Dunque, finalmente se n'è andato. Dopo aver annunciato ai quattro venti che oggi si sarebbe ripresentato nel suo ufficio a riprendere il Comando che gli era stato ingiustamente scippato, deve aver fatto quattro chiacchiere coi suoi avvocati, e deve aver deciso che forse non era il caso. Se n'è andato con lo stesso stile col quale aveva governato la GdF, cioè con uno stile prossimo allo zero. Ha presentato le dimissioni a Napolitano, dicendo in sostanza che "questo governo non merita uno come lui:
da Repubblica.it:
ROMA - Il generale Roberto Speciale si è dimesso dall'incarico di comandante della Guardia di Finanza, con una lettera inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La mossa a sorpresa del capo delle Fiamme Gialle, che la scorsa settimana il Tar del Lazio aveva rimesso in sella dopo la rimozione dall'incarico decisa dal governo, vanifica di fatto l'incontro di due ore svolto questa mattina a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa.
"Ho rassegnato le definitive ed irrevocabili dimissioni dal comando generale della Guardia di Finanza - ha chiarito poco dopo Speciale - direttamente al capo dello Stato, che è al di sopra del governo, rappresenta la Nazione ed è il capo delle Forze Armate, nell'interesse della Guardia di Finanza, del Paese, e perché non intendo più collaborare al servizio di questo governo"
Nella lettera al Quirinale, Speciale se la prende anche con Repubblica che in questi mesi ha svelato le sue gite sulla neve a spese della collettività. "Non pretendo alcuna gratitudine - scrive il generale - poiché credo che, chi opera nello spirito di servizio verso le istituzioni, non si debba aspettare riconoscimenti, né in alcun modo possa anelarvi. La mia immagine, che in questi mesi è stata fatta oggetto di un assalto ingiusto e selvaggio da parte di informatori spregiudicati, faziosi e privi di ogni moralità, è stata, finalmente,
risarcita e onorata" (sic!) [...]
Nella lettera di questo generale sempre più speciale, non c'è traccia del fatto che la sentenza del TAR tocchi solo questioni di metodo, e non di merito. Nessuna traccia dell'elenco dei casi di peculato denunciati da quella stessa Corte dei Conti di cui gli era stata offerta, a disdoro perenne del CSX, la Presidenza; nessun cenno al clamoroso elenco di abusi "aerei" del generale e dei suoi cari, ma solo accuse a Repubblica, rea di aver pubblicato una sterminata lista di eventi che rassomigliano tantissimo a reati di peculato.
Il Generale molto Speciale incassa la solidarietà del centro-destra, compatto, ma noi incassiamo l'elenco degli habitués della aeroflotta personale dello speciale, e sono tutti o quasi politici del centro-destra, anche se alcuni del centro-sinistra, in questo tourbillon di abusi, si lasciano trascinare dal fascino del "volo di stato". Non una parola viene spesa dal generale davvero speciale su questo tourbillon di voli. Repubblica riporta un elenco in pdf di ben 41 pagine, con la distinta degli impieghi dei mezzi della GdF (aerei, elicotteri, motovedette, e persino motoscafi). Manca l'elenco dei pedalò, ma speriamo di poter rimediare.
Scorrendo l'elenco dei beneficiati dalla generosità del Generale veramente Speciale, troviamo, fra i più beneficiati, alcuni signori che fino al '94 avevano le pezze al culo, ed ora non vanno neanche a fare un bagno in rada se non hanno una vedetta della Guardia di Finanza: e per andare da Punta Raisi a Palermo Città vogliono l'elicottero, come Miccichè. Un tale Marzano durante l'estate vede aumentare a dismisura le sue esigenze di viaggi di lavoro, sempre sulle stesse rotte: Napoli Capri, Capri Ischia, Ischia Napoli... Stessa cosa per il Ministro delle Comunicazioni Gasparri: d'estate sembra che a Marettimo sia stata aperta una succursale del Ministero delle Comunicazioni. E davanti a questi personaggi e a questi abusi continui del danaro pubblico fatto da Speciale in favore degli amici degli amici, noi ci facciamo venire i complessi??? Bertinotti, che cazzo dici...
Continua l'articolo di Repubblica:
La questione stava iniziando a creare crescenti malumori all'interno dell'Unione, con il moltiplicarsi di voci imbarazzate e accuse al governo di aver gestito l'intera vicenda malamente. Difficoltà aumentate dagli attacchi del centrodestra che ha continuato a chiedere le dimissioni del ministro dell'Economia, malgrado l'emergere di nuovi dettagli sull'uso di aerei, elicotteri, motovedette e motoscafi della Finanza da parte di esponenti della ex maggioranza.
Alleanza nazionale ha insistito ad esempio perché Speciale riprenda subito il suo posto al vertice della Gdf (...in questa operazione, uno più cazzuti ed attivi è stato lo statista Gasparri, quello che andava e veniva da Marettimo con le motovedette della GdF di Speciale, graziosamente concesse come fossero dei pedalò... NdR), mentre il portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, ha attaccato Padoa-Schioppa perché colpevole di "un caso di prepotenza mai vista". A chiedere le dimissioni del ministro dell'Economia anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, mentre Forza Italia ha concentrato i suoi attacchi su Vincenzo Visco, il viceministro delle Finanze protagonista diretto dello scontro chiuso con la rimozione di Speciale. (Quello che fa pagare le tasse. NdR)
Oggi le dimissioni del generale hanno ridato fiato alle polemiche. Il leghista Roberto Calderoli parla di "lezione di stile" data al governo mentre, aggiunge Alfredo Mantovano di An "chi ha fatto della cialtroneria la bussola dell'agire politico ha perso un fine settimana, impegnato nel decidere se e come ricorrere al Consiglio di Stato". Esalta il gesto di Speciale anche il capogruppo di Forza Italia al Senato Renato Schifani. "Un gesto che merita rispetto - afferma - per un uomo dello Stato che dimostra di non essere interessato al potere personale, ma alla sola tutela della verità e della sua dignità".
Noi invece, testardi, non "esaltiamo", e pubblichiamo invece un estratto moooooooolto parziale dei beneficiati dal Generale Speciale, quasi tutti appartenenti alla sterminata categoria dei fustigatori di costumi: quelli, per capirci, alla Marzano, che quando lo senti concionare, sembra che l'Italia sia stata rovinata dai privilegi. Da quelli concessi agli altri, evidentemente.
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