Nelle intercettazioni tra 2004 e 2005 allegate all'inchiesta sul fallimento della Hdc dell'ex sondaggista Crespi, la prova che alla concorrenza si era sostituita la complicità. La rete segreta (segreta?) del Cavaliere che pilotava Rai e Mediaset. Ecco le telefonate dei dirigenti vicini a Berlusconi
di EMILIO RANDACIO e WALTER GALBIATI
MILANO - "Media-Rai". Le due superpotenze nazionali della tv, che dovrebbero competere aspramente per la conquista dell'audience, fare a gara nella pubblicazione di servizi esclusivi, in realtà si scambiano informazioni sui palinsesti. Concordano le strategie informative nel caso dei grandi eventi della cronaca. Orchestrano i resoconti della politica. Su tutto, la grande mano di Silvio Berlusconi e dei suoi collaboratori, che quotidianamente tessono la tela, fanno decine, centinaia di telefonate, si scambiano notizie, organizzano fino ai più piccoli dettagli. È il quadro che emerge dalle intercettazioni telefoniche - realizzate tra la fine del 2004 e la primavera del 2005 - allegate all'inchiesta sul fallimento della "Hdc", la holding dell'ex sondaggista del Cavaliere, Luigi Crespi. E in particolare dai resoconti, redatti dalla Guardia di Finanza, delle conversazioni telefoniche di Debora Bergamini, ex assistente personale di Berlusconi e, all'epoca, dirigente della Rai, e di Niccolò Querci, pure lui ex assistente di Berlusconi e, all'epoca, numero tre delle televisioni Mediaset.
La "ragnatela" avvolge e intreccia le vicende della tv di Stato con quelle di Mediaset. I direttori di Tg1 e Tg5 (all'epoca Clemente J. Mimun e Carlo Rossella) fanno, testuale, "gioco di squadra". Il notista politico del Tg1 informa la Bergamini e la rassicura sul fatto che le notizie più spinose saranno relegate in coda al servizio di giornata. Fabrizio Del Noce cuce e ricuce, assicurando che Bruno Vespa, nella sua trasmissione, accennerà "al Dottore in ogni occasione opportuna". Querci, insieme al gran capo dell'informazione Mediaset, Mauro Crippa, cuce sul versante opposto. E arriva fino ad occuparsi delle vicende del festival di Sanremo (quell'anno affidato a Paolo Bonolis), cioè della trasmissione di massimo ascolto dell'azienda che dovrebbe essere concorrente. E poi ancora, le fibrillazioni in due fasi delicate: la morte del Papa e le elezioni amministrative dell'aprile 2005.
L'allora presidente Ciampi è pronto per una dichiarazione a reti unificate per onorare Giovanni Paolo II? La Bergamini allerta prima l'assistente personale del Cavaliere e poi Del Noce per preparare una performance parallela dell'inquilino di Palazzo Chigi. E ad essere allertato è anche il "rivale" Crippa. Le elezioni sono andate male? Bisogna "ammorbidire" i resoconti sui risultati elettorali. La Bergamini contatta Querci e con lui concorda la programmazione televisiva. La ragnatela avvolge tutto, pensa a tutto, provvede a tutto.
Consulto Del Noce-Rossella sulle elezioni" - "Dati brutti, Cattaneo ora tenta di ritardarli"
[...] Le elezioni amministrative. Poco dopo le 15 di quel complicato 2 aprile in cui poco prima delle 22 l'agenzia Ansa batterà la notizia della scomparsa di Giovanni Paolo II, Debora Bergamini e Benito Benassi, vicedirettore marketing Rai, iniziano a pianificare la strategia mediatica per gestire al meglio le elezioni. Debora "dice che Flavio Cattaneo ha chiesto di condividere i loro pareri con quelli di Vespa al quale avrebbero chiesto di non confrontare i voti attuali con quelli delle scorse regionali". Alle 16 ancora Debora per Benito. "Gli dice che Nardello è molto nervoso. Benito ha intuito che il d. g. (Flavio Cattaneo-ndr) vuole che nella rappresentazione dei risultati elettorali si faccia più confusione possibile per camuffare la loro portata". Alle 17 la temperatura sale, come la sensazione che per la Casa delle Libertà le imminenti elezioni si tramuteranno in una sconfitta. Debora chiama Fabrizio Del Noce: "Lo informa della programmazione televisiva di Canale 5. Del Noce dice di aver parlato con Rossella. Debora dice di aver parlato con Mauro Crippa di Mediaset".
Alle 18 e 30 Del Noce telefona alla Bergamini: "Le comunica che Vespa ha parlato con Rossella. Del Noce le riferisce che Vespa accennerà in trasmissione "al Dottore" (ndr, Silvio Berlusconi) ad ogni occasione opportuna". Un minuto dopo Debora contatta nuovamente Crippa: "Parlano dei rispettivi palinsesti" [...]
Alle 17 è il consigliere Rai Angelo Petroni a fare squillare il telefono sempre più incandescente di Debora: "Voleva chiederle notizie dei sondaggi. Debora dice di aspettare dati attendibili dopo le 18.30". Le telefonate si susseguono velocemente. Benito a Debora: "Le dice che i dati sulle elezioni sono abbastanza disomogenei e che quindi i suoi dati non sono del tutto attendibili (ore 20.00 circa). Benito dice che l'Udc ha comprato voti in Calabria". Alle 21.29, l'allora notista politico del Tg1 Francesco Pionati, oggi senatore dell'Udc, per Debora Bergamini: "Parlano dei sondaggi elettorali e delle ripercussioni delle elezioni sull'azienda Rai. Pionati si raccomanda a Berlusconi tramite la Bergamini". (...che squallore... NdR...)
La mattina di lunedì 4 aprile il nervosismo è palpabile. Poco dopo le 10 del mattino una certa Linda per Debora: "Linda le passa Niccolò Querci, parlano del lutto nazionale e della programmazione televisiva. Debbi dice che loro fanno la prima serata sul Due (per le elezioni) e quindi gli chiede di mettere una cosa forte in prima serata su Canale 5. Si risentiranno tra un quarto d'ora". Alle 18.51 è il direttore generale a scendere direttamente in campo. Tenta la mossa della vita, negare l'innegabile: "Cattaneo per Bergamini dice di aver parlato con Paolo Bonaiuti che era con Piersilvio Berlusconi, ma lui sta tenendo duro anche con gli altri dicendo che non è il caso di mandare in onda i dati. Cattaneo dice che sta rompendo i coglioni Follini, ma prima o poi dovranno dare i dati. Cattaneo dice che terranno più duro possibile".
Alle 19.30, arriva la telefonata direttamente da Arcore. È "Silvio Berlusconi per Bergamini". Cosa si dicono resta un mistero, perché il brogliaccio non può riportare le parole di un deputato, quale è appunto Berlusconi. Ma sull'altro fronte Cattaneo non demorde: "Dice che deve essere Nexus a dire che non ha i dati nazionali, non la Rai. Bergamini conferma che non li produrrà Nexus. Bergamini dice che alle dieci e trenta poi il Tg3 potrà dare i dati che vuole. Cattaneo dice che anche Vespa fa la serata elettorale e la Bergamini sostiene che "tanto Vespa è Vespa".
Alle 20.38 la linea Cattaneo sembra incredibilmente prevalere. Benito per Bergamini: "Parlano dei dati elettorali che sono dannosi per uno schieramento e quindi è meglio non darli a Vespa". Alle 22.39 viene sancita la Caporetto. Una nota dell'Ansa ufficializza i dati: "Regionali: Unione verso l'11 a 2. Prodi: l'Italia ci chiede di governare. Follini: una sconfitta su cui riflettere".
Il mattino successivo lo smarrimento all'interno dei vertici di viale Mazzini prosegue mestamente. Questa volta è la direzione del Tg1 per Debora: "La segretaria gli passa il dottor Mimun Clemente; continuano a parlare della sconfitta di Berlusconi".[...] Intorno alle 22 di martedì 5 aprile, la notizia della presenza di Berlusconi a Ballarò, la trasmissione di Rai Tre, coglie tutti di sorpresa: "Ma è pazzo?", si chiedono in viale Mazzini [...]
L'8 aprile un altro sconosciuto per Debora: "Commentano che ormai sono in mano ai comunisti, poi Debora dice che si devono vedere ed insiste che lui vada da lei. L'uomo dice che ha letto i giornali e gli chiede come sta il suo ex capo (parlano di politica); dicono che devono produrre una cosa scritta e seria. L'uomo parla del suo lavoro. Debora dice di andare a pranzo con Comanducci e Del Noce". Intorno a mezzogiorno un uomo contatta la Bergamini. "Parlano del fatto che Berlusconi è stato inquadrato pochissimo dalle telecamere presenti al funerale del Papa. E fanno commenti sul cerimoniale e sui capi di Stato" [...]
...quando sento dire che un tizio come il puffo cotonato Flavio Cattaneo (quello che voleva promuovere Marzullo ai più alti gradi della RAI) fà di tutto e di più, incluse le più atroci figure di merda che oggi vengono alla luce, per rinviare di qualche quarto d'ora la comunicazione della sconfitta del suo "donatore di lavoro", mi vengono i brividi. Non tanto per la statura morale dei personaggi (sulla quale non ho mai nutrito il minimo dubbio), quanto per la totale coglionaggine professionale. A che pro? per qunto tempo si riuscirà a "non parlare" di un risultato che è ormai su tutte le agenzie, su tutti i giornali on line, sulle bocche di milioni di italiani? E poi lo squallore di un tizio come Pionati, che pietisce dalla Bergamini (una ex segretaria catapultata dal nano di Arcore al suo "livello di incompetenza") la "intercessione" presso Berlusconi!...
...no, l'Italia della vergogna non ha finito di rovesciarci in testa le sue secchiate di merda. Intendiamoci, tutta roba che nella sostanza abbiamo sempre saputo ed immaginato. Ma quando i secchi di merda ti arrivano in faccia con la crudezza di queste intercettazioni telefoniche, allora improvvisamente ti accorgi di quanto puzzi la merda, e ti prende il terrore che questa merda possa ritornare... Grosse Koalition sticazzi!!!...
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