Tutti sappiamo che la nostra economia post industriale globalizzata vive di credito. Permettetemi di ricordarne il concetto: il credito altro non é che lo scambio di due prestazioni, una immediata e sicura ed una futura, che in generale é certa nella realizzazione (salvo I contratti attuariali), ma che può essere incerta nel tempo, nel luogo e nella quantificazione dell’adempimento. Dunque perché ci sia credito ci deve essere la possibilità di fornire subito una prestazione, come chi appunto subito adempie deve necessariamente avere fiducia nella controparte che dovrà alla scadenza a sua volta assolvere ai propri obblighi. Quindi due cose: una disponibilità immediata e la fiducia in un soggetto che dovrà produrre un evento futuro. Es.: Io deposito I miei soldi in banca primo perché ne dispongo, e secondo perchè credo che il mio banchiere sarà in grado di rendermeli nel modo e nella quantità pattuita. Ora il disporre o meno di beni é un fatto obbiettivo e reale (I soldi da depositare in banca o li posseggo o non li posseggo) invece la fiducia é un evento soggettivo ed immateriale. Inoltre il depositare il denaro o l’acquistare un bene é un evento che una volta perfezionato resta tale, invece la fiducia io posso oggi concederla, ma domani revocarla. Le cose si complicano ulteriormente se il credito é derivato. Ovvero ‘`oggetto della transazione non sono dei beni che incorporano materialmente un certo valore, bensì dei titoli di credito, che ahimé altro non sono che pezzi di carta che incorporano il diritto ad una certa prestazione. Per evitare sofismi giuridici spaventosamente oscuri ai comuni mortali concedetemi un esempio: io ho credito diretto se pagando in monete d`oro acquisto da un costruttore una casa che dovrà ancora essere edificata secondo certe caratteristiche. Voi vedete che io consegno cose che hanno in sé un valore, per ricevere in futuro altre cose che hanno altrettanto valore. Ma se io dietro pagamento in una certa moneta cartacea a corso forzoso acquisto a termine delle azioni o delle obbligazioni, voi capite che le materia trattata é carta, oppure addirittura scritture contabili virtuali che neppure hanno struttura fisica e quindi la fiducia deve esser doppia, ovvero nell’adempimento e nel reale valore della moneta e dei titoli scambiati. Perdonate se ho insistito, ma voi comprendete ora quale spaventoso valore abbia quella cosa immateriale, soggettiva e mutevole che si chiama fiducia. Come dicevano I nostri nonni per costruire un rapporto di fiducia ci vuole tempo e pazienza, per distruggerlo irrimediabilmente basta un attimo. E tale concetto é enormemente amplificato in una società globale dove in un attimo tutti sanno tutto di tutti.
Pensate per un momento che cosa succederebbe se
autorevoli mezzi di informazione diffondessero la notizia che dietro l`euro non
ci fossero – supponiamo - adeguate riserve e che quindi il valore dello stesso
come intermediario degli scambi fosse dubbio. Sarebbe una catastrofe perché
nessuno accetterebbe più la moneta in uso che tornerebbe ad esser carta
colorata, e tutti vorrebbero oro o beni materiali in cambio delle loro merci o
servizi. Il mondo tornerebbe indietro al sistema del baratto.
Ora ripensiamo ai nostri mutui “sub prime”. Dunque
rispettabili banchieri sulla base di certe congetture rivelatesi poi in parte
erronee hanno concesso credito che ha avuto però il merito di sostenere I
consumi e dunque di aumentare la ricchezza del sistema. I banchieri a loro
volta hanno frazionato il rischio incorporando I loro diritti creditizi in
derivati cartacei (fondi o obbligazioni) che sono stati acquistati da altri
banchieri che si sono fidati. Infine tali banchieri hanno collocato presso I
loro clienti (altro gradino di fiducia) I derivati così formati. Ma se di colpo
da un giorno all’altro prima qualcuno, poi tutti dicono che TUTTI i mutui così
concessi non saranno più onorati e tale notizia é diffusa planetariamente per
effetto della globalizzazione si ha una catastrofe peggiore del Titanic, poichè
é come aprire una falla in una nave che non ha compartimenti stagni ed in un
attimo cola a picco con carico ed equipaggio. Quindi la notizia provoca la
revoca della fiducia dei banchieri mutuanti, la successiva revoca della fiducia
dei banchieri acquirenti I derivati ed il crollo finale di fiducia dei
risparmiatori. Ma non basta perché il risparmiatore che ha visto I primi sorci
verdi si incazza col suo banchiere da cui si sente tradito e vuole
immediatamente monetizzare anche gli altri investimenti che ha presso lo stesso
istituto. La crisi di fiducia diventa così crisi di liquidità, perchè il
banchiere – benché veramente solidissimo – può non riuscire a soddisfare le
richieste di rimborso contemporaneo di moltissimi suoi clienti. Il banchiere
per salvarsi deve a sua volta svendere beni altrimenti di buon valore,
generando un effetto domino che in epoche passate ha distrutto in brevissimo
tempo nazioni intere. Oggi questo non succede pienamente nell`immediato perchè
esistono apposite autorità sui mercati che hanno la possibilità di mettere in
atto misure che – ripeto nell`immediato – evitano la catastrofe. Così voi avete
visto le banche centrali immettere liquidità nel sistema (=dare agli operatori
in prestito temporaneo I mezzi per soddifare le richieste di rimborso), voi
avete visto la banca d’Inghilterra che é intervenuta direttamente per sostenere
in extremis la Northern Rock già assediata fisicamente dai suoi depositanti,
voi infine avete visto la Federal Reserve abbassare prima il tasso di sconto e
poi il tasso sui Federal Funds, per diminuire il costo del denaro e dunque abbassare
I costi di finanziamento a carico degli operatori in difficoltà e sostenere il
corso delle obbligazioni. E dunque –
voi mi dite – tutto é risolto e sistemato grazie ai paracadute previdentemente
creati dal sistema. Ed invece no perché voi vi rendete bene conto che le banche
centrali, I governi e le grandi istituzioni finanziarie possono intervenire
(temporaneamente e per un importo anche ingente, ma non illimitato) sul primo
membro dell’equazione ovvero la disponibilità immediata di risorse, ma non
possono distribuire e tanto meno imporre la fiducia. Per capirci (perdonate il
paragone grasso) un po`come diceva Francesco Foscari al consiglio dei 10 nei
tempi aurei della Repubblica di Venezia: “Voi Illustrissimi potete quasi ogni
cosa ma non siete onnipotenti, pensate ad esempio che potete regolamentare a
vostro capriccio il numero, la razza, le prestazioni e le tariffe delle
prostitute autorizzate ad esercitare sul territorio della repubblica, ma nulla
potete sul punto qualificante del loro mestiere in quanto non sarete mai in
grado di obbligare o vietare l’erezione dei loro clienti”. (continua)
ES
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