Fatti & Misfatti di Viale Mazzini: contenzioso legale da record. Una sfilza di cause perse. E di ricchi risarcimenti. I mali della tv nel libro di un dirigente
(Di Loris Mazzetti - L'Espresso)
"Fatti e misfatti della tv di Stato raccontati da un protagonista". È questo il sottotitolo de "Il libro nero della Rai" (in uscita il 31 ottobre), scritto per Bur-Rizzoli da Loris Mazzetti, capostruttura della televisione pubblica e autore, tra gli altri, dei programmi di Enzo Biagi (che scrive la prefazione) e Fabio Fazio. Ecco di seguito un capitolo.
I l bilancio 2006 della Rai si è chiuso in rosso di 78,6 milioni di euro (87,4 milioni considerando tutto il Gruppo). Le spese che hanno concorso alla passività sono state: i Mondiali di calcio e le Olimpiadi invernali (124 milioni), gli incentivi per il prepensionamento del personale (10,6 milioni), i 15,8 milioni di euro pagati per la multa dell'Authority per il caso Meocci. A tutto questo va aggiunta un'altra voce passiva: circa 13 milioni gli euro spesi in cause, la maggior parte perse, a favore di dipendenti e collaboratori. Tutto sommato non è andata neanche male perché negli ultimi anni la cifra media era intorno ai 15 milioni, tra risarcimenti e studi legali esterni costosissimi. Molte di queste cause coinvolgono direttori sostituiti e dimenticati qua e là in qualche stanza dell'azienda, dirigenti, giornalisti, programmisti , registi, parrucchieri e truccatori, operatori, specializzati di ripresa, al momento i dipendenti che hanno intrapreso le vie legali con la Rai sono più di mille. I motivi, sempre gli stessi: demansionamento, precariato utilizzato come personale dipendente per dieci e in alcuni casi addirittura vent'anni, riconoscimento della qualifica professionale, ecc.
Leggendo il bilancio è molto difficile risalire alla cifra esatta, perché non c'è una voce unica "cause perse" ma è spezzettata in tante parti... Nella Relazione sulla gestione allegata al bilancio, nel 2002, alla voce Risorse umane, paragrafo 'Relazioni industriali', si legge che il personale assunto è stato di 165 unità di cui 57 reintegri a seguito di causa; nel 2003 alla voce 'Costi del lavoro' si legge che il personale è aumentato di 101 unità senza specificare se parte proviene da cause di lavoro; nel 2004 le assunzioni sono state 233 di cui 125 per causa; nel 2005, 219 assunzioni, per causa 163; nel 2006, 276, a seguito sentenza 132.
Nei documenti della Commissione parlamentare di Vigilanza il dato è approfondito: una causa di lavoro dura in media quattro anni, buona parte di esse arrivano al secondo grado di giudizio, altre raggiungono anche la Cassazione. Mediamente la Rai paga 100 mila euro di risarcimento a causa, per non parlare poi di quelle perse con cifre di risarcimento altissime. Alcuni esempi: Michele Santoro, circa 1 milione e 500 mila euro per la nota vicenda bulgara; il giornalista Franco Alfano, 263 mila euro; Sandro Ruotolo, 300 mila circa; Riccardo Iacona, 200 mila euro; Donato Bendicenti, che fu rimosso dalla vicedirezione dei Servizi parlamentari con l'accusa di aver partecipato a una riunione con un registratore in tasca e fu mandato ai Canali di pubblica utilità, per sentenza la Rai dovette pagare 3 mila euro per ogni mese di "dequalificazione professionale" per un totale di circa 300 mila euro; lo stesso Enzo Biagi, che ricevette dalla Rai un assegno di 1 milione e mezzo di euro come transazione perché non portasse l'azienda in tribunale; Sergio Pezzolla, vicedirettore di RaiDue arrivato sei anni fa da Mediaset, considerato uno dei più bravi produttori di intrattenimento, 'Mai dire Gol', 'Zelig' ecc., praticamente mai impiegato e risarcito dalla Rai con 850 mila euro; Oliviero Beha, altra causa persa, ex vicedirettore di RaiSport e autore e conduttore di importanti trasmissioni radio di servizio molto seguite... Altre cause perse: Massimo Gigotti, giornalista direttore di RadioRai, poi amministratore delegato e presidente di RaiClick, anche lui è messo da parte, in tribunale ha vinto tre volte; Ennio Chiodi direttore del Tg3 poi del Centro di produzione di Milano; Renzo Salvi di RaiEducational; Felicia Conte caporedattore centrale, la lista è lunghissima.
...nella Cina di oggi (non in quella di Mao) i responsabili di questo scempio di risorse economiche ed umane sarebbero semplicemente impiccati al cavallo di Via Teulada, e il costo della corta e del boia sarebbe messo a carico degli eredi delle vittime. Nell'Italia degli anni 2000, ai responsabili dello scempio regaliamo poltrone da sindaco, collegi sicuri, direzioni di enti inutili. E se adottassimo il sistema cinese?...
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