poche ore, è stata fotografata (ed insultata violentemente) dalla gente inferocita, che l'aveva scovata a fare shopping in un super-negozio di Ferragamo. Il giorno dopo, mentre a New Orleans la merda nel palazzo congressi era arrivata alle narici, in strada si gonfiavano cadaveri abbandonati da giorni, e il fiume continuava a scaricarne tanti altri in città, Condolcezza ha pensato bene di lenire il suo turbamento andando al Tennis Club, a fare qualche palleggio con Monica Seles.
Nel frattempo sono scesi dalla barca timonata da un demente ubriaco Donald Rumsfield, Dick Powell, John Ashcroft, Dan Barlett, Karl Rowe, Tony Snow... Tutti gli Umini del Presidente. Come i sette piccoli indiani. Ne mancano due, e l'opera sarà completata.
Riportiamo la breve storia di Alberto Gonzales presa da Repubblica; chi volesse invece sapere cosa ne pensano fonti meno "antiamericane" di Repubblica o del modesto Tafanus, può fare un giretto sui più autorevoli giornali online americani di ieri e di oggi, dal NYT al Washington Post, al Wall Street Journal. Noi restiamo qui, immobili, offrendo il petto agli inevitabili attacchi dei vari pieriniurbani che non tarderanno ad arrivare sul blog col loro carico di accuse di "anti-americanismo". Siamo sicuri che non ci mancherà neanche l'apporto di qualche idiota in camicia azzurra che ci ricorderà che noi cogli americani siamo "in debito", perchè più di 60 anni fa sono venuti in Europa a liberarci dal nazifascismo (ma, per la cronaca, solo dopo essere stati attaccati a Pearl Harbour).
[...] Alberto Gonzales, da tempo al centro di polemiche perché sospettato di aver mentito al Congresso e di aver compiuto abusi d'ufficio in casi connessi alle carceri di Guantanamo e Abu Ghraib. La notizia, data in prima battuta dal sito del New York Times, è stata confermata dal Dipartimento della Giustizia e dallo stesso ministro, che ha annunciato le sue dimissioni a Washington. Ha fatto sapere che lascerà effettivamente il posto il 17 settembre e non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti. "Guidare il ministero della Giustizia è stato uno dei miei più grandi privilegi", si è limitato a dire.
Gonzales ha comunicato venerdì la sua decisione con una telefonata al presidente George W. Bush, che ha accettato le dimissioni "con riluttanza", come riferiscono fonti vicine alla Casa Bianca. Il presidente statunitense ha sempre difeso Gonzales: oggi hanno pranzato insieme nel ranch texano dei Bush [...]
Gonzales, 51 anni, ha lavorato per Bush negli anni Novanta, quando era governatore del Texas. Durante il primo mandato presidenziale di Bush ha ricoperto il ruolo di consigliere legale della Casa Bianca. A febbraio 2005 ha preso il posto del dimissionario John Ashcroft ed è diventato l'ottantesimo Attorney General, ministro della Giustizia, degli Usa, il primo ispanico ad assumere questa carica.
Gonzales si è attirato le ire dei gruppi per i diritti civili quando, nel 2002, ha definito "obsolete" alcune parti della Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri e alcuni articoli "superati". Grazie alla politica di Gonzales, infatti, i sospetti terroristi detenuti a Guantanamo e Abu Ghraib persero la qualifica di "prigionieri di guerra" e, contemporaneamente, molti dei loro diritti. Da allora i prigionieri sono considerati "nemici combattenti".
Dopo l'11 settembre 2001, inoltre, ha sostenuto la necessità di un massiccio apparato di controllo sui cittadini americani: che non hanno apprezzato di essere "spiati" dalla Casa Bianca, a volte senza alcun tipo di autorizzazione. "Ogni giorno è il 12 settembre", diceva Gonzales per giustificare le severe misure. Dubbi erano stati sollevati sulla veridicità della sua testimonianza al Congresso a proposito del programma di sorveglianza della National security agency (Nsa), in particolare per quanto riguarda le intercettazioni. A gennaio di quest'anno una sentenza della Corte Suprema ha costretto Gonzales a vincolare la attività di intercettazione all'autorizzazione di una Corte appositamente creata.
Con il Congresso Gonzales recentemente ha avuto rapporti tesi anche su un'altra questione: il ministro è stato infatti accusato negli ultimi mesi di aver rimosso otto procuratori federali solo per motivi politici [...]
...mi ricordano qualcosa... i 14 prefetti "trasferiti" da Pisanu 10 giorni prima delle elezioni politiche dell'anno scorso, con "effetto immediato"...
SOCIAL
Follow @Tafanus