...non chiedetemi perchè... è la terza volta che dedico una "perla" a Bruno Lauzi". La prima volta è stata quasi due anni fa, con la bellissima, straziante "Genova per noi". Poi è capitato nella settimana della sua morte, quando, per contrasto con la tristezza mia (e di Marisa, che con Bruno aveva condiviso alcuni mesi di stage alla Sorbona, con la Scuola Interpreti), avevo inserito una canzone allegra, scherzosa piena di ironia: "Se potessi avere mille lire al mese", eseguita in stile "fonografo a tromba".
Oggi, come stanco ritorno alla normalità, RICOMINCIAMO, anche con la musica. E non chiedetemi il perchè della scelta di questa bellissima canzone di Luigi Tenco: "Un giorno dopo l'altro". E non chiedetemi se le parole della canzone siano per me un inno alla speranza, o un canto di rassegnazione. Vorrei rispondere, ma ho le idee molto confuse. So solo che ho una gran voglia di ritorno alla normalità.
...un giorno dopo l'altro
il tempo se ne va
le strade sempre uguali,
le stesse case.
Un giorno dopo l'altro
e tutto e' come prima
un passo dopo l'altro,
la stessa vita.
E gli occhi intorno cercano
quell'avvenire che avevano sognato
ma i sogni sono ancora sogni
e l'avvenire e' ormai quasi passato.
Un giorno dopo l'altro
la vita se ne va
domani sarà un giorno uguale a ieri.
La nave ha già lasciato il porto
e dalla riva sembra un punto lontano
qualcuno anche questa sera
torna deluso a casa piano piano.
Un giorno dopo l'altro
la vita se ne va
e la speranza ormai e' un'abitudine...
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