...finisce così, come neanche negli incubi notturni peggiori il Cavaliere avrebbe potuto auspicare: con la legge finanziaria che passa senza il ricorso al voto di fiducia, che sarebbe stato il magro premio di consolazione lungamente auspicato dal Cipria e dai suoi accoliti. Con circa 700 votazioni su articoli ed emendamenti passate per il 99,6%. Con un emendamento sulla "class-action" che passa grazie ad un "errorino" di un efficientissimo italoforzuto...
Finisce con il Cavaliere al Pronto Soccorso, causa lussazione della spalla. Non è ancora pago. Domani ricomincia, con la "raccolta delle firme" per mandare a casa l'odiato Prodi. Qualcuno gli spieghi che la Costituzione (quella italiana, non quella di Arcore) non prevede che si possano sciogliere le camere perché qualche decina di migliaia di italoforzuti appone una firma su un foglietto, on-line o in un gazebo.
Finisce con un "grande" intervento della Finocchiaro, che dovrebbe essere proiettato in tutte le scuole della Repubblica per spessore politico, ironia, moderazione, e con un intervento "grande" (in senso cabarettistico) del Gaglioffo De Gregorio, offesissimo con la Finocchiaro, rea di aver evocato la campagna acquisti (fallita) del Cavaliere, di cui tutti hanno sempre parlato apertamente, a cominciare dal Cavaliere, per proseguire con Randazzo. La cosa esilarante è che l'indignato De Gregorio è esattamente colui che il Cavaliere ha comprato cinque minuti dopo le elezioni dell'aprile 2006 (non gli è costato neanche molto: solo una poltroncina in Commissione Difesa).
Finisce come era inevitabile che dovesse finire, quando un coglione si autoconvince di essere intelligente: con la sua coalizione (ad iniziare dal fido Fini), che ha già iniziato a presentargli il conto.
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