Ocse:bocciatura senza appello per gli istituti non statali: "Meglio studiare nella
pubblica" - Nella maggioranza dei Paesi, invece, il privato alza il
livello medio
di Salvo Intravia
La scuola privata italiana è la peggiore d'Europa. Ma non solo. E' anche una delle ultime al mondo. In Italia, sulle scuole non statali, da alcuni anni a questa parte si confrontano due opposte idee (pro e contro il finanziamento pubblico). I favorevoli ritengono che il ruolo (e il conseguente trasferimento di fondi pubblici) delle scuole private sia indispensabile per fare crescere l'intero sistema scolastico nazionale. I contrari sostengono che il trasferimento diretto di risorse pubbliche alle scuole non statali sia incostituzionale. Ma intanto arriva l'impietoso giudizio dell'indagine Ocse-Pisa (Programme for International Student Assessment) 2007, che boccia gli istituti privati senza appello.
Il report internazionale sulle competenze dei quindicenni nelle cosiddette literacy relative alla Lettura, alle competenze in Matematica e scientifiche certifica, in Italia, la maggiore qualità del pubblico sul privato. In poche parole, il pur deludente quadro emerso dalla comparazione internazionale dei quindicenni italiani con i coetanei di altri 56 stati sparsi nei 5 continenti, pubblicato appena una settimana fa, si accentua se si prendono in considerazione i risultati delle sole scuole private.
L'Italia è uno dei pochi paesi occidentali e industrializzati dove gli adolescenti della scuola pubblica risultano "più" attrezzati dei compagni delle private. I numeri parlano chiaro e non lasciano spazio a troppi dubbi. Il divario emerso in Matematica è pari a 11 punti; distanza che diventa ancora più imbarazzante se si prende in considerazione la literacy scientifica. Solo in quella riguardante la Lettura (comprensione e produzione di testi scritti) il divario è minimo (appena 3 punti), pur sempre a favore degli studenti che affollano le scuole pubbliche.
Ma è il confronto internazionale a fare emergere una realtà ancora poco conosciuta e soprattutto, misurata. Tra le 48 nazioni di cui l'Ocse ha pubblicato i risultati disaggregati (pubblico/privato), in Matematica, l'Italia viene sopravanzata da nazioni come Uruguay e Israele che nella classifica complessiva la seguono e precede di appena un punto il Cile. Facendo sempre riferimento ai risultati dei soli alunni che frequentano le scuole private il nostro paese si colloca fra gli ultimissimi posti anche per le competenze in Lettura e nella literacy scientifica dove paesi come l'Azerbaijan e la Giordania, a giudicare dai risultati dei propri alunni, mostrano scuole private più competitive della blasonata Italia.
E se nella maggior parte dei paesi del mondo nel complesso le scuole
private innalzano la qualità dell'intero sistema scolastico lo stesso
non può dirsi per il nostro paese dove quel 4 per cento di studenti,
sulle conoscenze scientifiche ad esempio, contribuisce ad abbassare il
livello italiano già di per sé preoccupante. Solo a titolo di esempio,
in Germania gli studenti delle private ottengono in Matematica quasi 40
punti in più dei compagni delle statali. Stesso discorso per il Regno
Unito dove il distacco passa addirittura a 75 punti o in Spagna: più 25
punti a favore degli alunni delle private.
(11 dicembre 2007)
...ne vogliamo parlare???? Le scuole "private" italiane (e lo sapevamo tutti) sono scuole nella stragrande maggioranza confessionali: veri e propri luoghi di disinformazione, di acculturamento catto-politico, di formazione all'intolleranza. Quanto alle capacità di formazione e di selezione, sono note da sempre come diplomifici peggiori del CEPU. Con l'avvento delle radiose riforme della Moratti, ogni pallido legame fra "pezzi di carta" rilasciati e qualità della formazione erogata si è definitivamente spezzato. Perchè dobbiamo continuare, sia pure in forme surrettizie, continuare a finanziare queste fucine di ignoranti, integralisti, razzisti, in contrasto, oltretutto, con la Costituzione Italiana? La Costituzione prescrive infatti il diritto all'esistenza delle scuole private, purchè create e gestite SENZA ONERI PER LO STATO...
(Nella fotina la firma dell'intesa Moratti - Ruini sui rapporti fra scuola confessionale e Stato Italiano sull'insegnamento della Religione nelle Scuole Pubbliche. Traduzione: insegnanti di Religione scelti dal Vescovo, ed immessi in ruolo a spese dello Stato)
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