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La proposta del capogruppo alla camera dell'Udc Luca Volontè
ROMA - Si chiama Luca Volontè. E' capogruppo alla Camera dell'Udc. Piuttosto attivo, il suo volto è spesso impacchettato nei pastoni dei tg Rai, le sue idee chiare e conseguenti. Ha deciso di stanare tutti i comunisti italiani.
Sulla scorta delle notizie ricevute dalla Polonia dei gemelli Kaczynski, tra l'altro appena sconfitti alle urne, Volontè ha deciso di aprire la più grande delle questioni politiche. "Martedì mattina ogni deputato riceverà in casella il modulo di adesione alla nostra proposta di legge di riforma costituzionale per inserire il divieto di apologia del comunismo insieme al reato già previsto per il fascismo".
"Siamo un Paese Vergogna", attacca quindi Volontè, secondo il quale "è necessaria una operazione verità sui 100 milioni di morti irrisi dai comunisti al governo. Staneremo uno per uno i fedeli amici di Lenin e dei suoi gulag". La proposta lanciata nei giorni in cui il suo capo Pier Ferdinando Casini è in viaggio di nozze, non ha trovato l'entusiasmo che Volontè presumibilmente valutava di raccogliere.
Finanche Roberto Calderoli, che è Calderoli, pur trovando l'iniziativa "condivisibile", la ritiene "superflua o comunque tardiva". E Gianfranco Rotondi, democristiano e moderato almeno quanto Volontè, ricorda che "non esiste il comunismo, ma tanti partiti comunisti. Il comunismo italiano non ci ha negato la libertà, ma ce l'ha portata col sangue dei partigiani". L'amichevole osservazione di Rotondi forse rallenterà la raccolta delle firme alla quale, come ha annunciato, da domani il deputato vorrebbe destinare ogni energia.
Certo, Volontè non ha ancora chiarito, ma ne avrà tempo, quale sarà il destino di coloro che verranno "stanati". Tra l'altro proprio di fronte al suo banco, e per giunta nella qualità di presidente dell'assemblea, è seduto un comunista: Fausto Bertinotti. Altri si trovano al governo, molti anche in Parlamento. Un illustre ex al Quirinale. Stanarli tutti sarebbe una fatica, per non dire dell'imbarazzo a lavorare sulla Carta Costituzionale frutto, purtroppo per Volontè, dell'opera (e dell'inchiostro) di parecchi comunisti.
Avevamo conosciuto Volontè attraverso il mitico scambio epistolare con Paolo Farinella Prete, a proposito della temuta raccolta in volume di "Giaculatorie" del "Suo in Cristo" Luca Volonté, finito fra pernacchie e risate del web italiano. Ma, come è noto, il poco onorevole Luca è dotato di grande forza di Volonté, ed è già pronto a nuove battaglie, e a nuove figure di merda.
Uno che non riesce proprio a distinguere fra chi ha rovinato l'Italia con la retorica di Imperi, Fasci, gagliardetti, alleanze con imbianchini di Monaco, marce e marcette su Roma e su Salò, otto milioni di baionette, Imperi e Regni, e coloro che da questo pattume ci hanno liberati, spesso a costo della vita, non può essere definito un cretino di taglia "medium, ma gli deve essere riconosciuta la taglia XL (Extra Large).
Non è chiaro quante firme raccoglierà intorno a questo storico progetto di revisione della Costituzione: probabilmente la sua, quella di Berlusconi e dell'ex comunista Bondi (a proposito, Bondi era comunista: il reato sarà già caduto in prescrizione?). E "Straccio" Liguori starà già facendo rotta su Cuba? e Giuliano Ferrara?
Non è chiaro quale sia la pena prevista per "apologia del comunismo": se, per fare un peresempio, mi dovessero scovare col poster di Enrico Berlinguer in camera, rischio grosso? E potrò chiedere di essere messo nella stessa cella di Claurio R., che addirittura conserva un post di Lenin? Ci sarà una qualche forma di attenuante per le t-shirts col faccione del Che?
Si pone forse anche un problema strategico all'interno dell'intera Casa del Fascio delle Libertà: una volta inviati al confino o in un lager tutti gli ex adoratores del comunismo che albergano a destra (da Bondi a Pera, da Adornato a Maroni, da Bossi a Ferrara, e via destreggiando), il centro-destra riuscirà a superare lo sbarramento del 5%, se dovesse passare il sistema elettorale tedesco?
Noi, da parte nostra, chiederemo al miglior esperto italiano in "Leggi di Iniziativa Popolare" di darci una mano a presentarne una: quella che punisce l'Apologia dell'Uddiccismo. Non è facile definire l'uddiccismo, perchè è un mix di appecoronamenti di vario genere: alla chiesa di Roma, alla Mafia di Palermo, al leader minimo di Arcore, e di "lotta dura senza paura" alla coerenza, all'onestà, all'intelligenza.
Luca Volontè: un eroe del nostro tempio (direbbe Natzinger); un uomo che non teme nulla, neanche il senso del ridicolo.
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