di seguito la mia ultima riflessione a più riprese sulle elezioni, una forma di elaborazione post-elettorale. Una mia cara amica di Padova mi ha suggerito di scrivere in modo da farla firmare, anche perché in questa riflessione manifesta grande e totale solidarietà al Prof. Nicola Tranfaglia che ha ricevuto insulti e minacce per avere criticato la lega, ora quasi al governo. Ho pensato un po’ e ho deciso di lasciare tutto come sta per diversi motivi.
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- Sono stanco e non me la sentivo di riprendere e riformulare tutto.
- Non intendo raccogliere firme perché non voglio provare niente ad alcuno, ma rifletto per me e poi condivido con altri. Quando era necessario raccogliere firme lo abbiamo fatto e abbiamo avuto successo: abbiamo impedito che Benedetto XVI ricevesse Berlusconi in Udienza nel marzo 2006: ricordate?
- Avrei dovuto scrivere con maggiore attenzione per chi magari non crede, ma questo significava togliere valore a quello che scrivo proprio in quanto credente e in quanto prete, nel pieno esercizio della mia vocazione battesimale che legge ciò che accade e la valuta alla luce del vangelo.
- Non cerco adesioni, né approvazioni. Sono solo pensieri miei: se qualcuno vi si riconosce bene, se non vi si riconosce si rivolga a “Il Giornale” di Berlusconi che, nella sezione di Genova, è uso a prendermi di mira anche con articoli a nove colonne e a caratteri cubitali.
- Mi è stato proposto di presentarmi in due liste per il senato della Repubblica e ho detto subito di no, perché questo avrebbe comportato immediatamente la mia riduzione allo stato laicale e io non posso essere Paolo senza essere prete e no posso essere prete senza essere Paolo.
A tutti, se avete fegato, buona lettura: sono 7 pagine (numero biblico e magico), ma avete anche la libertà di cestinare. A tutti un abbraccio affettuoso e liberante.
Paolo Farinella, prete
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CONSIDERAZIONI DI PAOLO FARINELLA, PRETE, SULLE ELEZIONI
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