Letizia Moratti: "Fuori i figli degli immigrati privi di permesso di soggiorno dalle scuole materne" - La Bindi attacca la Moratti: "è un pessimo esempio di politica locale. I bimbi non vanno discriminati"
di ZITA DAZZI - Repubblica.it
ROMA - "La circolare del Comune di Milano è un pessimo esempio di politica locale. Mi stupisce che il sindaco Moratti assecondi scelte così gravi, che colpiscono la famiglia e nelle famiglie i diritti dei più deboli e dei bambini". Il ministro delle Politiche sociali Rosy Bindi critica la decisione del Comune di Milano di lasciare fuori dalle 170 scuole materne comunali i figli degli immigrati clandestini e irregolari. "Non sono tollerabili discriminazioni di alcun genere nell'accesso a servizi essenziali, come le scuole dell'infanzia. Tutti i bambini, compresi i figli degli immigrati privi di permesso di soggiorno, hanno diritto a frequentare l'asilo nido non è quindi accettabile introdurre clausole di esclusione di questo tipo", aggiunge il ministro, commentando anche le dichiarazioni dell'assessore alle Politiche sociali di Milano, Mariolina Moioli, che ha dichiarato stamattina "Le nostre scuole comunali non hanno mai accettato i bambini senza permesso di soggiorno".
Il caso è scoppiato alla vigilia dell'apertura delle iscrizioni per l'anno prossimo alle scuole dell'infanzia milanesi, che accolgono 21.517 bambini, di cui oltre 4.700 figli di immigrati. "L'educazione è la via maestra per favorire l'integrazione delle famiglie straniere, per imparare a vivere insieme e a non avere paura gli uni degli altri - aggiunge la Bindi - Il governo ha predisposto un piano straordinario per gli asili nido che nel triennio prevede un investimento di circa 800 milioni di euro e l'intesa che abbiamo siglato con le Regioni non prevede alcun tipo di discriminazione".
Il caso milanese ha suscitato una valanga di reazioni in tutta Italia. "Proviamo a fermarci un attimo, perché qui sia viaggia sull'onda di fattori emotivi. Quando si diffondono sentimenti xenofobi non ci si ferma e prima si cominciano a colpire gli adulti, poi si ledono i diritti fondamentali dei bambini", ha detto il sottosegretario alle politiche della Famiglia, Maria Chiara Acciarini. Il capogruppo del Prc al Senato, Giovanni Russo Spena, ammonisce: "La sindaca Moratti si vergogni. L'istruzione e la socializzazione, la scolarizzazione sono diritti universali. Che la seconda città italiana neghi l'ingresso agli asili nido ai figli di extracomunitari senza permesso di soggiorno è un'ignominia. Già Milano aveva norme assurde per quelle iscrizioni, perché accettava con riserva quelle domande da parte di lavoratori in attesa del rinnovo del permesso per poi cacciarli fuori se questo non arrivava. Adesso la discriminazione è completa: neanche chi è in regola ma in attesa della burocrazia italiana può iscrivere il proprio bambino negli asili milanesi".
Addirittura di "barbarie" parla il segretario confederale della Cgil, Morena Piccinini: "'Quando il livore xenofobo di alcune realtà del nord del paese arriva a vietare il diritto alla scuola per i bambini migranti, le coscienze di tutta la società civile devono sentirsi scosse. Quando le pubbliche istituzioni, arrivano a scaricare sui più piccoli le tensioni della politica, negando loro il diritto alla accoglienza e all'integrazione, non si deve tacere perché l'accoglienza, l'inserimento e l'integrazione, che sono presupposti per l'apprendimento, la formazione e la cultura, sono diritti primari".
(21 dicembre 2007)
...c'era una volta "Milan col coer in man". Ora c'è Letizia Brichetto Arnaboldi Viendalmare in Moratti. La mano l'ha definitivamente spostata dalla sinistra, dove normalmente risede il cuore, alla destra, dove alloggia il portafogli. Letizia, tutta casa (delle libertà), famigghia (la sua) ed una cenetta di tanto in tanto a San Patrignano, tanto per far vedere quanto è buona; ma preoccupandosi di essere ben circondata, a tavola da gente sana, importante, siero-negativa, e docciata di fresco.
C'era una volta Milano, città aperta. Poi è arrivata l Milano da bere di craxiana memoria. Con Forca Italia e la Letizia Brichetto, si chiude il ciclo: con l'avvento del razzismo muscolare esercitato contro i deboli fra i deboli. Letizia, vaffanculo...
P.S.: i vari "Eminenz" e cardinaloni, che vanno in giro conciati come madonne pellegrine cariche di ex-voto e pronte per la processione, non hanno nulla da dire? E quelli che "a Natale aggiungi un posto a tavola"? Ci facciano sapere.
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