...ieri il destino ha portato via un mio amico. SLA. Sindrome Laterale Amiotrofica. Il mio amico, che chiamerò convenzionalmente Paolo, non era govanissimo, ma fino a due anni fa scoppiava di salute e di energia. Apparteneva a quella categoria di cicloamatori che ci capita spesso di vedere per le strade della Brianza, armati di bicicletta da corsa, tenute fosforescenti, casco, qualche capello bianco, un filo di pancetta. Gente che ci strappava un sorriso, ma che nel corso della bella stagione scalava il Gavia, il Sempione, il Mortirolo... Insomma, per uno come me, che faticava persino a scalare il cavalcavia di Carnate, era un fenomeno della natura...
Due anni fa, proprio in questi giorni, eravamo impegnati, a casa di amici comuni, nella ennesima litigata furibonda su Berlusconi. Scoppiava di salute (era l'unica cosa che gli invidiavo). Un anno fa eravamo ancora insieme. C'erano due grandi novità. La prima: era al mio fianco, a litigare con gli altri contro Berlusconi. La seconda: è arrivato a casa dei nostri comuni amici aiutandosi con due stampelle. Io, che se non faccio almeno una gaffe al giorno non riesco a prendere sonno, ho fatto una battuta infelice: "...Paolo, ecco quello che capita ai pirla che alla tua età fanno ancora i Cunego!..."
Col suo sorriso dolce, mi ha risposto solo: "...magari fosse questo...", e non ha aggiunto altro. Più tardi, ho raggiunto sul terrazzo sua moglie, che era uscita a fumare una sigaretta. E ho saputo. E' stata l'ultima volta che l'ho visto. Dopo poche settimane era già su una sedia a rotelle, e non ha mai più voluto vedere nessuno, nè essere visto.
Ieri se n'è andato in silenzio, di notte, senza disturbare. Se n'è andato con discrezione, esattamente come aveva vissuto. Dai primi sintomi della malattia, non è durato due anni. Fra qualche minuto lo accompagneremo per l'ultima salita. Una sola coroncina, costruita intorno ad una ruota di bicicletta. Quello che avremmo speso in addobbi superflui, ci hanno chiesto di darlo alla AISLA, l'associazione che si occupa di assistenza ai colpiti da SLA. Ciao, Paolo...
Forse una legge meno talebana di quella voluta dal centrodestra sulla ricerca sulle staminali non lo avrebbe salvato. Le ricerche in questo settore sono lunghe, richiedono anni ed anni. Ma da quando potremo iniziare a fare anche in casa nostra ricerca seria, come in tutti i paesi occidentali, quanti altri Paolo, quanti altri Welby, quanti altri Coscioni dovremo seppellire, senza far loro dono neanche di una speranza?
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