(4° ed ultima puntata)
Il resto è storia recente. Uno dei pochi risultati visibili fin qui ottenuti dal grillismo è stato quello di aver trasformato un bel blog in un merdaio, con la porta girevole, dal quale chi non è d’accordo con un altro entra ed esce a piacimento, a volte dimenticandosi persino di ringraziare per l’ospitalità di cui ha goduto, ma non dimenticandosi mai di rilasciare la sua pagella, al blog e/o al sottoscritto. Ci siamo scannati (ma io non lancio “prime pietre”, e mi assumo la mia parte di colpa, ma solo quella che mi spetta) dando uno spettacolo ignobile, non privo di aspetti esilaranti.
Gente che insulta, ma si ritiene offesa quando riceve in cambio insulti di rimessa. Gente che da mesi periodicamente dà agli altri le pagelle, ma si indigna quando le pagelle le riceve. Gente che esce, ma negando di essere mai uscita. Amici che non hanno sentito la necessità di esprimermi una sola parola di solidarietà per la caterva di insulti e di minacce che mi è piombata addosso (solidarietà che ho invece ricevuto da persone che non avevo mai conosciuto). Collaboratori che escono indignati, perché non ho accolto con la dovuta dose di senso dell’umorismo, le battute, sottilissime e dotte, su cateteri, pappagalli e quant’altro, e perché non mi sono lasciato convertire. Un mese nel quale abbiamo fatto ridere mezzo mondo.
Io non condanno i René che sono entrati ed hanno descritto il Tafanus come un nido di vipere. Io per primo l’ho stigmatizzato, perché chiaramente ha voluto vedere solo le ultime pagine di questo blog, quelle che non onorano né me, né altri. Ma noi tutti abbiamo dato a Renè una pistola carica, con la quale spararci addosso a bruciapelo, senza la minima possibilità di mancare il bersaglio. Ben vengano i Renè, se devono rappresentare il termometro che misura la febbre che ha colpito il blog.
Ho preso, qualche giorno fa, la decisione di prendermi una pausa di riflessione. Ho pensato seriamente alla ipotesi di chiudere definitivamente il Tafanus. Nel primo giorno di mia assenza e di mancato monitoraggio, grande successo di pubblico, scarso successo di critica. Grandi insulti, la sezione commenti che ha battuto tutti i records di partecipazione numerica, e tutti i records di scarsa qualità. Insomma, sembrava essere diventato un blog "di successo" come quello di Grillo. Mancava solo la funzione "votate il commento"
Poi le tante, troppe lettere di affetto, le telefonate, i messaggi, arrivati dalle persone più impensate, mi hanno dato molto da riflettere. Il giorno dopo l’annuncio della “pausa di riflessione” non sono riuscito praticamente a combinare nulla, e a riflettere su nulla, perché ho passato il giorno a rispondere a telefono.
Poi, il colpo finale: uno stimato amico, che da qualche tempo più che stimarmi mi dà i voti, mi ha chiesto: “Antonio, non ti sei accorto di quanta gente ha lasciato il blog? Nel clima che si è andato creando sul blog non esito a vedere una tua grande responsabilità.”
Amen. Quando ricevo affermazioni così categoriche, per mia mentalità “scientifica” non resisto alla tentazione di andare a vedere le carte. E così ho riletto posts, commenti, emails, tutto. Sapete, alla mia età la memoria non aiuta… è meglio verificare sui “records”. In effetti ho trovato delle defezioni. Alcune avvenute prima del mitico 8 Settembre. Le vogliamo elencare? Eviterò di citare la decina scarsa di persone che ho cacciato io a calci in culo, perché quelle non sono classificabili fra “persone che hanno abbandonato il blog”.
Una persona è uscita per un diverbio con un’altra lettrice su una faccenda di interpretazione sul come usare la rubrica sui libri. Due persone sono uscite per gravi problemi di depressione. Una persona è uscita per gravi ragioni di salute. Una persona è uscita per gravi problemi di PC e di ADSL. Una perché era in dissenso sul blog su un tema politico (il primo della serie “se non faccio io le regole, mi porto via il pallone e non si gioca più”). Fine della fase uno.
Due persone le abbiamo perse, sempre prima dell’8 settembre, per ragioni legate ad incomprensibili diatribe sulla scelta della località dell’incontro. Per quanto ho appreso dopo, e continuo ad apprendere ancora oggi, della perdita di UNA di queste due persone ringrazio Dio, se esiste. Sulla perdita dell’altra, non l’ho capita prima, non la capisco ora, e a suo tempo non l’avevano capita neanche i miei censori del giorno dopo.
Per quanto riguarda il dopo 8 settembre, se i miei conteggi sono esatti, hanno preso cappello 4 persone: una per leso travaglismo, e tre perché non riesco a pensarla come loro su Grillo, o sulle folle di Grillo, o sul grillismo (chiamatelo come volete). E questo mio non partecipare alla santificazione del nascente populismo mi rende responsabile… com’erano le parole esatte?… di “grandi responsabilità nel clima che si è andato creando sul blog”.
Ecco perché continuerò. Perché ho ricevuto messaggi di solidarietà, di amicizia, e di incitamento a continuare, da tanti amici antigrillisti (ma questi non me li appunto al petto come medaglie, perché me li aspettavo, in un certo senso), ma anche da tanti amici grillisti pentiti o non pentiti, da tanti sconosciuti, e da tanti “Emanuele” che non nascondono, e fanno bene, simpatie politiche opposte alle mie. Chiudo come avevo cominciato: dicendo che continuerò perché lo devo a loro, e lo devo a me stesso. Continuerò con le vecchie regole, e con l’auspicio che d’ora in poi TUTTI ritroviamo il senso del limite, e che tutti ritorniamo al clima nel quale chi non la pensava come l’altro non era un bandito, un cretino, un violento, un vecchio rincoglionito con problemi di prostata, ma solo uno che ha il diritto di non pensarla come noi.
.
Buonanotte a tutti, e scusate per la lunghezza di questa storia.
Tafanus
N.B.: tutti i comenti sulla "Storia del Tafanus" sono concentrati sulla prima puntata, onde evitare dispersioni nella meccanica della discussione.
SOCIAL
Follow @Tafanus