Stamattina, in calce all'articolo di Prosdocimo, criticavo aspramente l'idea demagogica di espellere dalla Confindustria coloro che pagano il pizzo. In primo luogo perchè questi non verranno, nel 99% dei casi, a raccontarlo a Montezemolo, dicendo così alla mafia di aver parlato (perchè "espulsi"). Chi ha coraggio, possibilità e voglia, farà la sua denuncia presso la locale Stazione dei Carabinieri, o al comitato antiracket, non a BelliCapelli. In secondo luogo perchè non è chiaro cosa si perdano ad essere espulsi da Confindustria. Parteciperanno a qualche convegno in meno, risparmieranno la quota associativa, e godranno degli stessi achievements degli associati.
Oggi apro il giornale, e vedo che mi viene in soccorso l'opinione di un ex presidente regionale di Confindustria (di una regione che di criminalità organizzata ha una certa esperienza), dicendo: "...l'idea dell'espulsione? una pura operazione di marketing..."
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