Ieri sera, fino alle due di notte, a reti unificate, e stamattina, ad iniziare da La7 con Omnibus, va in onda il Teatro dell'Assurdo. Facciamocene una ragione, saranno giorni terribili. E' un gioco a ruoli invertiti, che a questo punto non crea più neanche rabbia: solo rassegnazione.
Stamattina un ridanciano Bonaiuti, fac-simile del Paolini dei preservativi, irrideva a questa legge elettorale che al Senato aveva dato una maggioranza striminzita a chi aveva avuto 250.000 voti in meno. Inutilmente Gavino Angius tentava di spiegare che sono stati loro a volere, fortissimamente volere, la legge porcata. Una legge scientemente disegnata per "favorire i perdenti", come da subito riconosciuto da chi l'ha voluta e da chi l'ha subita.
A questa osservazione di Angius il prode Mantovano, post-fascista di ultima generazione, rispondeva che "non siamo qui per parlare del passato". E chi lo dice? Chi ha dato mandato al fascista pugliese di dettare l'agenda della trasmissione?
Ma il teatro dell'assurdo inizia quando si chiariscono le "scuole di pensiero" (chiamiamolo pensiero per convenzione linguistica):
-a) la sinistra avrebbe delle ottime ragioni pratiche ed etiche per PRETENDERE il mantenimento della legge attuale: è stata fortissimamente voluta dal centro-destra, che nel 2006 non ha accolto un solo emendamento del centro-sinistra;
-b) la legge è disegnata per favorire i perdenti designati, rendendo ingovernabile il Senato;
-c) se questa legge cambia nella direzione negata pervicacemente al centro - sinistra nel 2006, questi fascisti governeranno per vent'anni, come nonno Benito.
A questo punto ci aspetteremmo una sinistra compattamente schierata a favore del porcarellum attuale, per ragioni simmetriche alle precedenti:
-a) questa legge è stata fortemente voluta dagli avversari;
-b) non si fanno leggi elettorali a pochi mesi dal voto, quando già si sa chi vincerà, regalando ai fascisti la governabilità che i fascisti hanno negato a noi;
-c) questa legge non assicura la "stabilità"? Tanto meglio... per questa gente stabilità fa rima con impunità: diamo loro la sicurezza di una maggioranza bulgara in entrambe le camere, e in 5 anni devasteranno le finanze, l'etica, la giustizia sociale, la laicità dello stato, e ciò che resta di informazione non controllata da loro.
Completerebbero l'opera iniziata nel 2001. A questo punto, ci aspetteremmo una sinistra compattamente schierata nella difesa della legge-porcata attuale. Ne abbiamo "goduto" noi, ne godano anche loro.
Invece entra in gioco Eugène Ionesco, con una esilarante pièce nella quale chi avrebbe ottime ragioni per pretendere che resti in vita l'esistente, lotta come un branco di leoni per regalare ai futuri vincitori una bella legge, che "almeno" renda governabile il senato, spostando dal livello regionale a quello nazionale il premio di maggioranza. E la eventuale incostituzionalità, ipotizzata nel 2001 dal CSX circa una legge elettorale per il Senato NON su base regionale, in contrasto con le ultime modifiche della seconda parte della Costituzione? Tutto superato. Ora non se ne parla più.
La destra che capisce qualcosa di politica politicante, che adesso invoca (ma debolmente, perchè la prima opzione è il "voto subito") almeno questa piccola, insignificante modifica della legge elettorale per il Senato.
La destra becera-becera (Berlusconi e Soci), che non ha subordinate: "al voto! al voto! se possibile già la settimana prossima. Berlusconi è ansioso di risalire sull'"Air Farce One", e ricominciare a correre per i cieli del mondo, in cerca di altri 5 anni di figure di merda.
Veltroni, i centristi, Napolitano, e persino Angius, sembrano molto ansiosi di fare al nano più alto d'Italia questo cadeau. Gli unici che sembrano conservare qualche microparticella di buon senso sembrano essere Mussi e Diliberto, che hanno detto: al voto, subito, CON QUESTA LEGGE, e senza subordinate. Che il padreterno assicuri loro buona salute e lunga vita, o rischiamo davvero un nuovo ventennio.
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