Non sono mai stato un grande appassionato di musica lirica, e men che meno un intenditore. Eppure quando cantava il Pavarotti degli anni belli, un brivido mi attraversava la spina dorsale. La voce di Big Luciano faceva vibrare la carne, le ossa, i sentimenti. Poco conta che impietosamente, a volte, si siano scatenati alcuni critici in servizio permanente effettivo, quando già il degrado fisico era iniziato, e molto tempo prima che iniziasse la devastante malattia che lo ha ucciso in brevissimo tempo.
Il Pavarotti "popolarizzato" dei "Tre Tenores", dei duetti mai negati a nessuno, mi attraeva di meno. Per nulla attraente ho trovato a suo tempo, e l'ho scritto, il Pavarotti con "problemi fiscali". Ma oggi, nel giorno della morte, preferisco ricordare il Pavarotti che è sulle prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo, e che molti indicano, insieme a Caruso, come il più grande tenore di tutti i tempi.
Oggi vorrei ricordarlo citando i giudizi ed i ricordi espressi fuori dal suo orticello modenese, ed offrendo in chiusura l'ascolto dell'indimenticabile "Nessun dorma" dalla Turandot di Puccini, che si concludeva con lo straziante grido "...vincerò... all'alba vincerò..." Questa volta ha perso la sua battaglia, e, per una strana ironia della sorte, l'ha persa proprio all'alba, nell'ora della auspicata vittoria. Riposa in pace, Luciano.
Mirella Freni. "Ho perso un fratello,
siamo cresciuti insieme - commenta il soprano Mirella Freni - Ho perso il conto
delle nostre esibizioni insieme l'ultima volta l'ho visto giovedì scorso".
Placido Domingo. "Ho sempre ammirato la sua voce divina" dice l'artista
spagnolo che ha cantato con Pavarotti nei concerti dei 'Tre Tenori'. "Ho sempre
ammirato la sua voce divina, dal timbro inconfondibile, dalla completa
estensione vocale. Amavo il suo meraviglioso sense of humor e in diverse
occasioni nei nostro concerti con José Carreras dimenticavo che stavamo
esibendoci davanti a un pubblico pagante, perché ci divertivamo troppo tra noi".
José Carreras. Il tenore spagnolo è rimasto "molto colpito" dalla
morte di Pavarotti, che ricorda come amico sincero, un cuoco ottimo e un
eccellente giocatore di poker. ''I ricordi migliori - ha spiegato - sono quelli
dell'intimità. Aveva una personalità molto divertente''.
Carla Fracci. "Caro Luciano, ti amiamo tanto e continueremo ad amarti". Sono le parole con cui Carla Fracci ricorda Luciano Pavarotti. "Luciano era una persona che ha dato tanto al teatro e a tutti noi. Ci conoscevamo, mio marito Beppe Menegatti ha avuto modo di lavorare con lui, e al nostro caro Luciano dico ancora oggi, ti amiamo tanto e continueremo ad amarti".
Zubin Mehta. "Da oggi comincia una nuova vita per l'anima e per la meravigliosa voce di Luciano", dice il direttore d'orchestra Zubin Mehta. Il Maestro indiano era legato a Pavarotti da un lungo e profondo sodalizio artistico e umano. "Una vita che conduce all'eternità - dice Zubin Mehta - anche in questo momento la sua voce sta incantando tutto l'universo, ovunque lui ora si trovi, ne sono sicuro".
Seiji Ozawa. Il direttore d'orchestra nipponico Seiji Ozawa piange un "amico decennale" con la scomparsa di Luciano Pavarotti. "Sono triste e scioccato - scrive Ozawa in un comunicato. Era un amico decennale. Il suo timbro era così particolare che potevo riconoscere la sua ogni volta che sentivo le sue canzoni nei ristoranti, per esempio".
Joan Sutherland. "Era incredibile stare vicino a lui e cantare con lui": il soprano Joan Sutherland ricorda con grande affetto le tante performance assieme a 'Big Luciano', sottolineando la "grande gioia provata da lei e dal marito (il direttore d'orchestra Richard Bonynge) quando a più riprese ha cantato a fianco di Pavarotti. "La qualità della sua voce era inconfondibile. Ti rendevi immediamentamente conto che era Luciano a cantare. Non sarà dimenticato".
Montserrat Caballé. "Era più di un collega, era un amico che restava sempre al tuo fianco, nei momenti felici e in quelli meno lieti". Così il soprano spagnolo Montserrat Caballè ha ricordato Luciano Pavarotti, mostrandosi profondamente colpita dalla sua morte.
Il direttore dell'Opera House di Vienna. "La morte di Luciano Pavarotti - ha commentato Ioan Holender, direttore dell'Opera House di Vienna, sulla quale stamane sventola il vessillo a lutto - significa aver perso la più bella voce tenorile del nostro tempo, e inoltre un uomo che, attraverso il proprio dono, ha colpito l'animo della gente in maniera straordinaria, e ha regalato moltissimo al pubblico".
Nicolas Sarkozy. "La migliore incarnazione del grande tenore popolare, dopo Enrico Caruso" è l'omaggio del presidente Nicolas Sarkozy a Luciano Pavarotti "a nome della Repubblica francese".
Josè Manuel Durao Barroso. "E' un giorno di tristezza per la cultura operistica europea": comincia così il messaggio inviato dal presidente della Commissione Ue Josè Manuel Durao Barroso, sulla scomparsa di Luciano Pavarotti. Barroso rileva che Pavarotti "è stato uno dei tenori più famosi e più amati, non solo per la sua eccezionale bravura, ma anche per la simpatia e il suo impegno nel sociale".
Puccini - Turandot - Nessun dorma (Luciano Pavarotti)
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