Non è una novità che la maggioranza dei “cattolici” nutra simpatie per il centro destra invece che per il centrosinistra. Secondo il sondaggio pubblicato ieri dal giornale La Repubblica siamo al 51,2 contro il 44,7. Nelle dichiarazioni di voto, a destra abbiamo il 45,2 per il Pdl+la Lega+Mpa e il 6 per UdC; mentre a sinistra si ha un 38,5 per il Pd+l’Italia dei Valori e il 6,2 per la Sinistra Arcobaleno. Nessuna novità, dicevo: tutto scontato.
Ciò che invece fa pensare e pone dei problemi sono le variazioni in base alla “frequenza della Messa” secondo le quali a destra si registra una costante crescita (34,8 – 47,8 e 50,6) e a sinistra una speculare, altrettanto costante decrescita (44,8 – 38,5 e 31,6) rispettivamente a “non praticanti”, “saltuari” e “assidui”. Insomma tra gli “assidui” troviamo un 59,5 di centro-destra contro un 35,8 di centro-sinistra! Ancor più specificamente c’è da pensare che più uno è “fedele”, più frequenta, più medita e ascolta ciò che in chiesa dicono i preti e maggiormente sente che l’area di destra è la sua “casa”.
Le letture possono essere molte, tutte parzialmente legittime e tutte diversamente significanti.
Sta di fatto, comunque la si voglia mettere, che il fattore religioso svolge, purtroppo, un ruolo condizionante a favore della conservazione, dell’autoritarismo e del moralismo, che sono, a loro volta, i tratti distintivi di una politica di destra.
Sta di fatto anche che l’istituzione chiesa, purtroppo, vive nello stesso condominio in cui abitano le istituzioni secolari della “politica serva” e dell’economia invadente, che sono i punti di riferimento e di difesa di una politica di destra.
Sta di fatto infine che il potere clericale, purtroppo, concepisce se stesso e la sua funzione totalmente appiattito sulle categorie proprie del potere militare, come struttura organizzativa (gerarchia), comportamentale (divisa) e filosofica (Legge).
Il “purtroppo” non sta a significare solo un mio personale disagio ma, ancor più, un radicale tradimento di quel messaggio di liberazione totale cui la chiesa stessa confessa di far riferimento.
Questo “purtroppo” è gravido di interrogativi impossibili.
Come può un cristiano cantare al Dio che risuscita i morti e nel contempo rivendicare “libertà” ad un mercato che fabbrica milioni di morti ogni giorno? Perché questa libertà incondizionata ad un mercato necrofilo è rivendicata dalla destra.
Come è possibile che un cristiano si affidi al potere coercitivo della legge per difendere “valori” che dovrebbero sbocciare dal vissuto della testimonianza e dalla convinzione della coscienza? …E ciò in spregio a Colui che anteponeva l’uomo al “sabato”, la “convinzione” alla “convenzione? E’, infatti, proprio della destra imporre i declamati valori tramite leggi.
E può bellamente un cristiano rivendicare per sé superfluità e privilegi in un mondo di disperati, sbarrare porte e finestre a quanti bussano per un pezzo di pane, lui che professa di esser seguace di Colui che si è fatto povero tra i poveri, forestiero con i forestieri…? La “sicurezza nazionale” contro l’invasione degli “extra” è un punto cardine della politica di destra.
E infine, può un cristiano battezzare come “cristiana” un società che, ieri con le conquiste ed oggi con il mercato, continua a depredare popoli interi privandoli delle loro ricchezze e invadendoli con le proprie monnezze? Perché questo è quello che di fatto opera e di diritto rivendica la “Piazza delle Libertà”!
Bene ebbe a scrivere Vittorio Foa: "La distinzione tra Destra e Sinistra non si gioca più sul conflitto classico tra individuo e collettività, Stato e mercato, ma passa all'interno di ciascuna di queste categorie, ruotando intorno alla contrapposizione tra inclusione ed esclusione. Semplificando: è di sinistra chi si muove insieme agli altri nel segno dell'inclusione; è di destra chi si concentra soltanto su se stesso e sul proprio benessere, nel segno dell'esclusione"!
Non a torto, contro questa religione borghese che ha depotenziato il messaggio evangelico rendendolo funzionale agli interessi dei satolli e degli abbienti, il teologo Ruben Alves afferma: “Come diceva Rickert, con il trionfo della borghesia Dio cominciò ad avere problemi abitazionali cronici. Sfrattato da una parte, sfrattato dall'altra... Poco alla volta è stato buttato fuori dal mondo. Perché gli uomini possano dominare la terra è necessario che Dio sia confinato nei cieli”.
Già negli anni cinquanta don Primo Mazzolari denunciava, senza mezzi termini che “una religione che faccia perno unicamente sul bisogno di tranquillità e di ordine e lo favorisca come l'unica virtù, non ci può dare che cristiani mediocri e una pavida cristianità, servendo, senza volerlo, interessi partigiani tutt’altro che raccomandabili,e tagliandosi con le proprie mani i ponti delle grandi strade del domani".
E qualche anno dopo Giuseppe Lazzati gli faceva eco: “È facile per noi cattolici chiamare cristiana la politica per atti di ossequio formale da essa resi alla religione: ma purtroppo (!) sotto il velo di questa apparenza può vivere un ordinamento politico che, per la sua difformità dal fine naturale proprio della politica stessa, è grave ostacolo a che la parola di Dio corra nel mondo a salvezza di molti".
Di fronte ad una chiesa erettasi a barbacane del conservatorismo e della plutocrazia c’è oggi un urgente bisogno di una chiesa che ritrovi le proprie autentiche radici e si faccia voce di chi non ha voce, casa dei senza casa e patria dei senza patria. Una chiesa figlia del Cristianesimo dalle tre rotture: fra il sangue e la famiglia, fra la terra e la patria, fra il tempio e la religione”.
Queste tre rotture “impediscono ai cristiani di essere fondamentalisti, nazionalisti e uniformi" (Enzo Bianchi: intervista a La Croix del 18.11.2007).
Non più banalmente “scontato”, quindi, che un cristiano sia di destra. Anzi, tutt’altro. E’ altamente contraddittorio che lo sia. Un abbraccio a tutte e a tutti.
Aldo Antonelli
Caro Aldo, grazie per le tue profonde considerazioni, che condivido in pieno. E scusami se ho perso tre giorni a pubblicarle, ma questo dipende solo da un periodo di "salute perfettibile", che mi sta un po rallentando, in questi giorni. Un abbraccio e Buona Pasqua
Tafanus
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