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Consulenze, voli, contratti, benzina e case. E persino torroncini e panettoni. Pagati dal giornale Udeur e usati da Mastella & C., grazie anche ai fondi pubblici. Una grande nebulosa nella quale spariscono i milioni del finanziamento pubblico e i confini tra gli interessi della famiglia Mastella e quelli del partito. Questo è il quadro che emerge dall'inchiesta de 'L'espresso' sulla gestione del giornale dell'Udeur, 'Il Campanile'.
di marco lillo
Per oltre un mese abbiamo spulciato i conti del quotidiano. Prima che se ne interessasse il pm di Catanzaro Luigi De Magistris, prima che gli fosse scippata l'inchiesta su Mastella, abbiamo intervistato i fornitori e gli amministratori, verificando che una parte delle spese del giornale finiscono nei dintorni di Ceppaloni. All'ombra del 'Campanile' Clemente Mastella, i suoi familiari e le loro società hanno ottenuto soldi e vantaggi grazie a un giornale finanziato con i soldi dei contribuenti. In questa nebulosa sono finiti 40 mila euro pagati a Clemente Mastella per la sua 'collaborazione giornalistica' nel 2004; i 14 mila euro usati per acquistare i celebri torroncini di Benevento che spesso finivano in regalo a politici e giornalisti, magari con il messaggino di auguri di Sandra e Clemente. Più i biglietti aerei per i familiari del segretario e poi ancora i 12 mila euro incassati dallo studio del figlio, Pellegrino Mastella, e i 36 mila euro risucchiati in tre anni dalla sua società di assicurazioni.
La ricostruzione delle spese del quotidiano spiega meglio di un trattato il funzionamento di Mastellopoli, un luogo dove, parafrasando Von Clausewitz, la politica sembra la prosecuzione della famiglia con altri mezzi. Il giornale del partito costa ogni anno 2 milioni e mezzo di euro anche se, nonostante gli sforzi dell'ottimo direttore Paolo Festuccia, non supera le 5 mila copie. Di queste solo 1.500 passano dall'edicola per finire quasi sempre al macero. L'edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal Parlamento, spiega: "Da molti anni ricevo cinque copie ogni mattina. Non ne ho mai venduta una". Questa gigantesca 'ammuina' serve a giustificare il finanziamento pubblico: un milione e 331 mila euro. La presidenza del Consiglio rimborsa le spese 'inerenti alla testata' purché non superino un tetto pari a a circa la metà dei costi. Un sistema che premia chi spende di più e permette di sistemare molti amici e parenti. Così 'Il Campanile', con una redazione di sei giornalisti, ha visto aumentare il suo costo del lavoro in due anni da 345 mila a 834 mila euro. Nel dicembre del 2005 i debiti verso i fornitori ammontavano a 770 mila euro. 'L'espresso' ha visionato i bilanci interni e la lista dei fornitori stilati dal vecchio amministratore Tancredi Cimmino nel marzo del 2006. Ne viene fuori un quadro inquietante.
Prima è d'obbligo una premessa. Queste spese sono state approvate quando ad amministrare 'Il Campanile' c'era Tancredi Cimmino. Dopo una lite furibonda con Mastella, che non lo ha voluto candidare alle politiche, all'ex senatore è subentrato l'avvocato Davide Perrotta. Cimmino era anche segretario amministrativo dell'Udeur. Ad aprile del 2006 gli è subentrato il braccio destro di Mastella, Mauro Fabris, e a giugno il commercialista Pier Paolo Sganga [...]
40 mila euro simbolici
Il primo a dare l'esempio è il leader. Il giornale ha accordato un bel contratto di collaborazione giornalistica a Clemente Mastella: 40 mila euro più i contributi nel 2004. Quell'anno il leader dell'Udeur aveva perso il seggio da europarlamentare e le sue entrate si erano ridotte. 'Il Campanile' pensò bene di aiutarlo con un contratto extra [...]
Indovina chi decolla
Nel 2005 sono stati pagati 98 mila euro per viaggi e trasferte. Tra gli altri, in quegli anni, hanno volato Sandra Lonardo, Pellegrino ed Elio Mastella e pure la moglie di Pellegrino, Alessia Camilleri. L'ultimo decollo della premiata coppia Alessia-Pellegrino risale al marzo scorso quando il Campanile ha pagato ai due i biglietti per raggiungere Sandra e Clemente Mastella alla festa sulla neve dell'Udeur a Cortina. Gli amministratori però giurano: "Dall'aprile del 2006 non esistono altri biglietti aerei autorizzati, se non per ragioni professionali, a persone esterne al giornale. Quello che è successo prima ricade nella responsabilità della precedente gestione. E comunque Pellegrino è un consigliere di amministrazione del giornale". E i voli di Elio? No comment. E Alessia? "Ha rivestito un ruolo, in passato, nel giornale".
Natale d'oro
Nel 2005 Il Campanile' ha pagato 141 mila euro per le spese di rappresentanza e 22 mila euro di liberalità. Tra pacchi, dolciumi e torroni sono spariti 17 mila euro per il Natale 2005. Ben 8 mila e 400 euro partono dalle casse del giornale con destinazione 'Dolciaria Serio' di San Marco dei Cavoti, un paesino a pochi chilometri da Benevento. Altri 6.050 euro sono andati al Torronificio del Casale, una piccola azienda di Summonte, il paese dei cognati del ministro: Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta. Che fine fanno tutti questi torroncini? Al 'Campanile' giurano che servono per "i regali del giornale a 200 colleghi e personalità istituzionali. La famiglia Mastella non c'entra". Eppure qualcosa non torna. Per esempio i 2.170 euro pagati alla pasticceria Millefoglie di Ponte, vicino a Benevento dovrebbero riguardare: "Il tradizionale incontro di auguri tra i vertici dell'Udeur campano e quelli del giornale". Il vecchio amministratore Tancredi Cimmino però cade dalle nuvole: "Ma quale tradizione. Io non ho mai fatto nessun incontro".
Il pozzo di San Patrizio
Ogni mese, fino all'inizio del 2006, l'amministratore del giornale pagava conti per spese di benzina per una media di 2 mila euro al mese. Per metà a carico dello Stato. I giornalisti del giornale però non c'entrano nulla. Questa pioggia di carburante sul 'Campanile' si concentrava sulla stazione di servizio della famiglia Parente di San Giovanni di Ceppaloni, la frazione di 600 anime dove si trova la villa dei Mastella, quella con la celebre piscina a forma di cozza. Proprio così: 'Campanile' e Udeur facevano il pieno a 250 chilometri di distanza proprio alla fine del vialetto che porta dalla villa dei Mastella al paese. Fino all'inizio del 2006 pagava il giornale, ora il partito. Ma chi usufruisce di queste tonnellate di benzina made in Ceppaloni?
Il titolare, Massimo Parente, dice a 'L'espresso': "Qualche volta viene il figlio, Pellegrino Mastella, con il suo Porsche Cayenne che ha una cilindrata di 4 mila e 200 e fa cinque chilometri con un litro. Mette in media 90 euro. Poi alla fine del mese viene un ragazzo dalla villa dei Mastella. Si chiama Daniele (Ferraro, un collaboratore di Clemente Mastella e Sandra, ndr), e mi fa timbrare la scheda
carburante, non ricordo a chi è intestata". Il padre, Antonio Parente, ha gestito l'impianto fino a febbraio scorso, e ricostruisce: "Qualche volta Daniele, fa il pieno con l'auto di Pellegrino, più spesso con l'automobile usata dalla signora Sandra. Io faccio il buono e poi se la vedono loro. Compilano la scheda e non so se mettono tutto a carico del partito". Sulle schede non sono indicate le targhe ed è difficile distinguere benzina privata e pubblica. Fonti vicine alla famiglia Mastella fanno sapere che Pellegrino avrebbe un'altra scheda carburante intestata alla sua società alla quale imputerebbe la sua benzina privata. Resta il giallo su quei 100 euro di benzina al giorno a carico prima del giornale e ora del partito (finanziati entrambi dallo Stato).
Benvenuti a Casa Nostra
La storia dell'appartamento di largo Arenula che ospita la sede del quotidiano dell'Udeur è un altro monumento al familismo. L'ufficio era dell'Inail che lo aveva affittato al partito. L'Udeur, come abbiamo già raccontato su 'L'espresso' poteva comprarlo nel 2006 a un milione e 450 mila euro, un ottimo prezzo. Invece, dopo un tortuoso giro, l'affare è stato fatto da una società dei figli del segretario. In realtà quella società, secondo Tancredi Cimmino, era un bene dell'Udeur che l'aveva finanziata per ben 450 mila euro e non poteva essere ceduta da Mastella ai figli. Comunque sia, i due giovani immobiliaristi non sono stati molto riconoscenti con il partito. Appena hanno comprato la sede del giornale hanno subito aumentato l'affitto da 3 mila e 500 a 6 mila euro più Iva.
Pellegrino sotto il Campanile
L'ombra del 'Campanile' segna la traiettoria professionale del figlio maggiore. Appena laureato, Pellegrino ottiene un contratto di praticantato giornalistico a 'Il Campanile', come la sua fidanzata Alessia. Presto i due spiccano il balzo verso la professione legale: Alessia va all'Autorità delle Comunicazioni, nella segreteria dell'ex onorevole Udeur Roberto Napoli, mentre lui diventa socio dello studio Criscuolo. Gli associati sono tre: Fabrizio Criscuolo, Mastella junior e il suo coetaneo Davide Perrotta, il presidente del giornale.
Parla l'uomo dei conti
È stato l'uomo dei conti di Clemente Mastella. Nelle sue mani teneva le chiavi della cassa dell'Udeur e del giornale di partito. L'ex senatore Tancredi Cimmino nel 2006 non è stato ricandidato ed è passato con Antonio Di Pietro [...]
Marco Lillo
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