"Lotta di liberazione, il Nord ha le scatole piene di uno Stato delinquente" - "Potremmo tirare fuori i fucili"
PASSO SAN MARCO (Bergamo) - Umberto Bossi, Senatur, dai duemila metri del Passo San Marco in provincia di Bergamo, rilancia la battaglia sulle imposte. E lo fa usando toni minacciosi e frasi sopra le righe, nel corso della manifestazione che avvia la raccolta di firme per la protesta fiscale: "A loro interessano solo i nostri soldi - attacca, riferendosi al governo - i lombardi non hanno mai tirato fuori i fucili ma per farlo c'è sempre la prima volta". Parole che, come prevedibile, suscitano una bufera nel mondo politico, con reazioni indignate del centrosinistra.
Le parole di Bossi. "Andremo in fondo - dice il numero uno leghista - non ci fermeremo a metà, costi quel che costi. La rivolta e la protesta fiscale sono parte della lotta di liberazione in atto perché il Nord ha le scatole piene di uno Stato delinquenziale". E ancora: "Davanti alla rapina delinquenziale dell'estate che toglie la libertà, sappiamo come reagire ed arrivare al bersaglio. La protesta fiscale non è la fine del mondo ma una parte della lotta per la libertà". E infine: "Se la Lombardia chiude i rubinetti l'Italia muore in cinque giorni perché vivono con i soldi dei lombardi. I lombardi non hanno mai tirato fuori i fucili ma per farlo c'è sempre la prima volta [...]
Segue l'abituale pisciatina fuori dal vaso dello statista Maurizio Gasparri
Maurizio Gasparri di An: "I fucili di Bossi sono verbali, con Prodi invece sono arrivati in Parlamento personaggi che hanno usato pistole vere nelle file del terrorismo; e nel suo schieramento ci sono consigliori come chi ha ordinato l'esecuzione di Calabresi. Per non dimenticare le esecuzioni politiche, come quella del generale Speciale decisa da Visco".
Le parole di Gasparri sono incommentabili (e quindi non le commento). Quelle del Senatur, che evidentemente deve aver subito qualche trauma irreparabile, mi tranquillizzano. Mentre infatti anni orsono voleva scendere a Roma coi "trecentomila" valligiani armati di mitra, adesso si accontenta di semplici fucili. Ancora due esternazioni e passeremo prima alle fionde, e finalmente alle scorregge, che forse sono più letali dei fucili di cui sopra.
Quanto allo statista della Garbatella, farebbe bene a ricordare di quando il suo fedele alleato patano straparlava di andare a stanare i fascisti uno per uno, dalle porcilaie. Ma il pensiero fisso dello Statista qual'è? la vittima Speciale. Un consiglio: perchè questa macchietta, se sa qualcosa di reati compiuti da Visco nei confronti di Speciale o di altri, anzichè ammorbare mezzo mondo, non corre alla più vicina Procura? Oltretutto, sarebbe un suo preciso dovere civico.
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