Bossi: "Non sciopero fiscale ma una ribellione in 5-6 passaggi" - Il leader leghista rettifica la sua proposta di qualche giorno fa. - La raccolta di firme antitasse comincia già da questo fine settimana - Pioggia di reazioni alle parole di Visco sull'emergenza evasione.
(da Repubblica.it)
ROMA - Non un vero e proprio sciopero fiscale, ma "una ribellione" che procederà per gradi. Umberto Bossi, oggi, precisa, e parzialmente rettifica, l'ipotesi da lui stesso lanciata qualche giorno fa: quella di una clamorosa protesta contro le troppe tasse. Parole che giungono proprio all'indomani dei nuovi dati, che indicano un boom delle entrate fiscali.
''Il programma procederà per step - spiega il leader della Lega, senza addentrarsi nei particolari dell'articolazione di questa 'ribellione' - ne attueremo uno per volta. Prevediamo cinque-sei passaggi. Di certo abbiamo che il governo ha esagerato e quindi si trova tutto il Paese contro''. Quanto all'annunciata raccolta delle firme, comincia già da questo fine settimana [...]
Ma, restando sul fronte fiscale, oggi fa rumore anche l'intervista di Repubblica a Vincenzo Visco: "E' l'evasione la vera emergenza", sostiene il vice ministro all'Economia. Durissime le reazioni della Cdl: "Visco si abbandona al delirio - attacca Maurizio Gasparri di An - e invece di rispondere del caso Speciale, che, gli ricordiamo, è ancora aperto e torneremo alla carica, minaccia i contribuenti. A livello fiscale siamo ormai alla persecuzione".
...Gasparri ha la capacità innata di fare sempre, come direbbero a Napoli, "l'asciuta 'ro cantaro 'a rinta 'a culonnetta". Traduzione: la passeggiata del vaso da notte fuori dal comodino. Ma cosa cazzo c'entra il caso Speciale, col fatto che sono emersi, senza toccare le aliquote, circa 17.000 miliardi di vecchie lire di maggiori entrate, senza toccare le aliquote? e col fatto che il solo Fisichella ha "patteggiato 7 miliardi di tasse?...
Per quanto concerne Bossi, nessuna sorpresa. Ormai alle sue fanfaronate non reagiscono neanche i fidi Boso e Borghezio. Forse qualcuno deve aver spiegato loro che in questo momento, mentre il lavoro di Visco inizia a dare frutti consistenti, mettersi a difendere gli industriali del tondino in nero, gli stabilimenti balneari senza concessione e senza partita IVA, e i baristi da 10 caffè al giorno, non è aria. Non è proprio aria. Persino a destra lo hanno capito "quasi" tutti; tranne il Senatur e Gasparri, eterno paladino della cause perse.
P.S.: chissà se uno dei 5 (o 6, non è chiaro) steps della rivolta bossiana prevede una nuova "catena umana" sulla riva Nord del Po, fatta da almeno 200 persone, ben distribuite lungo il corso del fiume, dal Monviso al delta...
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