ROMA — «Ora vi racconto cosa succede con il fisco della sinistra. Non vogliono solo sapere come hai fatto i soldi, da dove vengono. Noooo, nemmeno per sogno. Vogliono anche sapere cosa ci fai, dove metti gli utili, tutto. E prendete uno come me, che ha 25 amanti, alle quali dovrò pur fare un pensiero, un regalo, di solito tutte macchine uguali, dello stesso colore, così non sbaglio..». Applausi, risate. «Ma come si fa? Ditemi voi?..». Altri applausi, sorrisi, fotografie.
Berlusconi ride, quasi a crepapelle. Due sere fa. Cinquanta fra giovani manager e imprenditori del Lazio ridono più di lui. Il Cavaliere è in forma. È una conferenza, una sorta di seminario, ma anche un piccolo show. Il Palazzo si interroga sulla crisi tanto strombazzata, nel governo si scommette sul bluff dell'ex premier, lui si gode una serata con professionisti che sembrano adorarlo: «Benvenuti a tutti. Ma che belli che siete, però siete in troppi e quindi stringo la mano solo alle donne. La vedete questa mano, toccatela, perché ha fatto il grano... Lei come sta signorina, tutto bene? Prego, prego, state comodi, comodi. Ma come siete giovani, qualcuno ha anche la barba, una volta si diceva: sotto la barba o c'è un genio o c'è un c...».
REGICIDIO - E' una serata che gli ospiti difficilmente dimenticheranno. Lo ascoltano e sorridono Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto, ma anche Renato Massoli Novelli, G&V enterprise (cliniche odontoiatriche); Francesca De Sanctis, (gruppo De Sanctis spa, costruzioni e infrastrutture); Sara Porrari, (manager Air One); Massimiliano Rizzo, Elsag datamat (gruppo Finmeccanica); Alessandro Puccetti, Bit communication. Età media 35 anni, lo ascoltano e si sorprendono: non si aspettavano tanto. Il Cavaliere parla per un'ora: l'amarcord dei meeting internazionali accompagna i giudizi sui possibili passi del Colle in caso di crisi; fa capolino il calcio («mi mancano 35 euro per comprare Ronaldinho. Me li dà lei signorina?») ma anche l'amarezza sugli alleati, su Fini e Casini. Si ride, ma non solo: si parla anche di «regicidio», sulla bocca del Cavaliere è abbinata alla parola «morte», politica s'intende, di se stesso, auspicata da altri: «Dai nemici mi guardo io, ma dagli amici mi guardi Dio».
E' forse il passaggio cruciale, che svela anche le difficoltà del momento al Senato, perché il Cavaliere è ancora convinto di poter vincere la battaglia della crisi, meno di riuscire a parare eventuali colpi bassi di Udc e An. Non dice cosa sa, cosa lo ha messo in guardia nelle ultime ore, ma dice quanto basta per capire il clima: «Hanno entrambi la sindrome del delfino, ritengono di dovermi succedere, mi definiscono ingombrante. E' vero, lo so che sono ingombrante, ma non sono fungibile. Sono l'unico, nonostante l'età, che è in grado di tenere insieme questa coalizione».
«C'È DON BONDI» - Ma è solo un attimo: quando finisce di stringere le mani a donne e uomini (promessa dell'esclusiva al gentil sesso non mantenuta), il Cavaliere si rilassa di nuovo. Vede Bondi seduto fra gli scranni del «parlamentino»: si inginocchia, resta genuflesso per alcuni secondi, lo tocca, «don Bondi, anche lei qua?». Ancora attimi di ilarità. Poi inizia il discorso: «L'Italia è l'unico Paese occidentale che non dispone di una sinistra democratica.., nel Pd ci sono due apparati, due Caste che si sono fuse, e a loro non importa come si definiscono, socialisti, riformisti, comunisti, democratici, ulivisti, sono solo professionisti della politica.., io invece da un anno e mezzo non vado più in tv, sono uno che ha sempre lavorato, credo di non aver fatto male, nè prima nè ora, visto che il mio indice di gradimento oggi è alle stelle..» [...]
[...] poi arriva un'altra barzelletta. E' la prima notte di nozze: «Lui va a fare una doccia dopo l'amore, quando è sotto la doccia si accorge di aver fatto un errore: ha lasciato 100 mila lire sul comodino. Oddio! Torna indietro, spera che la moglie non se ne sia accorta: trova il letto vuoto e il resto, 30 mila lire...». Ma sui soldi si può ridere anche per altri motivi, «vero caro Sandro?», rivolto a Bondi, «quanto ho speso l'anno scorso per la manifestazione del 2 dicembre, quattro milioni di euro? Tanto c'è sempre il signor Pantalone che paga, eh, eh, ovvero il sottoscritto, vero Sandro?» [...]
L'amarcord è a base di memorie dei G8: «Quando mi sedevo io al tavolo dei Grandi si sedeva una persona di peso, che aveva realizzato qualcosa nella vita. Ora via Blair, via Chirac, via Schroeder, con Sarkozy appena all'inizio, l'Europa non conta più nulla nel panorama internazionale». Prima di congedare i giovani il Cavaliere annuncia che attende il premier turco Erdogan: «Viene da Palazzo Chigi, ma lì si mangia appena qualcosina e così a dargli da mangiare come si deve ci penso io. Pennette col pesto? Il menù di questa casa prevede anche questo, ma senza aglio, bisogna sempre non dimenticare una certa attività...».
Marco Galluzzo
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