Soldini torna a trionfare in oceano - In testa dall'inizio alla fine nella classe 40' batte i maestri francesi. «Finalmente. E ora vado un po' in vacanza»
SALVADOR DE BAHIA (Brasile) - Giovanni Soldini torna a vincere in Oceano, nove anni dopo l'affermazione nell'Around Alone. Il navigatore milanese, in coppia con un altro grande velista italiano, Pietro D'Alì, ha vinto la Transat Jacques Vabre, la regata oceanica che ripercorre la «rotta del caffè» da Le Havre, in Francia fino a Salvador de Bahia, nella classe dei 40 piedi. Dopo la difficile e non fortunata parentesi con il trimarano, chiusa due anni fa con la brutta avventura del naufragio in Atlantico proprio nella Transat, Soldini è tornato felicemente all'antico con un monoscafo, «Telecom Italia», dimostratosi subito velocissimo e affidabile fin dal debutto in una regata oceanica. Soldini e D'Alì hanno dominato la classe dei 40' dove, vale la pena di ricordare, erano in lizza oltre 30 scafi con al timone alcuni tra i migliori velisti oceanici, in gran parte francesi (come da tradizione consolidata). Sono stati in testa praticamente dall'inizio alla fine, salvo la breve parentesi di un giorno.
LA MOSSA VINCENTE - L'arrivo nella notte scorsa è stato per la verità un po' surreale a causa del lutto che la città vive per la tragedia avvenuta poche ore prima nello stadio di calcio. Ma al porto, ad accogliere Soldini e D'Alì, c'è una piccola folla, prevalentemente di francesi, veri appassionati della vela oceanica, pronta a rendere omaggio all'impresa dei due italiani. «Finalmente - dice felice Soldini - è stata una gran bella regata, molto tecnica, faticosa ma avvincente. Abbiamo lavorato bene, con Pietro si siamo trovati benissimo, tutto è stato perfetto. Ora mi godo questo successo, me ne vado un po' in vacanza con la mia famiglia poi mi preparo per la The Transat, la regata in solitario dall'Inghilterra agli Stati Uniti che farò a maggio». Il ritorno vincente e l'aver scacciato l'incubo di una regata che non aveva concluso nelle due edizioni cui aveva partecipato, lo carica. «Siamo partiti con l'idea di fare una bella regata - racconta - e così è stato, abbiamo vinto e questo è bello, è ovvio. La mossa vincente? La costruzione della barca, progettata da Guillame Verdier: l'abbiamo costruita a tempo di record. Il fatto che non abbia avuto problemi vuol dire che abbiamo lavorato bene. La Class 40 è molto bella perché le barche sono molto semplici, puoi permetterti in cinque mesi di farti una barca e poi di navigare».
AFFIATAMENTO - Felicissimo anche D'Alì, uno che della vela (e delle vele) conosce tutto, dalla regata in deriva tra le boe alla Coppa America (con Luna Rossa). «È stata una regata bellissima - racconta - è andata benissimo, è stata un' esperienza positiva. Dopo quello che ci era successo in qualifica, quando siamo stati speronati dal peschereccio spagnolo, avevo detto a Giovanni, "vedrai che questa regata andrà bene". È stata una regata faticosa, anche perchè abbiamo avuto molto vento leggero e in quelle condizioni ci vuole più attenzione, strategicamente la regata è più complessa» [...] (Corsera)
Soldini diventa famoso, come navigatore solitario, durante la Baule - Dakar del 1991. Per molti è lui il miglior navigatore solitario di tutti i tempi ed ha avuto il merito di far conoscere e avvicinare allo sport della barca a vela, centinaia di persone che hanno scoperto la passione per il mare e per la vela grazie alle sue imprese negli oceani sparsi per il mondo.
È l'alba del 3 marzo 1999 a Punta del Este , nonostante l'ora, centinaia di persone in attesa, fra cui moltissimi giornalisti, fotografi e operatori televisivi, affollano i moli. Alle 5:55 ora locale (9:55 in Italia) FILA, il 60 piedi condotto da Giovanni Soldini, taglia vittoriosamente il traguardo della terza tappa dell'edizione 1998-99 della Around Alone, il giro del mondo a vela per navigatori solitari.
Si conclude così felicemente un'impresa eroica la cui valenza sportiva, pur importante, è passata in secondo piano sopraffatta largamente dalla grande dimostrazione di coraggio del navigatore milanese protagonista del salvataggio di Isabelle Autessier, rovesciatasi in pieno Pacifico meridionale e lontana da qualsiasi possibile intervento di salvataggio per via delle condizioni meteorologiche. Se è vero, infatti, che Isabelle è una sua grande amica, sicuramente Giovanni non avrebbe comunque esitato ad accorrere in soccorso di chiunque si fosse trovato in pericolo, come nel caso di Marc Thiercelin, il più diretto rivale del navigatore italiano alla vittoria finale. Questi ha infatti disalberato in Atlantico subito dopo aver doppiato Capo Horn, ma ha rifiutato l'aiuto prontamente offerto da Soldini nonostante il francese solo pochi giorni prima, avesse addirittura chiesto la squalifica dell'italiano per il non essere più un navigatore solitario dopo il salvataggio di Isabelle. (Wikipedia)
Quello che Wikipedia non ricorda (non sarebbe fine...) è che Soldini, al quale i giornalisti avevano chiesto: "cosa dirà a Thiercelin quando lo incontrerà?", aveva sobriamente risposto: "Niente, credo che mi limiterò a sputargli in faccia... Decisione poi non attuata, perchè Soldini è un signore, ma questo epilogo sarebbe piaciuto tantissimo a chi scrive... [NdR]
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