Paola Binetti: "Sulla 194 voterò con Fi" - La sinistra insorge contro i teodem. Duro attacco di Manuela Palermi: "Copre di vergogna e ridicolo la coalizione. Ha una visione talebana della religione"
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ROMA - Manuela Palermi, capogruppo Verdi-Pdci a Palazzo Madama, insieme ad altri esponenti della sinistra, non usa davvero il fioretto contro la collega della maggioranza Paola Binetti, che con i 'teodem' del Pd, si è detta pronta a votare con Forza Italia, stavolta sul tema della legge sull'aborto. E sulla questione è intervenuta anche il ministro della salute Livia Turco, che con altri esponenti della maggioranza dice nettamente: "La 194 non si tocca".
Teodem. In una intervista a La Stampa, la senatrice ha ribadito di non temere le critiche del suo partito o l'eventuale apertura di un nuovo fronte interno alla maggioranza, sottolineando la sua difesa intransigente della vita per la quale è pronta a sostenere la mozione di Sandro Bondi (che propone una mozione parlamentare per rivedere le linee guida della legge 194).
Teocon. A riaprire lo scontro era stato Giuliano Ferrara, direttore del 'Foglio' e protagonista della campagna per la moratoria sull'aborto, supportato dal cardinale Ruini, che ha definito "logico", "richiamare il tema dell'aborto e chiedere una moratoria quantomeno per stimolare, risvegliare le coscienze di tutti", perché si tratta "inevitabilmente della soppressione di un essere umano". Ruini ha richiamato la politica italiana ad "applicare integralmente la legge sull'aborto, in quelle parti che davvero possono essere in difesa della vita" e aggiunge che "forse, dopo 30 anni", la legge andrebbe "aggiornata". E Bondi ha precisato di non aver chiesto una revisione della legge, ma solo "una sua piena applicazione".
Le critiche. "La senatrice Binetti sta coprendo di vergogna e di ridicolo l'intera coalizione di governo. Affermare di essere pronta a sottoscrivere la mozione di Forza Italia contro la 194, significa insultare tutte le donne": è stata la dura presa di posizione della senatrice Manuela Palermi, capogruppo Verdi-Pdci, che giudica "incompatibile la presenza di Binetti nel centrosinistra".
La 194 non si tocca. Il ministro della Salute Livia Turco è intervenuta nella polemica con un messaggio forte e chiaro: "Sì al dibattito pubblico, ma nessuna modifica della legge 194" che, sottolinea il ministro in polemica con quanti ne auspicano una piena applicazione "è una legge applicatissima". La nostra legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, infatti, "ha fatto sì che dal 1982 ad oggi gli aborti si siano praticamente dimezzati riducendosi del 45% e sia stato cancellato l'aborto clandestino e la conseguente altissima mortalità materna".
Si tratta di una legge, ha concluso Livia Turco, "che ha come suo primario obiettivo quello della tutela sociale della maternità e della prevenzione dell'aborto attraverso la rete dei consultori familiari". Un obiettivo che in ministero della Salute intende ulteriormente perseguire nell'ambito delle politiche di tutela della salute delle donne per le quali ha già vincolato 10 milioni di euro nel fondo sanitario 2007 e stanziato specifici fondi nell'ambito degli interventi per la riorganizzazione dei consultori previsti dalla precedente finanziaria d'intesa con il Ministero della Famiglia.
Anche per Marina Sereni, vicecapogruppo del Pd alla Camera, la legge 194 "è un'ottima legge" e auspica che "l'iniziativa a titolo personale dell'onorevole Bondi, che sa tanto di speculazione politica, resti assolutamente tale". "La 194 ha contribuito a sconfiggere l'aborto clandestino e a dare alle donne tutele e aiuti per una maternità consapevole. Compito della politica è aggiornare la legge ai tempi, partendo però dalla difesa delle ragioni che hanno portato il Parlamento italiano ad approvare quelle norme e tutti i cittadini a difenderla con un referendum".
E se l'Udc chiarisce, con Rocco Buttiglione, di "appoggiare con forza la richiesta di una moratoria sull'aborto lanciata dal Cardinale Ruini" perché "il nostro partito è sempre stato all'avanguardia nella lotta in difesa della vita", la sinistra alza le barricate a difesa della legge. "Siamo fortemente contrari a qualunque ipotesi di modifica legislativa, probabilmente si vuole trasformare l'Italia in uno Stato confessionale, fatto per noi inaccettabile", afferma l'eurodeputato del Pdci Marco Rizzo. "Ancora una volta - aggiunge Graziella Mascia, vice presidente dei deputati di Rifondazione comunista - gli ambienti più integralisti del cattolicesimo italiano lanciano una campagna provocatoria e anacronistica contro la 194 che nulla ha a che fare con la salute del bambino e che si gioca tutta sulla pelle delle donne".
E ora cacciamola. Non si può pagare qualsiasi prezzo sull'altare della governabilità. Una così è una cellula cancerogena che si fermerà solo quando sarà riuscita a creare una inarrestabile metastasi all'interno dell'Unione. Con questa con c'è nulla da negoziare, perchè non c'è nulla di negoziabile nel principio della laicità dello stato. Con Eminenz Ruini, con Giuliano Ferrara, con Sandro Bondi, con Paola Binetti non si tratta.
Eminenz Ruini è la protesi di Natzinger, che manda avanti questo essere ributtante tutte le volte che c'è da dire qualcosa di cui Natzinger non può farsi carico personalmente, per questioni di ruolo. Giuliano Ferrara, questa caricatura di "ateo devoto", ha ormai subito danni irreversibili dall'eccesso di peso che schiaccia e distrugge le poche sinapsi funzionanti. Sandro Bondi è ormai un fenomeno da cabaret, che riesce a conservare il privilegio di dormire in una guardiola di Arcore solo scrivendo ributtanti sonetti d'amore dedicati non solo "a Silvio" (il che già sarebbe vomitevole, ma comprensibile), ma persino all'amica dei cani Vittoria Michela Brambilla, e, last but not least, a Fabrizio Cicchitto. Insomma, Bondi è ormai una patetica figura di leccaculo alla Emilio Fede, solo più aggiornata. Fede è un leccaculo "euro zero", Bondi è un "euro quattro".
Cosa speriamo di cavare da una santona dell'Opus Dei, schierata con queste merdacce? Ma, ancor prima: come siamo arrivati a tanto? Il perchè una come la Santona sia finita nel CSX, e il perchè il CSX abbia accettato nei suoi ranghi questa penitente in gonnella, resterà uno dei misteri irrisolti del 2000. Però adesso è ora di "darci un taglio". Seguire questa pericolosa macchietta nelle sue involuzioni può servire a conservare ancora per un pò il sostegno suo, di Carra, della Baio Dossi, ma abbandonare questa tizia al sio destino può privarci del suo voto, ma potrebbe addirittura svegliare la coscienza anestetizzata di qualche "liberale" del CDX, che da qualche parte dovrebbe, in linea teorica, annidarsi. E comunque. al di la dei meri calcoli di dare e avere, io ed altri non siamo disponibili a cedere, sul fronte della laicità dello stato, un solo grammo più del tanto che, su questo fronte, abbiamo già ceduto. Tafanus
CHI E' SANTA PAOLA BINETTI DEL CILICIO
Paola Binetti è nata a Roma nel 1943.Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1967 all'Università del Sacro Cuore di Roma, dopo aver anche studiato all'Università di Navarra, a Pamplona (attività apostolica istituzionale dell'Opus Dei in Spagna), è specialista in neuropsichiatria infantile e in psicologia clinica. Ha diretto un centro di Orientamento per adolescenti dell'Associazione FAES "Famiglia e Società", gestita da persone dell'Opus Dei e da simpatizzanti.
Dal 1991 si è preoccupata della fondazione e della organizzazione dell'Università Campus Bio Medico di Roma, opera apostolica istituzionale dell'Opus Dei, dove dirige il Dipartimento Ricerca educativa e Didattica. Presso la stessa Università insegna storia della medicina, psicologia clinica e scienze umane. Come previsto, durante la legislatura, è in aspettativa senza assegni dalla stessa Università.
È stata presidente del Comitato Scienza & Vita, che si è battuto con successo nella propaganda per l'astensione al referendum per l'abrogazione della legge 40/2004 (la legge che disciplina con forti limitazioni l'accesso alle tecniche di fecondazione assistita).
Numeraria dell'Opus Dei, è diventata senatrice della Repubblica nelle file della Margherita nel 2006 ed ha formato, insieme con i parlamentari Luigi Bobba, Enzo Carra, Emanuela Baio Dossi, Marco Calgaro e Dorina Bianchi il gruppo dei cosiddetti teodem. (...indovinello: quale di questi teodem ce l'ha cogli omosessuali, giudicati "vittime di devianze", perchè il proprio partner ha lasciato il "tetto domestico" per andare a vivere con una persona dello stesso sesso?...)
In quanto esponente della parte del centro-sinistra più vicina alla Chiesa cattolica, Paola Binetti è ritenuta dalla parte più laicista della sua coalizione scarsamente autonoma rispetto al Vaticano, tanto da operare quale longa manus politica del cardinale Camillo Ruini e della CEI. Tuttavia, per non aver votato a favore della mozione parlamentare che impegnava l'Italia ad opporsi in ambito europeo al finanziamento delle pratiche di ricerca che prevedono la distruzione di embrioni umani, la Binetti ha ricevuto numerosi fischi in occasione del Meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione nell'agosto del 2006.
In occasione della sua partecipazione alla trasmissione Tetris di La7, si è attirata molte critiche dichiarando che «l´omosessualità è una devianza della personalità» e che essere gay è «un comportamento molto diverso dalla norma iscritta in un codice morfologico, genetico, endocrinologico e caratteriologico». Il circolo Mario Mieli ha sporto denuncia contro la Senatrice per tali dichiarazioni.
Nella seduta del Senato del 6 dicembre del 2007, nella votazione relativa alle norme del cosiddetto "pacchetto sicurezza", pur facendo parte della maggioranza di governo, ha votato contro la fiducia allo stesso, dissentendo sulle norme che vietano le discriminazioni relative al genere e alla omosessualità.
Come è d'uso tra i membri numerari di sesso femminile dell'Opus Dei, dorme quotidianamente su una dura tavola di legno, come lei stessa, interrogata, non ha smentito, praticando la mortificazione corporale suggerita dall'Opus Dei per i suoi numerari, donne e uomini, ossia indossare, a sua discrezione, un cilicio sulla coscia, e praticare, sempre a sua discrezione, l'autoflagellazione con un frustino di corda chiamato anche tradizionalmente "disciplina".
Paola Binetti ha recentemente giustificato l'uso del cilicio asserendo che esso "ci costringe a riflettere sulla fatica del vivere, è il sacrificio della mamma che si sveglia di notte perché il bimbo piange". (...ma che cazzo dici...)
PAOLA BINETTI E LA VICENDA DI AMINA MAZZALI.
Nel libro di Ferruccio Pinotti sull'Opus Dei viene riportata la testimonianza di Amina Mazzali, ex numeraria dell'Opus Dei, reclutata ancora quindicenne all'insaputa dei genitori dall'Opus Dei. Amina racconta che un cugino le segnalò un istituto appartenente - ma questo "dettaglio" lo capì molto dopo - alla galassia delle scuole create dall'Opus Dei a Milano e nel resto d'Italia, attraverso il Faes.
Nel libro di Ferruccio Pinotti, Amina racconta «prima di essere ammessi all'istituto, era necessario sostenere un colloquio per stabilire le attitudini e le propensioni alla scelta del liceo e fu così che incontrai una numeraria dell'Opus Dei, tale Paola Binetti, psichiatra. Aveva una capacità di persuasione e di influenza psicologica davvero incredibili. Alla fine mi convinse e mi iscrissi al Classico.»
(I dati biografici su Paola Binetti sono tratti da Wikipedia)
Quello che sta succedendo sul fronte dell'attacco alla 194 è di una gravità inaudita. Si attacca una legge che ha dimezzato gli aborti, ed eliminato la piaga degli aborti clandestini fatti dalle "mammane". E' solo l'inizio. Se riusciranno a toccare anche un solo comma della legge sull'aborto, date loro sei mesi e partiranno al'attacco della legge sul divorzio. Ormai il livello di compromesso al quale si può scendere con questi stronzi è largamente superato. L'emergenza "laicità" sarà, per il Tafanus, uno dei punti centrali della battaglia politica. In questa battaglia, la 194 è una linea Maginot. RESISTERE. RESISTERE. RESISTERE.
Tafanus
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