Avvertenza: questa è una storia di fantasia, arbitrariamente attribuita a personaggi realmente esistenti. Qualsiasi riferimento a fatti realmente accaduti (o che accadranno) è puramente casuale.
Un giochino facile facile: dunque, mettiamo che io sia Presidente del Consiglio designato.
Prima tappa: faccio circolare la voce che, in men che non si dica, inizierà la costruzione del mitico Ponte sullo Stretto. La Impregilo, guidata dalla banda Ligresti, Gavio, Benetton, schizza in borsa. In pochi giorni i tre-tre guadagnano in borsa milioni di euro. Specialmente se qualcuno li avverte in anticipo che farà queste dichiarazioni.
Seconda tappa: chiedo al più "ricattabile" dei tre di mettere un "chip" sul piatto Alitalia. Come rifiutare, visto che solo con l'incremento delle quotazioni di borsa di Impregilo ho guadagnato TANTI chips? Non lo dico a Marcellino perchè è un impresentabile (troppe "voci giudiziarie" di mazzette alla Ombretta Colli, la "Signora Provincia"), e non insisto con Benetton, che essendo già ricco "di suo", ha già risposto picche.
Terza tappa: il Ponte non si fa, perchè non c'è una lira. Ma chi riesce a saperlo in anticipo sugli altri, guadagna un altro fracco di euro. Perchè il bello della Borsa è che si può guadagnare sia al rialzo che al ribasso. Basta essere "illuminati" per tempo.
Resta il problema Alitalia: in "cordata" restano Ligresti e Tronchetti, due potenze economiche fondate sui debiti. Scalfari calcolava che, ad andar bene, i due potranno tirar fuori 150 milioni di euro, che ormai Alitalia brucia in 4 mesi. Poi il commissariamento, e la svendita delle spoglie, per quattro centesimi, agli amici degli amici. Amen
Per la gioia dei sindacati fascisti dei piloti, di Angeletti, di Bonanni, di Tremonti, di Berlusconi, di Maroni di Formigoni, di Sticojoni. Le famiglie di 20.000 dipendenti Alitalia sentitamente ringraziano.
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