Offerta speciale: tre capolavori al prezzo di uno. Il primo capolavoro: per anni, sentendo cantare Tony Bennett, sono stato fermamente convinto di ascoltare la più "bianca" fra le voci di cantanti di colore. Solo più tardi ho scoperto che invece Tony Bennett era la più nera fra le voci di cantanti bianchi.
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Tony Bennett è nato nel Queens, a New York, nel 1926, da padre che di cognome faceva "Benedetto", e che era nato in un paesino della provincia di Reggio Calabria. Inizia a cantare sul serio negli anni '50, qualche anno dopo la guerra in Europa. Ha una voce splendida, paragonabile a quella dei più grandi interpreti americani di "standards", da Frank Sinatra a Nat King Cole, e forse una maggior verve jazzistica.
Il secondo capolavoro: a mio modesto avviso, le cose più belle le produce a metà degli anni settanta, quando incide degli splendidi albums con quello che io ho sempre considerato uno dei più grandi pianisti di jazz di tutti i tempi: Bill Evans. Incide sia col Trio di Bill Evans, sia pezzi per solo canto e piano.
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Il terzo capolavoro: la canzone scelta, che si intitola "The Days of Wine and Roses" (I giorni del vino e delle rose), dallo splendido film omonimo uscito nel '62, che descrive una bellissima e disperata storia di un fallito tentativo di uscita dal tunnel dell'alcolismo. Una storia senza lieto fine, del quale pregherei , se mi legge e se ha voglia e tempo, di raccontarci come solo lei sa fare. .
Dopo gli anni con Bill Evans, Tony Bennett cadrà nel buco nero della droga, da cui riuscirà ad uscire solo molti anni più tardi. Bello e non banale anche il testo della canzone, che fa da colonna sonora al film omonimo.
The days of wine and roses laugh and run away, like children at play, through the meadow land, toward a closing door: a door marked “nevermore” that wasn’t there before.The lonely night discloses just a passing breeze, filled with memories of the golden smile that introduced me to… The days of wine of roses
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I giorni del vino e delle rose ridono e corrono via come bimbi festosi, attraverso prati e campi, verso una porta quasi chiusa, una porta con la scritta “mai più”, che prima non era là. La notte solitaria lascia traspirare soltanto una brezza passeggera carica del ricordo di quel sorriso dorato che mi accompagnò attraverso i giorni del vino e delle rose.
Tony Bennett & Bill Evans – The days of wine and roses
Download tony_bennett_bill_evans_the_days_of_wine_and_roses.mp3
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