...e George W. Bush confessò: "Ho pianto tanto"
Biografia-intervista di Bush: "Dopo la Casa Bianca? Farò discorsi a pagamento" - Il presidente Usa si prepara all'addio raccontando i retroscena delle grandi decisioni
di VITTORIO ZUCCONI - Reppubblica.it
WASHINGTON - Dice di avere "pianto sulla spalla di Dio" nei momenti di debolezza e di paura, e in attesa di conferme dall'alto dobbiamo credergli e provare un po' di pietà per il Presidente lacrimoso. Confessa di "avere pianto più di quanto un Presidente di solito pianga", mentre fingeva di fare il duro e il sicuro con noi, in un mondo che gli stava crollando addosso, e la moglie gli ricordava asciutta, come fanno le mogli serie, "guarda te lo sei cercato tu, questo lavoro".
Il George Bush piangente, ma non pentito, che si autoracconta nella biografia intervista che il New York Times ha potuto anticipare, è una figura che abbiamo visto molte volte, nella storia americana, il re costituzionale deposto sulla soglia dell'esilio, il Napoleone che si imbarca verso la Sant'Elena di una vecchiaia spogliata dalle insegne del potere imperiale. Finalmente, ma non sempre felicemente, solo con la propria vita [...]
"Mi posso già vedere ogni giorno lasciare la nostra bella casa di Dallas, prendere la macchina guidare fino al ranch di Crawford e annoiarmi a morte", dice al giornalista naturalmente texano e naturalmente amico di famiglia, Richard Draper (nel clan dei Bush, come in quello dei Kennedy, o sei amico di famiglia o non sei niente). "Farò discorsi pubblici, per rimpinguare le vecchie casseforti" che tanto esauste non sono, visto che la fortuna dichiarata di George e Laura ammonta a 21 milioni di dollari. Ma il "circuito del pollo di gomma", il giro dei discorsi pagati dopo atroci pranzi, è tutto quello che rimane ai pensionati della fine del mondo. "Mio padre prende 50 mila dollari a discorso, Clinton molto di più", calcola. E qui si rivela una puntina di invidia.
Per chi si lascia alle spalle ferite aperte o purulente, come sarà l'Iraq per lui o come fu il Vietnam scaricato da Lyndon Johnson a Richard Nixon, le lacrime e i magoni sono anche più grossi, pur se Bush dice di non rimpiangere niente e di avere deciso sempre tutto lui da solo, un'ultima menzogna tanto per non smentire il personaggio [...]
Caro Georgedabliu, lasci perdere; lei ha pianto sulla spalla di Dio? e Dio non si è ritratto, schifato? Perchè vede, lei ha a che fare con Dio quanto io ho a che fare con la fisica delle particelle: ZERO. Lei ha pianto. OK, prendiamo atto, ma non ce ne frega nulla. Meglio tardi che mai. I suoi genitori avrebbero dovuto piangere alla prima visita dallo psicologo dell'età evolutiva, o quando si ubriacava o, peggio, quando ad un uomo delle sue qualità è stata assegnata la guida degli USA.
Pensi, georgedabliu, alle 4.000 vedove di quelli che lei ha mandato a morire ammazzati in Iraq, un paese che il 99% degli americani non riuscirebbe ad indicare col ditino su un mappamondo. Quelle non avranno nessuna spalla sulla quale piangere. Non quella dei mariti morti ammazzati. Non quella di Dio, col quale non hanno gli stretti rapporti che ha lei.
Pensi anche, se può, alle centinaia di vittime di Madrid, alle decine di morti italiani immolati a lei da Berlusconi, alle centinaia di morti di altre nazioni. Poi si faccia un bel pianto anche sui 1.250 morti ammazzati di New Orleans, e sui 2.500 desaparecidos (sempre di New Orleans). Non dimentichi neanche quelli che ha ammazzato da Governatore con la piccola iniezione letale...
Poi, se fra un pianto e l'altro trova un minuto di tempo, vada su questo link e, se le dovesse riuscire, si faccia un altro pianto sui 71.000/78.000 morti civili iracheni, sui milioni di nuovi poveri che le sue politiche hanno generato negli USA, sulle decine di milioni di americani emarginati che lei ha privato della benchè minima forma di assistenza sanitaria.
Poi, sommessamente, con discrezione, se ne vada affanculo. Ricordi, uscendo, di spegnere la luce e di chiudere il gas.
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