Di Antonio Calitri - L'Espresso
...sempre che gli ambientalisti "duri e puri" non si mettano di traverso. Sempre che l'Enel e i petrolieri non abbiano obiezioni. Sempre che le lobbies delle energie tradizionali non si comprino mezzo parlamento, forse potremmo iniziare a fare un bagno di realismo. Anche in Italia...
In Puglia i terreni incolti acquistano valore. Merito del fotovoltaico. Che ormai conviene più di qualsiasi agricoltura.Possedere un terreno incolto in Puglia da qualche mese è diventato una ricchezza. I fondi abbandonati e improduttivi di colpo sono diventati i più redditizi. Molto meglio di quelli coltivati. Tutto merito delle decine di progetti per la costruzione di centrali fotovoltaiche che hanno bisogno di terreni assolati, senza colture e magari vicini ai tralicci per allacciarsi alla rete nazionale.
Per i proprietari terrieri ma anche per investitori e intermediari è scattata la corsa ad accaparrarsi pietraie da acquistare o affittare a poche centinaia di euro e girare alle imprese disposte a pagare da 1.500 a 3 mila euro all'ettaro all'anno con contratti ventennali. "Se si pensa che mediamente una pietraia ha un valore di mercato di circa 10 mila euro all'ettaro, il guadagno è enorme", spiega Pietro Santamaria, assessore all'agricoltura di Mola di Bari. "Anche noi stiamo pensando di utilizzare le superfici delle cave abbandonate per questo scopo".
In pratica l'acquisto viene ripagato con quattro anni di affitto; dal quinto al ventesimo anno il canone ricevuto può fruttare altre quattro superfici equivalenti a quella affittata. "Con la progressiva eliminazione dei sussidi comunitari sui seminativi, i proprietari di molti campi coltivati troveranno conveniente affittare alle imprese del fotovoltaico", spiega Michele Scoppio, responsabile sviluppo della Alerion Energie Rinnovabili, che questo mese inaugurerà la prima centrale fotovoltaica pugliese da 2 megawatt (altre due sono in costruzione).
Con progetti di centrali fotovoltaiche per un totale di 38 Mw in Puglia (più 12 in Sicilia) il gruppo Italgest è tra i maggiori attori del mercato. Paride De Masi, amministratore della società, ritiene positiva questa nuova corsa all'oro: "Costruiremo una centrale sui terreni inquinati del petrolchimico di Brindisi, che verranno bonificati. Per il resto utilizzeremo i terreni agricoli improduttivi". Rischi di speculazione? "Il fotovoltaico permette di passare dalla multinazionale all'energia diffusa con i vantaggi per tanti. Ben venga che una parte di questi vantaggi vadano ai proprietari terrieri".
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