FINI A BOCCEA CONTROLLA DOCUMENTI DI SOGGIORNO AGLI IMMIGRATI
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(ANSA) - ROMA, 23 APR - Mancano pochi giorni al ballottaggio per il Comune di Roma e Gianfranco Fini sceglie il popolare quartiere di Boccea per appoggiare Gianni Alemanno passeggiando fra i cittadini. Ma stavolta il presidente della Camera in pectore non si limita a stringere mani e ad ascoltare i passanti ma, nella inusitata veste di pubblico ufficiale, chiede il permesso di soggiorno ad alcuni immigrati. Accompagnato dal candidato al XVII Municipio, Daniele Giannini, anche lui al ballottaggio domenica e lunedì, Fini chiede i documenti a due venditori d'accendini ad un semaforo. I due, cittadini egiziani, lo salutano con un saluto romano appena accennato e gli presentano i documenti. "Mi sa - commenta divertito Fini - che voi due siete gli unici in regola in questa città..."[...] Alcuni, infastiditi dalla ressa, accennano una pacata protesta che viene subito zittita da alcuni militanti al seguito del leader [...] Prima di entrare in macchina, Fini incontra altri due extracomunitari, seduti in un bar. Anche a loro chiede i documenti. Uno ce li ha, l'altro risponde di averli dimenticati in casa. "Paraculo", commenta ironico Fini. "Voglio vedere - conclude Fini - se funziona la Legge che ho fatto io ma mi sa che non è così... Non è possibile che in tanti hanno il permesso, mi sa - scherza - che se lo comprano" [...]
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...No, Camerata Fini! Nessuno ha comprato nulla. E' molto più probabile che la maggior parte dei "clandestini" controllati abbiamo i documenti in regola. Esattamente dal Novembre 2002. Le ricorda niente, questa data? E' il mese della più gigantesca sanatoria di clandestini mai fatta nella storia della Repubblica. Eravamo sotto il Regno di Silvio II, e lei era Gran Ciambellano e Leccaculo di Corte. Ecco cosa scriveva Repubblica del 12 Novembre:
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Sanatoria immigrati: 600 mila le richieste. Cifre ancora parziali, record di domande in Lombardia. Mantovano: "La gran parte dei clandestini ora non sono più un potenziale pericolo"
Repubblica - Giancarlo Mola
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ROMA - I numeri dicono seicentomila, almeno. Cioè la più massiccia sanatoria di immigrati della storia italiana. La lunga maratona che si è chiusa ieri ha infatti aperto le porte - teoricamente - a 360.000 colf o badanti e a 240.000 lavoratori dipendenti. Cifre ancora non ufficiali, ma che rendono comunque l'idea di una operazione di proporzioni gigantesche: la legalizzazione inserita in extremis nella Bossi-Fini raggiunge quasi, nelle dimensioni, le regolarizzazioni degli ultimi dodici anni. Messe insieme. La legge Martelli ('90) aveva fatto emergere 215.000 extracomunitari, il decreto Dini ('95) 244.000 e la Turco-Napolitano ('98) 217.000 [...] Alfredo Mantovano, tignoso ha "ribadito: "...non mi stanco di ribadire, non è una sanatoria, è una regolarizzazione...", ha spiegato il sottosegretario all'Interno. Sottolineando la sua soddisfazione per le centinaia di migliaia di clandestini "riportati alla luce, identificati e dunque non più un potenziale pericolo. [...]
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Alla fine la sanatoria della Bossi-Fini (pardon... la regolarizzazione) riguarderà la gigantesca cifra di 740.000 persone. L'anno successivo Berlusconi e Fini si vanteranno di aver creato un milione di posti di lavoro (mettendo nel conto anche i 740.000 che già lavoravano in nero, ma che adesso possono rientrare nelle statistiche dell'ISTAT grazie alla sanatoria (pardon... regolarizzazione).
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Ma il punto non è questo: il punto è che non abbiamo letto un solo medium scandalizzarsi per questa pagliacciata (molto probabilmente illegale) del controllo di documenti fatti da un fascista, che si è fatto eroicamente accompagnare dalla sue personali squadre di AAA (Arditi Alla Amatriciana); non si sa mai..., ed accolto dagli applausi della plebe, sempre pronta a salire sul carro (anzi: sul carretto) del vincitore. Per conto nostro, non possiamo che esprimere la nostra solidarietà a questi pària della società, costretti a subire l'olio di ricino morale di questo emerito stronzo.
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Immaginiamo che questo zerbino della politica si sia molto compiaciuto con se stesso, e che la sera, al Gilda, abbia raccontato più e più volte della sua prodezza dannunziana a Divani&Divani di adoratores in orbace, ogni volta arricchendo il racconto di nuovi particolari eroici. Come i colonnelli inglesi rincoglioniti, reduci dall'India, così ben descritti da Agatha Christie. Una domanda, però, sorge spontanea: dopo aver sanato (pardon, regolarizzato) 740.000 clandestini in un botto solo, sarà riuscito a trovare ALMENO UN IMMIGRATO non in regola, da esibire nel suo palmares?
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