...interessante, l'articolo di Claudio Tito di oggi, su Repubblica. I tre lettori del Tafanus ricorderanno che ieri, in qualche commento, avevo annotato con ironia che il Cainano, forte a parole di un vantaggio stratosferico, che cresce ogni giorno (credo che fra due settimane il C. supererà il 100% di consensi), aveva lanciato, con nonchalance, l'idea di un "governo di larghe intese", nel caso di una "sostanziale parità, cogliendo tutti di sorpesa, e lasciando tutti basiti. Ma come, la destra non era una sorta di panzer-division che macina crescite di consensi a velocità folle? Contrordine, kamerati! la larga vittoria annunciata non è più né tanto larga, né tanto sicura ed annunciata. Ed al Senato porebbe persino arrivare una sconfitta... Beh, quando un mogio Cainano inizia a richiudere le fauci spalancate, ed a riporre i toni trionfalistici, c'è qualcosa che non quadra. O che comincia a quadrare...
Insomma, quando il cainano, a costo di far arrabbiare il "fedele alleato-servo" Fini, ricomincia a parlare di Storace & Santanchè, e addirittura pensa ad alleanze con la famosa DC di Pizza, vuol dire che siamo alla frutta. Anzi: alla pizza.
Il Retroscena - Berlusconi non esclude un apparentamento anche con la Dc di Pizza - Rapporti tesi con Fini. L'ex premier irritato per il pressing su liste e candidature
(di CLAUDIO TITO - Repubblica.it)
ROMA - L'ultimo sondaggio ha ingigantito i dubbi. Quei dati arrivati nelle ultime ore a Via del Plebiscito hanno improvvisamente dato corpo a quel sospetto fino a quel momento solo temuto. Il vantaggio del Pdl sul Pd al Senato è "contenuto". E la maggioranza del centrodestra potrebbe non essere sufficientemente ampia. Con pochi senatori di scarto. Il fantasma che ha accompagnato Romano Prodi nel biennio 2006-2008, adesso sembra materializzarsi anche nei numeri che i sondaggisti stanno recapitando a Palazzo Grazioli.
Una sorta di contrappasso che ha fatto scattare l'allarme nel quartier generale berlusconiano. Certo, la superiorità numerica è nettissima alla Camera e chiara a Palazzo Madama (grazie soprattutto agli eletti all'estero) ma non così larga da consentire margini operativi agili al futuro esecutivo. Dati solo in parte inaspettati. Ma che ora stanno facendo riflettere Silvio Berlusconi. Non è un caso che ieri abbia confermato apertis verbis che in caso di pareggio, con i rapporti di forza già registrati nel 2006 a parti invertite, lui darà il via libera alle "larghe intese".
Ma per evitarle, l'ex premier ha già messo in cantiere le sue contromosse. "Dobbiamo ritoccare la nostra tattica", ha ammesso ai suoi il Cavaliere. Non tanto per quanto riguarda la campagna elettorale, quanto per le alleanze. Il primo passaggio, allora, riguarda la Sicilia. L'ex premier è letteralmente infuriato per come si sta dipanando la trattativa con l'Mpa di Lombardo.
"Ma non possiamo fare a meno di loro - ha ripetuto - non possiamo permetterci di perdere il premio di maggioranza". Che in quella regione significano ben 12 senatori. Gli equilibri tanto precari che per il momento vengono segnalati a Palazzo Madama, stanno suggerendo al Cavaliere un atteggiamento morbido nei confronti degli autonomisti lombardiani. Alla fine, è la sua convinzione, l'accordo "lo chiuderemo". Il tira e molla siciliano, però, lo sta allarmando per l'impatto che potrebbe avere sull'opinione pubblica.
Senza contare che anche l'ultima carta veltroniana giocata in Lombardia non è stata digerita dallo staff berlusconiano. Il "capolistato" del Pd riservato a Umberto Veronesi ha sorpreso Berlusconi e soprattutto lo ha messo sul chivalà. Un nome, quello dell'oncologo, che a Milano ha un peso specifico particolare [...]
Adesso l'idea di far sostenere la sua premiership con "più simboli" non è più un tabù. È così ripartito l'approccio nei confronti della Dc di Pizza. Un simbolo che, sempre secondo l'ultima ricerca demoscopica commissionata da Berlusconi, sarebbe in grado di dragare quasi il 2 per cento di votanti. Così come vorrebbe riaprire il discorso con la Destra di Storace e Santanché. L'1,5 per cento l'ultimo dato. Ma con un potenziale superiore al 4 per cento. L'ex premier, proprio per questo, è tornato a non escludere l'apparentamento con gli "storaciani". Nelle regioni più a rischio (come il Lazio e la Campania) ma non solo.
Un tema che ha già fatto infuriare il leader di An, Gianfranco Fini. Non solo. I rapporti tra il Cavaliere e l'ex ministro degli Esteri negli ultimi giorni segnano cattivo tempo. L'idea che rientri dalla finestra la Destra fa indispettire l'inquilino di Via della Scrofa. Ma il braccio di ferro riguarda le candidature. "Ne vuole troppe", dicono i forzisti che si occupano della questione. E Berlusconi ha letto l'affondo finiano sulle "liste pulite" come una vera e propria "ritorsione".
"Un argomento - è sbottato l'altro ieri dopo aver letto anche la lettera di Bondi ai coordinatori regionali - di cui nessuno sentiva il bisogno di sollevare". Anche perché la paura di Forza Italia è proprio questo possa diventare il cavallo di battaglia di Veltroni e Di Pietro. "Un'arma" che in campagna elettorale può diventare dirompente contro il centrodestra.
L'unico scoglio che non vuole superare è quello dei centristi: "con loro mai più. Eppure, l'ultimo sondaggio riporta solo il 3,5 per cento assegnato all'Udc. La lista unica, con il nuovo simbolo, non è stata ancora saggiata. "Stanno sotto il 6 per cento - ripete tranquillo l'ex premier - e fino a quella cifra saranno irrilevanti".
(Claudio Tito – Repubblica.it)
ULTIMISSIME DAL FRONTE
10:55 Binetti: "Non capisco alleanza con i Radicali" - "Perplessità, smarrimento e preoccupazione per una scelta che, come cattolici, non possiamo capire". Lo dice, in una intervista a 'Repubblica', la senatrice del Pd Paola Binetti a proposito dell'intesa con i Radicali che, dice, "sono portatori di una cultura totalmente opposta a quella dei cattolici".
11:05 Binetti: "No a Veronesi ministro" - "Veronesi ministri della Salute? E' una posizione che non prendo in considerazione" dice la senatrice teodem del Pd Paolo Binetti.
11:54 Berlusconi: "Vogliamo vincere, altro che larghe intese" - "Altro che larghe intese, vogliamo vincere con una larga maggioranza ed avere il diritto e il dovere di governare l'Italia" dice Silvio Berlusconi all'assemblea del movimento che fa capo all'ex Udc Carlo Giovanardi. "Noi siamo il centro dello schieramento politico italiano".
11:56 Cicchitto: "Si è colpevoli solo dopo tre livelli di giudizio" - "La nostra valutazione è che si è colpevoli solo dopo il pronunciamento di tre livelli di giudizio, e solo una visione giustizialista può considerare incompatibile chi è indagato o anche chi non ha completato tutto l'iter processuale". Lo dice il vice coordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto.
…insomma, siamo alle “comiche finali”, come diceva una volta Zerbini. Da una parte e dall’altra. Passi il fatto che la Binetti non voglia i radicali. Ma che si permetta di porre veti su un nome di prestigio internazionale come Veronesi, dovrebbe finalmente far fare a uolter uno scatto d’orgoglio: la Binetti dentro o fuori. Che porti eventualmente nell’UDC o nel Partito “For Life” (come è noto, noi di sinistra siamo tutti per il partito “For Death”) il grande carico di consensi che incontra in Italia, ed il suo cilicio. Come direbbe Monsignor Della Casa, “FUORI DAI COGLIONI”…
…Kontrordine, Kameraten! Il Kainano va a Matrix e parla di large intese, poi va dal puffo Giovanardo e dice il contrario: “…ma quali larghe intese, noi vogliamo vincere!…” Forse al kainano non hanno spiegato che, in epoca mediatica, esistono stenografici, videoregistratori, ed una sua non proprio felice tradizione di “qui lo dico e qui lo nego”, che ha leggermente stufato persino i più gravi malati di arcorismo, che vengono continuamente spiazzati dalle sue minchiate…
…Cicchitto è per il parlamento pulito. Però per escludere qualcuno serve una condanna in terzo grado, definitiva, che più definitiva non si può. Cioè serve una di quelle condanne che fra prescrizioni, amnistie, indulti, patteggiamenti a “chilometri zero” e quant’altro, in Italia per gli appartenenti alla casta non arrivano mai. Bravo Cicchitto: una vera aquila. Secondo le sue regole morali, saranno candidati persino Cuffaro e Dell’Utri. Aridatece er puzzone Cesare Previti…
ULTIMISSIMISSIME!!! TgUno: è arrivata la minchiata tanto attesa: le larghe intese erano una "ipotesi di scuola". Sono stato frainteso. Firmato: il Cainano
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