Riportiamo dall'Unità: Tv, l'Agcom: «Stop ai processi mediatici» - Richiamo a Santoro
Il Consiglio dell'autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha indirizzato un richiamo alla Rai al rispetto dei principi di correttezza dell'informazione, obiettività, equità, lealtà e imparzialità relativamente al programma "Annozero". L'autorità ha richiamato la Rai «per il prosieguo del programma, al rigoroso rispetto delle norme. L'autorità vigilerà sull'ottemperanza al richiamo e in caso di ulteriori violazione richiederà alla Rai di attivarsi nei confronti dei dirigenti responsabili» [...]
«Censura ingiusta, Agcom lottizzata», dice Michele Santoro,ricordando che la nomina del consiglio dell'Agcom «è il risultato di una lottizzazione che prevede quattro membri del centrodestra e quattro del centrosinistra. Uno dei membri designati dal centrosinistra è un ex deputato dell'Udeur», osserva. Marco Travaglio arriva a dire: «Preparano nuovo diktat bulgaro».
«L'autorità ha adottato un atto di indirizzo per i processi in televisione. All'inadeguatezza della giustizia non si supplisce trasferendo il processo in tv», ha detto Corrado Calabrò, presidente dell'Autorità per le comunicazioni. «Ciò non vuol dire - ha precisato - che si limita la libertà di informazione che però non può assumere i caratteri della gogna mediatica» [...]
Intanto, Articolo 21 parla di «singolare richiamo» dell'Agcom per Annozero. «Grande rispetto per l'Autorità nelle Comunicazioni», ha dichiarato il portavoce di Articolo21, Giuseppe Giulietti, commentando la notizia del richiamo alla rai da parte dell'Autorità garante per Annozero. «Tuttavia, ci sembra un po' singolare che si mandino diffide e richiami per una sola trasmissione, quella di Santoro, mentre chi da mesi e mesi continua a trasmettere a semi-unificate casi di cronaca nera, trasportando le aule direttamente nei salotti televisivi, vivisezionando i reati processuali, sostituendosi pienamente alle aule di giustizia sia oggetto sempre di un'attenzione e di trattamento diverso» [...]
In serata l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha emesso un altro comunicato di risposta alle critiche. L'Agcom precisa che l'atto d'indirizzo era destinato «alle trasmissioni di tutte le emittenti con criteri da concordare con i diversi operatori dell'informazione sulle modalità di rappresentazione dei processi in tv», è diretto ad «evitare i processi mediatici che rischiano di provocare gravi violazioni dei diritti di tutti i protagonisti dei processi stessi» [...]
...siamo contenti... Calabrò non si riferisce a Santoro, ma a TUTTI. Vedrete, adesso lancerà i suoi strali verso Bruno Vespa, arrivato all'80ma puntata del processo di Cogne; vieterà le riprese TV al processo di Erba, e a quello di Perugia. Il fatto che, dopo due anni e mezzo di stipendi miliardari come Presidente dell'Authority per le garanzie nelle comunicazioni si sia svegliato solo ora, solo a difesa di un pupillo del centro-destra, solo contro Santoro, è puramente non casuale. Aveva ingerito una dose eccessiva di Tavor, e non si era accorto di nulla. Neanche del fatto che da anni Berlusconi occupa illecitamente, con Rete4, frequenze di cui Europa 7 è legittimamente proprietaria, ma impossibilitata a trasmettere. Mai un momento di indebolimento del sonno, neanche quando Previti andava a Porta a Porta, a fare senza contraddittorio il processo al Pool di magistrati che indagava su di lui.
Ora, finalmente, Calabrò è uscito dal lungo sonno: tremate, Santoro, Floris, Annunziata...
Chi è questa protesi del potere politico
Accanto agli incarichi in magistratura, Calabrò ha ricevuto numerosi incarichi nella pubblica amministrazione. Dal 1963 al 1968 ha seguito Aldo Moro alla presidenza del Consiglio dei ministri, guidando la segreteria tecnico-giuridica di Palazzo Chigi. Negli anni successivi è stato capo di gabinetto dei ministeri del Bilancio, del Mezzogiorno, della Sanità, dell'Industria, dell'Agricoltura, della Marina mercantile, delle Poste e telecomunicazioni (1978), della Pubblica istruzione e dell'università, delle Politiche comunitarie e delle Riforme istituzionali.
Dal 2002 al 2005 è stato Presidente del Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore. Il 9 maggio 2005 è stato nominato, con decreto del presidente della Repubblica e su indicazione del Consiglio dei ministri, presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
...ecco... per l'appunto: nominato Garante per la Comunicazione dal Governo Berlusconi. Garante?! ...esticazzi...
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