Questa è la notizia, riportata dai giornali d'oggi:
"VERONA - Ancora una strage sulle strade e ancora una volta sono l'alcol e la droga le cause principali. Due ragazzi di 22 e 25 anni, hanno perso la vita nel veronese dopo che la loro Fiat Punto è stata centrata da una Mercedes classe A guidata da una donna. L'etilometro ha rivelato che aveva nel sangue una quantità d'alcol quattro volte il limite di legge (0,5 grammi per litro). Inoltre è anche stata trovata positiva alla cocaina. Un risultato che ha fatto scattare subito nei suoi confronti la denuncia per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza.
La tragedia è avvenuta la scorsa notte sulla strada regionale 11, a San Bonifacio. Claudio Bignotto, 22 anni, di Soave, e Osama Alsahi, 25 anni, un suo amico siriano che lo aveva raggiunto per qualche giorno in ferie, stavano tornando a casa. Improvvisamente, in senso contrario, è piombata su di loro la Mercedes classe A di una 32enne veronese. La vettura aveva precedentemente tamponato un'altra auto, quindi lo schianto sulla Punto. La dinamica esatta dell'incidente è ancora al vaglio dei carabinieri di San Bonifacio.
In seguito all'urto la Punto con i due ragazzi è finita fuori strada,
nel torrente Alpone, quasi in secca. Bignotto è deceduto all'istante,
Alsahi poco dopo l'arrivo dei soccorritori. La conducente della
Mercedes, è rimasta leggermente ferita.
Questa la notizia, nella sua burocratica descrizione. La cosa "unusual" è che i morti sono un ragazzo italiano, e un siriano, dunque extracomunitario, quindi quasi certamente, secondo la vulgata di certi nostri frequentatori, clandestino, drogato o almeno spacciatore.
La responsabile dell'uccisione, ubriaca e drogata, è invece una brava ragazza nostrana di 32 anni, dotata di Mercedes (sia pure della Mercedes dei "poveri", la Classe A), e quindi per definizione era una brava ragazza, onesta, lavoratrice, rispettosa delle leggi, e forse persino timorata di Dio. Ora attendiamo con ansia i commenti dei vari sceriffi di cui si stanno riempiendo quelle zone. Quasi certamente lo sceriffo Gentilini ci spiegherà che se il ragazzo siriano se ne fosse rimasto a Damasco, senza venire a rompere i coglioni in Italia, a quest'ora non sarebbe morto, e non avrebbe messo nei guai una brava ragazza di Verona.
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