Giornata Mondiale contro l'AIDS - www.anlaids.it
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In occasione della giornata mondiale dedicata alla lotta alla sindrome da immuno-deficienza acquisita (AIDS), volevo ricordarmi e ricordare lo status di tutta una umanità invisibile, ma che vive giorno per giorno il calvario della malattia, gli uomini, le donne, soprattutto i tantissimi bambini, che specie nei paesi più poveri, devono affrontare l’assenza di strutture e di medicinali adatti; volevo parlare di una ricerca latitante per mancanza di mezzi che, invece, se adeguatamente finanziata, potrebbe forse risolvere definitivamente questo problema, spesso liquidato da noi “sani” e non coinvolti, con muta indifferenza.
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Invece, poi, mi sono imbattuta in un "amico per caso" incontrato sul web, "Giovanni",- ma potrebbe chiamarsi anche in altro modo -, nella sua esperienza, nel suo coraggio, ed ho trovate inutili e superflue sia le mie ricerche che le mie parole. Lascio a lui, sieropositivo da 23 anni, il diritto e la competenza di accompagnarci nel suo mondo parlandoci della sua sofferenza, ma soprattutto della sua speranza, la stessa di tanti milioni di esseri umani, sconosciuti e anche vicini, che si trovano nella sua condizione. Mi limito solo a dire “grazie!”
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Giovanni parla con Daniela Boresi, sul Gazzettino.Quinordest.it. del 05/07/06
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I virus HIV che infettano gli esseri umani: sono due: l'HIV-1 e l'HIV-2. L'HIV-1 è più virulento, si trasmette più facilmente ed è la fonte della maggioranza delle infezioni da HIV nel mondo. L'HIV-2 si trasmette meno facilmente, è il ceppo più vecchio ed è per lo più diffuso nell’ Africa occidentale.
«Ricordo il gelo, poi il caldo, la disperazione e poi la rimozione . Non poteva essere accaduto a me. E poi stavo bene, se avessi avuto la malattia di certo qualcosa avrebbe modificato la mia vita! Non ero tossicodipendente, non ero omosessuale. Beh, sì, mi piacevano le donne e io piacevo a loro. Ma che male facevo? A 23 anni si ragiona così».
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La malattia che si contrae dall’HIV non è guaribile, nel senso che non è ancora possibile eliminare completamente il virus dal sangue di chi lo contrae, ma è curabile con numerosi farmaci. Le terapie odierne, di gran lunga meglio tollerate di quelle usate negli anni ’80, riescono a ridurre la quantità di virus presente nel sangue, consentendo ai linfociti di rigenerarsi e la possibilità di condurre una vita esente dalle malattie tipiche del male, che invece, normalmente, si presentano nelle persone non adeguatamente curate.
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«La vita 23 anni dopo, è un successo, una vittoria visto che sono qui a raccontarla. Quando ho saputo di essere malato ho pensato di aver i giorni contati. Ogni disturbo, ogni problema mi sembrava l'ultimo. Un tempo i farmaci erano pesantissimi, facevano vomitare, non riuscivi a stare in piedi, dimagrivi a vista d'occhio. Oggi la terapia è più dolce. Con il tempo è diventata una compagna, sai che ogni giorno devi ingoiare nove pillole, tre principi attivi diversi, e che non c'è giorno che Dio mandi in terra che tu possa farne a meno».
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CONOSCERE IL MALE, PER TEMERLO DI MENO
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Per sapere dove si annida e come si trasmette il virus
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Nei paesi in cui le costose cure antiretrovirali e le cure per le infezioni e le neoplasie, sono maggiormente disponibili, o come in Italia pagate dal servizio sanitario nazionale, la mortalità dell'AIDS è assai ridotta.
«La situazione da sieropositivo è molto strana. Tu sai che devi proteggere te stesso dalle malattie che gli altri ti possono attaccare e devi proteggere gli altri dal male di cui tu sei portatore. Ma non è un male che si vede. Io ho sempre avuto la fortuna, a parte un periodo in cui ero particolarmente provato, di non avere stigmi particolari. In molti sieropositivi il grasso si deposita in maniera non uniforme a causa dei farmaci che vengono assunti. Le guance si scavano. Io non ho tutto questo e apparentemente sembro sano. Certo, non sbandiero la mia condizione a qualsiasi persona incontri, lo dico se ce n'è necessità. Me ne preoccupo ad esempio se devo andare in vacanza e ho paura che non ci sia un ospedale vicino qualora ne avessi necessità. L'ho detto quando mi sono innamorato».
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Nei paesi dell'Africa Sub-Sahariana vi sono circa 25-28 milioni di persone infette da HIV, più del 60% di tutta la popolazione e più dei tre quarti delle donne. In America latina e nell'area caraibica, nello scorso anno, vi sono state circa 2.000 infezioni che hanno portato il numero di sieropositivi a circa 2 milioni.
Per conoscere i centri a cui rivolgersi in caso di bisogno, in Italia: www.sieropositivo.it , cliccando in alto a destra su "strutture sanitarie"
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«Devo dire che sul lavoro sono stati splendidi. Tutti sanno, nessuno commenta. Del resto che c'è da commentare? L'Aids si trasmette solo attraverso particolari comportamenti a rischio, difficile che in un ambiente di lavoro si possano mettere in atto cose che mettano in pericolo. Certo ci sono persone che fanno lavori particolari e che hanno dovuto difendersi, o che sono state ghettizzate. Diciamo la verità, noi malati di Aids siamo stati dimenticati. Per carità, le strutture di cura ci sono e sono efficienti, abbiamo la fortuna di vivere in un paese ricco che si può permettere una terapia costosissima e all'avanguardia. In Africa muoiono di più perché non si possono curare, questa è l'unica differenza che abbiamo con il continente nero. Ma di Aids oggi si parla poco, non si fanno più campagne di prevenzione se non in occasione della giornata mondiale. Eppure è proprio adesso che si dovrebbe alzare la guardia».
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In medio oriente ed in Nord Africa, ad eccezione del Sudan, tutta l'area presenta una prevalenza di HIV bassa. Attualmente vi sono circa 600.000 infetti dal virus (compresi i 55.000 che si sono aggiunti lo scorso anno). Nei paesi dell'Europa dell'Est e dell'Asia Centrale l'epidemia è in espansione con 1,3 milioni di persone sieropositive contro le 160.000 del 1995.
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«Credo che bisognerebbe parlare ai giovani, ma bisognerebbe farlo in modo diverso. I giovani sono convinti che il male non li possa toccare. Almeno quando ero giovane io di Aids si parlava tutti i giorni, i giornali riempivano le pagine. E questo ci rendeva più sensibili. Oggi è la malattia dell'invisibile: nella maggior parte dei casi non dà sintomi, non la si legge in faccia, non si capisce se uno ne sia o meno affetto».
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Per sapere come il virus NON si trasmette:
Per sapere come NON si trasmette il virus
Ho avuto già molto "dal mio futuro". Sono 23 anni che mi tengo il virus addosso e sinceramente, tra alti e bassi, tra momenti bui e sereni, posso dire che il bilancio non sia poi così male. Dal futuro adesso mi aspetto un figlio. Mi sono sposato, ho una moglie sieronegativa e la moderna tecnologia ci consente di diventare genitori senza rischi. Ci stiamo provando in un centro di Verona. Ecco, spero che il mio futuro sia mio figlio».
Per sapere come si evita il contagio:
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Per sapere come si evita il contagio
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«Spero di potergli dire che sono sieropositivo. Vorrà dire, se arriverò a farlo, che fra 15 anni sarò ancora qui». A tutti i ”Giovanni” del mondo, e specialmente ad un nostro caro amico che come Giovanni deve convivere con questo strano "ospite", il nostro abbraccio fraterno e solidale, ogni giorno, per tutto l’ anno. E per tutti gli anni a venire…
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Pasionaria
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...mentre ringrazio Pasio per il bellissimo contributo, vorrei chiudere con un personale abbraccio a tutti i "Giovanni" ed a tutti gli XY del mondo. Chi rispetta la malattia ma non si lascia paralizzare da una insensata paura, che aveva ragione di esistere vent'anni fa, ha già vinto al 90% la sua battaglia. Chi avrà la bontà e l'intelligenza di continuare a NON nascondersi a noi, così come noi non ci nascondiamo a lui, ed avrà la capacità di vivere la vita spargendo e ricevendo ottimismo, dai suoi cari e dai suoi amici, avrà vinto il restante 10% della battaglia...
...ci fa piacere riportare i dati diffusi oggi dal Ministero della Salute: "...
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"Diminuisce la mortalità di Aids in Italia ma aumentano le infezioni [...] Ogni anno si registrano infatti circa 4 mila nuove infezioni, mentre la stima dei decessi per il 2007 è di circa 200 morti contro, ad esempio, i 4.581 del 1995. Questi i dati diffusi oggi dal ministero della Salute alla vigilia della celebrazione domani della Giornata mondiale dell'Aids. L'effetto della terapia antiretrovirale combinata, rileva il ministero, ha infatti portato ad un aumento della prevalenza di persone che vivono con una diagnosi di Aids: ad oggi se ne stimano oltre 23 mila."
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...in soldoni, significa che l'infezione diventa ogni anno meno aggressiva, gli antiretrovirali più efficaci. I decessi sono crollati del 95,6%. Oggi in Italia si muore più facilmente in un mese per le follie del sabato sera, che in un anno per AIDS...
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...vorremmo inviare un messaggio anche ai "potenti" della terra, e ai politici italiani: quando stanziate 150 milioni di dollari per UN SOLO CACCIA di ultima generazione, ricordatevi che state privando degli antiretrovirali "salvavita" 4 milioni di poveracci per un anno...
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...a Papa Ratzinger, infine, l'invito a riconsiderare la posizione della Chiesa circa i profilattici con una visuale meno ottusa di un angolo di 270 gradi. E' chiedere troppo?...
Tafanus
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