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Occhio al candidato
(di Peter Gomez e Marco Travaglio)
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Condannati. Riciclati. Voltagabbana. Fannulloni. Un libro analizza gli aspiranti parlamentari. Elenca quelli 'da evitare'. E propone il loro sciocchezzaio
S'intitola 'Se li conosci li eviti': è il nuovo libro di Peter Gomez e Marco Travaglio (ed. Chiarelettere, 14,60 euro). Un "manuale di pronto soccorso" per aiutare gli elettori a scegliere il meglio, o il meno peggio, tra le liste dei candidati, anzi dei parlamentari nominati dai partiti grazie alla legge elettorale Porcellum. Il sottotitolo parla da sé: "Raccomandati, riciclati, condannati, imputati, ignoranti, voltagabbana, fannulloni del nuovo Parlamento". Ma, all'inizio del libro, gli autori fanno uno sforzo costruttivo ed elencano "i magnifici venti", cioè altrettanti parlamentari che hanno meritato la riconferma (infatti alcuni di essi, come Nando Dalla Chiesa e Tana De Zulueta, non sono stati ricandidati). Poi inizia il rosario degli impresentabili, scelti per categorie. Quelli che hanno votato l'indulto. Quelli che hanno partecipato alla grande abbuffata della monnezza in Campania. Quelli che han comprato case nel centro di Roma a prezzi di box auto. E poi i voltagabbana, gli assenteisti cronici, i somari sorpresi dalle Iene a balbettare anche sulla data della scoperta dell'America o della Rivoluzione francese e così via. Prima di un confronto fra gli ultimi due governi del centrodestra e del centrosinistra, con relative leggi vergogna, e dei programmi elettorali di Berlusconi e di Veltroni, c'è una lunga radiografia degli inquisiti, imputati e condannati presenti nelle liste. A farla da padrone è il Popolo delle libertà, che - se ha lasciato a casa i Pomicino, i Vito, i Biondi, e i Mastella - ha rinnovato il repertorio con parecchie new entry per meriti penali. A cominciare dai pregiudicati Ciarrapico e Sciascia e dagli indagati Speciale e Bergamini. In tutto, i condannati in primo o secondo o terzo grado del Pdl sono 25, più almeno altrettanti indagati o rinviati a giudizio, senza contare i miracolati dalla prescrizione. E pensare che Sandro Bondi aveva promesso "nessun candidato sottoposto a procedimenti penali" (anche se poi aveva aggiunto: "Tranne i perseguitati politici..."). L'Udc vanta almeno cinque condannati, fra provvisori e definitivi. La Destra due rinviati a giudizio, tra cui il suo leader Storace. Ma le sorprese vengono dal Pd che, nonostante la promessa di Veltroni di non candidare nemmeno i puniti in primo grado, schiera due condannati definitivi, Enzo Carra e Antonino Papania (entrambi in Sicilia, dove svetta anche Mirello Crisafulli, amico del boss di Enna), un condannato in primo grado, uno in appello, cinque indagati (tutti fra la Calabria e la Basilicata), un rinviato a giudizio, tre salvati dalla prescrizione (tra i quali D'Alema). Senza dimenticare tutti i protettori di Giovanni Consorte nella scalata Unipol a Bnl. Completano il quadro l'Arcobaleno (due condannati: Caruso e Farina, ancorché per reati legati all'attività politica di "disobbedienti") e i Socialisti (un condannato per tangenti: De Michelis). Le schede di ogni 'impresentabile' si concludono con uno o più 'frasi celebri', che costituiscono un impareggiabile bestiario dei legislatori. Ecco una piccola antologia:
Lucio Barani (Pdl): "L'Eta agisce nel Nord dell'Irlanda, è l'organizzazione che vuole liberare la sua regione dall'Inghilterra".
Silvio Berlusconi (Pdl): "Mi sono battuto fino all'ultimo perché Enzo Biagi restasse in Rai".
Roberto Calderoli (Lega): "Dare il voto agli immigrati non mi sembra il caso, un paese civile non può far votare dei bingo-bongo che fino a qualche anno fa stavano ancora sugli alberi, dai".
Giuseppe Ciarrapico (Pdl): "'Sta destra imbalsamata... Ma chi la vole? È una monnezza..." (2007).
Giuseppe Consolo (An): "Aumenta la credibilità di Igor Marini (il calunniatore del caso Telecom - Serbia, nda) è innegabilmente più credibile di ieri..." (2005).
Gennaro Coronella (An): "La scoperta dell'America? Diciassettesimo secolo, 1700".
Marcello Dell'Utri (Pdl): "Se esiste la mafia? Le risponderò con una frase di Luciano Liggio: se esiste l'antimafia esisterà anche la mafia...".
Lamberto Dini (Pdl): "Non sono un trasformista, sono sempre stato coerente..." (10 febbraio 2008).
Gianfranco Fini (Pdl): "Voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quanto riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi... Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione. Se vuole far il premier, deve fare i conti con me, che ho pure vent'anni di meno..." (18 novembre 2007).
Giampaolo Fogliardi (Pd): "Effetto serra è il pianeta che si raffredda".
Marco Follini (Pd): "Cuffaro è una persona per bene e io l'appoggio" (2006).
Maurizio Gasparri (Pdl): "Mi tocca di stringere centinaia di mani, sudate, calde, sporche. E, al sud, addirittura il bacio. Il saluto romano è più pulito. Dovrebbero imporlo le Asl per evitare il contagio".
Carlo Giovanardi (Pdl): "Il decreto Bersani prevede che l'Iva passi dal 10 al 20 per cento per una serie di merci: ci sono i prodotti dolciari, francobolli da collezione. C'è già una reazione furibonda da parte di collezionisti di francobolli, che sono migliaia... Le tariffe dei taxi italiani sono già tra le più basse d'Europa".
Luigi Grillo (Pdl): "Il governatore Antonio Fazio è un uomo di una severità, di una trasparenza, di una pulizia morale assolute".
Enrico La Loggia (Pdl): "C'è un manipolo di magistrati facinorosi che devono essere messi in condizione di non continuare a fare questo attacco alla democrazia. Forse varrà la pena di farne un breve elenco" (2002).
Mario Landolfi (Pdl): "È la tv che ha invaso la politica, non il contrario".
Raffaele Lombardo (Mpa): "Non ci piace Garibaldi. Noi dobbiamo rivalutare i nostri briganti".
Francesco Lucchese (Udc): "Nelson Mandela? Il presidente sudamericano... brasiliano. No, Sudafrica, scusi il copsus... Ha combattuto per l'apartid, per il diritto di separazione fra bianchi e neri".
Leonardo Martinello (Udc): "Guantanamo? Mai sentito... I carceri in Iraq o in Afagnistan... Apfaghistan...".
Antonio Martino (Pdl): "Lunga vita ai paradisi fiscali. Difendo quei paesi dove viene salvaguardato strenuamente il segreto bancario, alto principio di civiltà e di garanzia per i contribuenti".
Riccardo Minardo (Pdl): "La rivoluzione francese? Milleottocento, seconda metà, mentre si faceva l'Unità d'Italia, si faceva anche la Rivoluzione francese... 1860, più o meno...".
Gaetano Pecorella (Pdl): "Hamas sappiamo benissimo che cos'è: è il capo dell'organizzazione palestinese. Lo sappiamo tutti...".
Marcello Pera (Pdl): "Berlusconi è a metà strada tra un cabarettista azzimato e un venditore televisivo di stoviglie, una roba che avrebbe angosciato e ispirato il povero Fellini" (1994).
Oskar Peterlini (Svp):"La Rcs è un'assicurazione, no?".
Pietro Rao (Mpa): "Caino era il figlio d'Isacco".
Claudio Scajola (Pdl): "Fatevi dire da Maroni se Marco Biagi era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza".
Walter Veltroni (Pd): "Non penso affatto di presentarmi come leader del centrosinistra" (gennaio 2006).
Luigi Vitali (Pdl): "La scoperta dell'America? 1862".
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