Su questo blog, se qualcuno non si accoda ai plauditores del grillismo, è una persona fortunata, e riceve tanta comprensione. C'è chi si preoccupa di sapere se stai bene, e ti da generosamente dei consigli medici (Antò, stai bene? hai cambiato improvvisamente dieta? hai ancora presente di CHI stiamo parlando? fermati un attimo, fai dei respiri profondi. Tu, lo capisco e te ne do atto, sei stanco. E non scordarti del catatere e del pappagallo).
C'è chi prova a dissuadermi dall'impegnarmi ancora nella mia battaglia (Antò, sei stressato. Non affannarti, perchè anche se citassi tutta la Biblioteca Nazionale, alla fine delle Guerre Grilliche, avresti sempre torto... Così, a prescindere.
Altri ancora mi mettono in guardia dallo stupire il mondo con la mia feroce, inaudita, maniacale battaglia invidiosa contro il blog di Grillo, che ormai sfiora la paranoia. Qualcosa di vero dev'esserci, perchè vado a controllare TUTTI i miei 51 commenti a quella data, e riesco a vedere solo cinque commenti nei quali cito en passant il blog di Grillo, per complessive dieci righe, di cui molte dedicate a spiegare che fra il blog di Grillo ed il mio non c'è e non può esserci competizione, per manifesta supriorità dimensionale del blog di Grillo. E' evidente che ce ne devono essere altri, di miei commenti, molti altri, ma che mi sfuggono perchè la mia maniacale battaglia impedisce al mio subconscio di vederli.
Proprio perchè non accodandomi ho ricevuto tanti applausi ed attenzioni, continuo a non accodarmi. E così come sono stato uno dei pochissimi che si è preoccupato di discutere sull'articolato della legge presentata in cassazione e non sull'aria fritta dei volantini pubblicitari, faccio lo sforzo di capire cosa siano queste storie, di cui si è tanto parlato, dell'omicidio colposo di Beppe Grillo (tre persone ammazzate, micacazzi...), e della entusiastica e ripetuta adesione ai condoni tombali (fatti da un fustigatore di costumi, Pros, non da un abituale ed incallito evasore fiscale come me)
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Beppe Grillo, condannato per omicidio colposo leader dei moralizzatori.
Scritto da Carlo Panella - lunedì 10 settembre 2007
Lo si sapeva, ma il Venerdì di repubblica l'ha ricordato. Beppe Grillo è stato condannato con sentenza passata in giudicato per omicidio colposo. E' stato infatti giudicato responsabile, naturalmente ''per colpa'' non per altro, della morte di due adulti e del loro bambino, per avere guidato imprudentemente un fuori strada che è precipitato in un burrone con le tre vittime imprigionate all'interno, mentre lui è riuscito a salvarsi.
Una disgrazia, dunque, ma causata dall'imprudenza. Chi incorre in una vicenda come questa è sicuramente degno di pietas: un suo errore, una sua imprudenza l'hanno consegnato per tutta la vita a una colpa terribile.L'unica cosa che si chiede a chi sia incorso in un tragico errore come questo, però, è che non si erga a moralizzatore.
Invece no. Beppe Grillo si propone al paese come Masaniello contro una classe politica di immorali. Non può farlo. Lui, non può farlo. Quel suo errore terribile lo impedisce. Ed è incredibile che lui stesso, per primo, non lo comprenda e faccia finta di nulla. Lui che non vuole che in Parlamento seggano i condannati per corruzione. E i condannati per omicidio colposo come lui? Loro potrebbero sedere in Parlamento? Tutto qui. Ed è triste che, per l'ennesima volta, tante persone seguano un leader di tal fatta. Una vicenda tutta italiana.
da:http://www.carlopanella.it
...ed ora qualcosa anche per Panella, tanto perchè non si illuda che l'averlo citato faccia di me un suo ammiratore: mentre fa la morale a Grillo, non trascuri, per piacere il suo donatore di lavoro Silvio da Arcore. Perchè, a cercar bene, qualche macchia nera nel cursus honorum del suo padrone potrebbe anche trovarlo. O no???
...cose da pazzi... mai e poi mai avrei pensato di dover citare (Pros non me ne vorrà) Carlo Panella, un giornalista del Geniale... ma tant'è, i dettagli li ho trovati solo sul suo sito. La cosa impressionante non è tanto la morte di 3 (TRE) persone. Chi se ne fotte... neanche li conosciamo! In fondo non si è trattato di un omicidio premeditato, ma solo "colposo". C'è una sentenza di condanna passata in giudicato, quindi Grillo in queste morti qualcosa c'entrerà pure. Insomma, niente "pura fatalità". La cosa che mi ha colpito, più che i tre morti, è stato il SUV. Ma si, non ridete, il SUV. Questo paladino dell'ecologia, questo nemico acerrimo degli sprechi e degli esibizionismi, guidava un SUV! Fra una intemerata e l'altra contro gli "altri" inquinatori, andava in giro con un SUV! ...e con una Ferrari da tre chilometri al litro, e con un motoryacht, del tipo noto come "ruspa", da 400 chili di gasolio all'ora... Fra un giretto in SUV, uno in Ferrari ed una uscitina in mare con la ruspa, trovava anche il tempo (e la faccia di culo) di salire su un palcoscenico e di mettere la bocca sul tubo di scappamento di una macchina a idrogeno, per insegnarci come si rispetta l'ambiente. Come è noto, tutti possono permettersi una macchina a idrogeno (sembra che i prezzi siano scesi, ora siamo già sotto il mezzo miliardo di lire). E poi, chi non ha un distributore d'idrogeno sotto casa?...
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...Grillo? un uomo tutto d'un prezzo... tutto pulpito e condoni tombali...
Il quotidiano romano Il Tempo retrocede Beppe Grillo da comico no global a imprenditore, per di più berlusconiano, e il diretto interessato evita di entrare nel merito e incassa. Ma a modo suo. «Non rispondo ai travestiti - dice ridacchiando al telefono - lo scriva, lo scriva pure».
Ecco le accuse. Secondo il giornale diretto da Franco Bechis (è un articolo del 18 Novembre 2005- NdR) lo showman genovese, attraverso la società che gestisce insieme con il fratello Andrea ma della quale possiede il 99 per cento delle quote, si sarebbe avvalso per ben due volte del cosiddetto condono tombale varato dal governo. In un articolo firmato da Fosca Bincher (pseudonimo dello stesso Bechis) Il Tempo rivela che la Gestimar srl, l’immobiliare della famiglia Grillo proprietaria di una decina di immobili in Liguria e in Sardegna (tre unità a Golfo Aranci, una casa a Porto Cervo e altri immobili civili e commerciali), si è avvalsa del condono tombale, per gli esercizi degli anni 2002 e 2003.
Del bilancio 2002 è citato anche il passaggio che riporta il ricorso alla sanatoria fiscale. «In considerazione della possibilità concessa dalla Legge finanziaria 2003 di definire la propria posizione fiscale con riferimento ai periodi di imposta dal 1997 al 2001 - scrive Il Tempo citando il documento della Gestimar -, fermo restando il convincimento circa la correttezza e la liceità dell’operato sinora seguito, si è ritenuto opportuno di avvalersi della fattispecie definitoria di cui all’articolo 9 della predetta legge»
Il quotidiano romano [...] ricorda anche che nel giugno del 2004 il comico genovese scrisse a Repubblica una lettera nella quale accusava i parlamentari del centrodestra di avere approvato misure a suo avviso, diciamo, molto discutibili. «Mettiamo per ipotesi - scriveva Grillo - che costoro non abbiano mai rubato, evaso le tasse, corrotto un finanziere o un giudice, maneggiato fondi neri, società offshore, P2, tangenti e condoni...». Insomma, secondo Il Tempo Grillo predica bene ma razzola male. È un comico famoso per i suoi attacchi contro i monopoli economici e i «poteri forti» che da un lato colpisce con i suoi strali moralistici chi adotta i condoni e dall’altro si avvale delle sanatorie.
...dunque, è CERTO che Grillo abbia condonato nel 2002 e nel 2003. Risulta per acta che ha sanato ALMENO 5 anni di evasione fiscale COL CONDONO TOMBALE (esercizi 1997, 1998, 1999, 2000, 2001), e poi viene a fare la morale a me???
...ma VAFFANCULO!
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...l'intervista (?) e le risposte (?) non date...
Ed ecco come risponde l’attore genovese interpellato al telefono.
«Ah, è del Giornale... Ma voi siete un’associazione a delinquere...».
Perché?
«Io non parlo col Giornale».
E il motivo?
«Avete adottato - riferendosi alla sua intervista pubblicata dal nostro quotidiano il 3 novembre scorso che dava ampio risalto a un suo inaspettato peana alla censura - una linea che non condivido».
Non si voleva, però, un discorso sui massimi sistemi, ma solo chiedere se intendeva replicare all’articolo che lo riguarda pubblicato ieri dal Tempo.
«Non rispondo ai travestiti».
Ma io non sono un travestito
«Intendevo - risponde sogghignando il comico - l’autore dell’articolo pubblicato dal Tempo. Se e quando quei travestiti si decideranno a firmare con i loro nomi valuterò se replicare. Intanto ai travestiti non rispondo, lo scriva pure». (Il "travestito" in questione era Fosca Binder, arcinoto pseudonimo di Franco Bechis, che nel frattempo ha lasciato Il Tempo - NdR)
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