Ieri sul blog della Debora(h) Bergamini, che sta diventando un mito ed un punto di riferimento sul web, è apparso un patetico post, tutto giocato sulla mozione degli affetti, che aveva il seguente incipit:
Da oggi non vado più in ufficio
Da oggi non vado più in ufficio, dopo cinque anni di lavoro per la Rai. Solo per la Rai. Ciò che mi si è scatenato addosso in questi giorni è basato sul nulla. Sintesi di brogliacci interpretati e decontestualizzati da alcuni giornali. E’ bastato questo per ritrovarmi al centro di un frettoloso linciaggio mediatico. Perchè ho aperto un blog, mi hanno chiesto. I commenti che leggete in questo blog sono solo una parte della marea di quelli che sono stati postati in questi giorni. Molti sono di solidarietà. Moltissimi di insulti. Per me è stato molto istruttivo leggerli. Credo, oggi, che molto del livore che si è scatenato sia anche il frutto di un modo malato di fare informazione. E’ il caso di fermarsi a riflettere. Tutti quanti.
…la mozione degli affetti non sembra aver funzionato molto. Non ci sono, sul blog, code di gente in gramaglie pronte a piangere per il triste destino della ex segretaria del nano. E' molto divertente, per noi comunisti pentariciuti, scorrere alcuni disperati commenti…
E chi se ne frega!!!! (Michele)
Non posso che esserne contento che Lei non danneggi piu’ l’informazione in questo Paese come ha potuto fare per anni al servizio del Berlusconi - ex (per fortuna) presidente del consiglio.
Al posto suo mi vergognerei soltanto, ma per vergognarsi e’ necessario aver una coscienza. (Paolo)
Ci siamo conosciuti qualche giorno fa. Sabato pomeriggio. Ero quel ragazzo con la felpa arancione. Ti lascio solo un sorriso che forse vale molto di più di tanti paroloni. (Stefano)
Carissima Bergamini, welcome to the real and cruel world. Si metta allora sul mercato, provi a mandare un suo CV, vediamo quanto vale professionalmente. Si scrolli da dosso la raccomadazione, LEI E’ LA PRIMA RACCOMANDATA D’ITALIA e pure Bionda!! Lo faccia in onore ai tanti precari e colleghi che non hanno lavoro. (Giovanni)
Si continua a guardare il dito, mai la luna. Deborah, a me come a tanti altri non interessa nulla di come ti sei comportata in RAI. Magari sei stata onesta e competente. Nessuno vuole farti il processo. Il problema è a monte: Come ci sei entrata in RAI? chi ti ha segnalato? Perchè ha segnalato te? per quali meriti sei entrata in RAI? quali competenze pregresse avevi per ricoprire le cariche che hai ricoperto? (Lunar)
Ricordo una vecchia rubrica di Cuore: hanno la faccia come il c…. Abbozza Deborah. Hai già avuto molto (molto) più dei tuoi meriti. Goditi il resto della tua vita con i soldi che ti ha dato Berlusconi e con quelli che ti darà ancora. I servi trovano sempre (sempre) un padrone che li paga.Non ti sottrarrai a questa regola. Ma, please, almeno risparmiaci la figura della vittima… (Graziano)
Lei non sarà tanto diversa d tutti quelli che lavorano in rai facendo il doppio gioco, ma per favore ci risparmi il vittimismo. tanto presto o tardi tornerà berlusconi e lei riavrà il suo bell’ufficio senza bisogno di chiamare in mediaset. (Antonio Vergara)
Beata te. Io in ufficio devo continuare ad andarci. E con uno stipendio che, presumo, sia di diversi ordini di grandezza inferiore a quello che prendi (prendevi?) tu. (Marcotwodi)
Niente ufficio… telefoni meglio di no… Non rimane che il classico “scala b - citofonare Deborah (Mark Twain)
Mandami un curriculum. Vediamo cosa posso fare. (Pietro)
Non so se ha ragione oppure no. So solo che in un paese civile Lei, dopo essere stata per anni la Segretaria particolare di Berlusconi, non avrebbe dovuta essere assunta presso la RAI (Paolo)
Dai, regina, la tormenta passa. Il tuo capo adesso ti mette a capo del marketing strategico del PDPPLL e tu sei di nuovo contenta e noi di te ce ne dimenticheremo in fretta. Goditi i tuoi attimi di cattiva popolarità. peraltro meritata. ah, e medita, quando sei a casa che fai il bucato o guardi belpietro in tivvu’. (Arpìa)
...MONDO CRUDELE...
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