Nel periodo di
pausa che mi sono preso l`argomento dei mutui immobiliari é diventato di
stretta attualità addirittura mondiale. Continuerò quindi parlando di quanto é
accaduto a beneficio di chi conosce meno la materia. La crisi attuale ha radici
antiche. Difatti negli USA da sempre quasi nessuno acquista o costruisce la
propria abitazione usando denaro proprio. Vi é il consolidato costume – valido
per tutte le classi sociali – di mettere di tasca propria una parte relativa
del capitale (a volte addirittura nulla) e di farsi finanziare a lunghissima
scadenza la rimanenza. Sono pure frequenti negli USA (ed anche nei paesi ad
economia tradizionale stabile quali gli scandinavi, Svizzera o ex Germania
Ovest) I mutui senza ammortamento. Ovvero il debitore paga solo gli interessi
senza dover ammortizzare il capitale. A maggior ragione si ricorre al
finanziamento per immobili speculativi o destinati alla rivendita. Tutto questo
sistema di credito é positivo in sé stesso perchè promuove l`edilizia, la
proprietà fondiaria delle famiglie ed in genere é una cospicua componente della
domanda aggregata, che forma a sua volta il prodotto interno lordo. Unica
remora – ed anche ragione per la quale l`acquisizione della proprietà fondiaria
a mezzo di mutuo in Italia si é sviluppata solo recentissimamente – é un
livello accettabile dei saggi di interesse.
Quando la lira costava a vista in
bianco (senza garanzie reali o pignoratizie) il 18%, un mutuo immobiliare
ventennale a primario cliente costava un 15%. Ciò significava un premio
aritmetico del 300% (15x20 anni) del valore del prestito, cosa insostenibile
economicamente a meno che il capitale preso a prestito non costituisse una
frazione molto modesta del valore dell'immobile. Dunque in regime di tassi modici, a variazione controllabile
dalle autorità monetarie, lo sviluppo dei mutui fondiari é buona cosa.
Naturalmente anche I clienti devono avere moderazione acquistando un oggetto
per un prezzo giusto ed accollandosi una tipologia di credito compatibile con I
loro redditi nel tempo. Ma a partire dalla fine del secolo scorso si sono
verificati negli USA in particolare ed in molti altri paesi (Italia compresa)
in generale due fenomeni connessi ed autoalimentanti reciprocamente: la
repentina discesa dei tassi di interesse che sono giunti a livelli storicamente
minimi, l`improvviso aumento sia per domanda che per offerta del mercato
immobiliare. Ho detto che I fenomeni si sono autoalimentati perché I tassi sono
calati a causa della crisi economica della fine anni `90, del successivo aggravamento
a causa degli attentati dell'11 settembre, dell'ulteriore crollo dei mercati
finanziari e della c.d. new economy.
Tutto questo ha spinto una enorme massa di
risorse sull'immobilare come attività speculativa reale disgiunta dai
pericolosi mercati finanziari e come rifugio dei falcidiati risparmi delle
famiglie a causa delle perdite in borsa e dei tassi bassi che avevano punito
pure il tradizionale investimento in titoli dello stato. Ma gli americani sono
stati più furbi, ovvero hanno trovato il sistema di monetizzare gli utili
sperati. Mi spiego: io ho acquistato una casa da 100000 $ con un mutuo di 80000
$ che prima mi costava il 4% (= 3200 pistolini/anno) ora per I tassi calati mi
viene addirittura all`1,5% (= 1200 pistolini). Inoltre per l`aumento dei prezzi
delle costruzioni la mia casa non vale più cento mila $ ma 140000. Allora io ho
si un utile di 40 mila, ma che é solo S P E R A T O, perché sarà pur vero, ma é
solo sulla carta, non avendo venduto io la mia casa e quindi monetizzato il guadagno
in soldoni. Dunque dimenticando questo piccolo dettaglio io sulla base di
questo “tesoretto” ipotetico, chiedo al mio banchiere di prestarmi altri 30000
$ (dei 40 mila) per comprare la macchina nuova, una tana con aria condizionata
e doppi servizi al mio cane, e dare l`anticipo per un bungalow sul Venice (io
sto a Santa Monica), che naturalmente pago con altro bel mutuo. Questo é il
concetto del c.d. credito “sub prime”. Quindi non vuol dire come ci gabellano
certi esperti di finanza d`assalto “credito agli insolventi o ai non
meritevoli”, bensì solamente credito “sub prime” ovvero garantito da un`ipoteca
di grado successivo al primo, fatta sullo stesso immobile e giustificata dal
supposto incremento di valore dello stesso.
Voi vedete che sulla base di soldi che non ci sono il nostro,ipotetico
debitore – che non é né un farabutto né un pazzo - ha ottenuto credito,
comprato dei beni che a loro volta hanno originato altro ulteriore credito.
Tutte cose bellissime per la domanda aggregata perché il traino dei consumi é
mica da ridere, come pure son topoloni rosa per gli istituti di credito, che
naturalmente spuntano da questi extra fidi condizioni molto allettanti. Tutto
ciò però si regge su tre severe limitazioni: che l`incremento di valore ci sia
e resti tale, che il livello dei tassi resti basso e che le parti siano
moderate nel chiedere credito ed erogarlo.
In più vi é
un`altra complicazione: I banchieri oggi “cartolarizzano” (come il Tremonti).
Ovvero con finanza più o meno creativa, mica mettono I loro soldi personali
(leggi I ghelli degli azionisti di maggioranza, quelli dei topoloni rosa), ma
lungi da ciò, cercano di farli mettere ai soliti risparmiatori, ricorrendo a
smobilizzi a mezzo di obbligazioni ed altri derivati che portano la
denominazione del solido banchiere, ma che nella realtà incorporano solo la
promessa di pagare del solito Cipputi che ha impegnato il tesoretto che non
c`é. Poi, complicazione nella complicazione, come la Peppa Tencia (donnina di
picche del famoso gioco), queste belle meraviglie vengono palleggiate di
banchiere in banchiere in attesa di finire nelle saccoccie dei Cipputi in
attesa dei proverbiali sorci verdi (ecco che mancavano!). Difatti in tempi non
sospetti (scorso gennaio) agli esperti del settore non sono sfuggite le profetiche
parole del ns/ sig. Draghi – che mica é un cretino, anche perché se alla Banca
d`Italia I cretini sono di casa, non é tale la Goldman & Sachs dove I
cretini non durano né fanno I general
manager – il quale chiaramente paventava il rischio di una crisi finanziaria
generale.
Difatti da due
anni ad oggi il Mr. Greenspan proprio per timore delle spinte inflazionistiche
innestate dalla espansione dei consumi, ha cominciato a far risalire I tassi
USA (ed anche europei per conseguenza), il mercato immobiliare si é saturato ed
il tesoretto virtuale si é dissolto, non solo I prezzi stanno calando
ulteriormente, ma I mutui “sub prime” concessi a piene mani sono rimasti
provocando la cosa peggiore che può capitare ad un mercato finanziario: la
crisi di fiducia. (continua)
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