Da Gasparri a Marzano e Bosi: i ministri sugli elicotteri del generale
di Carlo Bonini - Repubblica.it
Il riflesso pavloviano con cui, nelle ultime quarantotto ore, parte del centrodestra è tornata a cavalcare rumorosamente l'affare Speciale, ha evidenti ragioni politiche, ma, a ben vedere, tradisce anche antiche consuetudini con il generale. Ancora una volta, sono di un qualche aiuto i documenti con cui il III Reparto Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza ha dato conto a Palazzo Chigi, alla magistratura militare e contabile, del servizio che il Corpo ha offerto alla Politica nelle ultime due legislature.
Aerei, elicotteri, motovedette, motoscafi, messi a disposizione dell'Autorità. Di governo e di sottogoverno. Uno spensierato andirivieni, spesso difficile da giustificare con "esigenze istituzionali" vuoi per le destinazioni, vuoi per le date dei trasferimenti (spesso feriali o in coincidenza di week end), ma utilissimo ad acquisire benevolenze (i documenti, come del resto quelli relativi al solo Speciale, pubblicati ieri, sono consultabili integralmente sul sito di Repubblica.it).
Qualche numero. Nei cinque anni di governo di centrodestra (2001 - 2006), il "dispositivo aeronavale" della Guardia di Finanza muove 118 voli e 83 imbarcazioni per garantire il trasporto di autorità politiche. Nell'anno e mezzo successivo (attuale governo di centrosinistra), il dato scende a 24 (voli) e 31 (imbarchi). La statistica, in sé poco indicativa (al di là di un'evidente diminuzione della "prassi", circa il 40 per cento, nel passaggio di legislatura), acquista un suo significato, se si guarda al dettaglio. Tra il 2001 e il 2006, al netto dei viaggi e degli imbarchi per assicurare il movimento dei vicepresidenti del Consiglio, dei ministri dell'Economia che si succedono nell'incarico (Giulio Tremonti e Domenico Siniscalco) e dei loro sottosegretari, sui cui viaggi può essere più complesso sindacare vista la dipendenza gerarchica del Corpo dal ministero e le esigenze di spostamento di un ministro (anche se è significativa una trasferta di Siniscalco all'isola di Cavallo nell'agosto 2005), la platea dei viaggiatori resta affollata. E i loro nomi aiutano a ricostruire una geografia di amicizie e benevolenze utile forse a inquadrare anche lo spettacolo parlamentare di scena in queste ore.
Prendete Maurizio Gasparri. Sabato sera, l'ex ministro delle comunicazioni, componente dell'esecutivo di Alleanza Nazionale, è tra i più lesti a impugnare la sentenza del Tar come una clava. Dice: "Il Comandante Generale della Finanza ha un nome e cognome, Roberto Speciale. Lo ha chiarito la magistratura. Si proceda al suo reintegro immediato e all'immediato allontanamento dal governo di Padoa Schioppa e Visco. Due persone che hanno più volte violato le leggi. Le finanze pubbliche non possono rimanere in mani che affondano nell'illegalità". Bene, da ministro, Gasparri non solo ha stabilito rapporti di amicizia con Speciale, ma è stato più volte gradito ospite del "dispositivo aeronavale" del Corpo, prima ancora che il generale ne assumesse il comando. Qualche data e qualche destinazione. A Ferragosto del 2002, in compagnia della moglie Gaia, è su un elicottero A109 che lo porta da Marettimo, perla delle Egadi (dove evidentemente non è impegnato, vista la data, in attività di governo), a Palermo e di qui a Piano Stoccato (Reggio Calabria), Oppido Mamertina e di nuovo a Marettimo. Lo stesso accade nell'estate 2003. Il 12 luglio una motovedetta lo trasferisce, sempre insieme alla moglie, da Trapani a Marettimo. A ferragosto, si ripete in elicottero il giro in Calabria. Questa volta, per una visita alla comunità di don Gelmini in quel di Zerbo (Reggio Calabria).
Ebbene si, prendiamo Gasparri: su 11 voli sui quali è stato beccato senza alcuna relazione di servizio col suo ministero delle Comunicazioni, oggi su Repubblica Gasparri trova una spiegazione per una "trasferta" (doveva andare alla processione di Don Gelmini, un obbligo istituzionale). La frequente presenza sui voli "Speciali" di figlia e/o di moglie è "giustificata" con l'esigenza di "far capire ai suoi cari il problema della droga" (sic). Anch'io avrei quesa esigenza. Potrei avere anch'io un elicottero o una motovedetta Speciale? P.S.: Stranamente, su 11 voli (non pindarici ma gasparriani) 9 hanno come punto di partenza o d'arrivo Marettimo. Devono aver aperto una succursale del Ministero delle Comunicazioni, o un negozio di decoders per il digitale terrestre. Infine, 10 voli su 11 "capitano" nel periodo estivo. Quando si dice la combinazione. NdR.
Un caso "di scuola", non evidenziato da questo articolo di Carlo Bonini, è quello di Miccichè (micci-chi???), quello che riceveva strane visite di strani fornitori al ministero; Micchi-chi usa l'elicottero Speciale addirittura come un taxi, per andare da Punta Raisi a casa, a Palermo. Che figata, coi vicini!!! uno che fino a qualche anno prima campava la vita vendendo spots di Italia Uno, che scende dal Cielo nel cortile di casa! Ma non disdegna neanche altre destinazioni (Capri, Lampedusa, Cefalù... difficile pensare che abbiano a che fare coi suoi alti uffici).
Le isole non sono un'esclusiva di Gasparri. Il senatore Francesco Bosi, sottosegretario alla Difesa, trova più agevole raggiungere l'Elba dal continente con elicottero. E con elicottero o motovedetta farvi ritorno. Antonio Dalì, sottosegretario al ministero dell'Interno, raggiunge le Egadi dal cielo e dal mare. E non sono trasporti di linea.
Ma è Antonio Marzano, ministro delle attività produttive, il più assiduo. Fa avanti e indietro tra il molo Beverello (Napoli) e Ischia. Talvolta si allunga a Capri. Gli è stata è vero affidata una scorta della Guardia di Finanza, ma la circostanza, a leggere i documenti del Comando generale, non significa affatto che quei trasferimenti "eccezionali" siano giustificati da motivi di sicurezza. "Trasporto autorità di governo", è l'anodina giustificazione o, talvolta, "esigenze di movimento autorità di governo". Che è un po' come dire: la motovedetta salpa perché il ministro ha esigenza di salirci. Del resto, quando sono motivi di sicurezza a suggerire che Marzano venga trasportato in modo eccezionale, non è - come rendono evidente i documenti - il Comando generale della Finanza a richiedere il viaggio, ma direttamente l'ufficio scorte del Viminale. Il che accade in non più di una decina di occasioni e sempre per un trasporto in motoscafo nel lido di Venezia, non al sole di Ischia.
L'ex fustigatore di costumi Marzano è uno coerente: una ventina di voli, tutti per località amene: Capri, Ischia, Marina di Camerota, Bormio... però niente veline: è quasi sempre con la sua Signora.
Con il cambio di maggioranza a Palazzo Chigi, si avverte, come si è detto, un certo self-restraint. Che, tuttavia, non riguarda tutti. C'è un ministro del governo Prodi che degli elicotteri del Corpo fa uso frequente: Alfonso Pecoraro Scanio (cui, per altro, è stata assegnata una scorta della Guardia di Finanza). Dicono al ministero dell'Economia che sia stato invitato a una maggiore sobrietà.
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