Mi pervengono, sempre più ravvicinate nel tempo, ma sempre più confuse, le agenzie sulla mitica kordata. Solo oggi ho ricevuto le seguenti (enucleo solo i passi più significativi)
[...] vi dovrebbero confluire Air One e la cordata Benetton-Gavio-Ligresti-Riva. È il terzo tentativo in meno di due anni. Dopo aver affossato la fusione con Air France-Klm e gli sforzi del governo Prodi, è la prova del fuoco per le promesse elettorali del Cavaliere. Oggi, in consiglio dei ministri, si torna a discutere delle procedure per la cessione di Alitalia. Non dovrebbe essere ancora il via libera formale, poiché Giulio Tremonti non ha ancora messo a punto tutti i dettagli. Dovrebbe trattarsi ancora di una «relazione», ma è il passaggio obbligato per evitare una procedura di infrazione da parte dell’Europa: proprio oggi scade infatti il termine entro il quale il governo italiano deve presentare a Bruxelles i chiarimenti sul prestito-ponte da 300 milioni. [...] Almeno formalmente non escluderà la possibilità di fare offerte per altri contendenti; l’obiettivo è comunque quello di permettere alla ancora informe cordata tricolore l’accesso ai conti di Alitalia. Bruno Ermolli ha girato a Palazzo Chigi e al Tesoro la lista degli imprenditori disponibili, ma a conti fatti la partita non potrà che giocarsi attorno ad alcuni soggetti: le banche finanziatrici (in testa Intesa ma c’è chi non esclude Unicredit), la Air One di Carlo Toto (l’unico soggetto industriale disponibile anche perché fortemente indebitato) e un nucleo di imprenditori, alcuni dei quali concessionari pubblici: fra questi i Benetton, Gavio, Ligresti, il re dell’acciaio Riva. Il veicolo per mettere insieme la cordata sarà una newco nella quale far confluire Air One e le partecipazioni degli altri soggetti. La nuova società poi parteciperà ad un probabile aumento di capitale al quale dovrebbe conferire una quota di minoranza anche il Tesoro.
(Alessandro Barbera - La Stampa)
ATTENZIONE!!! sembra che il discorso con Benetton (concessionario delle autostrade) sia più o meno di questo tipo: tu tiri fuori dei soldi per la magica kordata, e lo stato te li restituisce sottobanco approvando aumenti delle tariffe e/o diminuzione dei vincoli di ammodernamento della rete. Geniale, no? (NdR)
Per il Financial Times, con l'aumento del prezzo del petrolio Alitalia rischia di non trovare un partner straniero disposto a salvare la compagnia aerea italiana. In un commento pubblicato oggi, dal titolo «I partners stranieri potrebbero essere riluttanti a risollevare Alitalia», Paul Betts afferma che Silvio Berlusconi e i suoi ministri hanno fatto molto rumore politico, ma «ci sono stati pochi segnali di un'imminente soluzione italiana per salvare Alitalia».
(Financial Times)
È ancora nell'ombra il progetto di cordata italiana promosso dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ed affidato al superconsulente Bruno Ermolli. Ci sarebbe stato un incontro tra dirigenti di Alitalia e di Aeroflot ma «al momento non sta accadendo nulla», scrive il quotidiano russo Gazeta che riporta dichiarazioni di un portavoce della compagnia. Di un possibile intervento di Aeroflot ne avevano parlato Berlusconi e l'ex presidente russo Vladimir Putin, in Sardegna a Villa Certosa. Per Aleksandr Lebedev, uno dei maggiori azionisti della compagnia russa, Aeroflot non intende acquistare Alitalia: esaminare questa possibilità sarebbe solo una risposta «ad una precisa richiesta italiana».
(Gazeta)
La spagnola Iberia non è della partita: «Non abbiamo assolutamente interesse», ha detto il presidente Fernando Conte. Che critica l'intervento del governo italiano: «Non è giusto nè equo essere in competizione con imprese sostenute dallo Stato».
(El Pais)
Il prestito ponte intanto è sotto la lente di Bruxelles, che potrebbe considerarlo un aiuto di Stato non consentito. Venerdì mattina la rappresentanza italiana presso l'Unione Europea ha inviato alla Direzione generale Trasporti ed Energia della commissione europea la lettera con la quale il governo spiega i contenuti tecnici del cosiddetto «prestito-ponte» all'Alitalia. La lettera finirà all'attenzione del vicepresidente della Commissione europea e responsabile dei Trasporti, Antonio Tajani.
(l'unità)
(Insomma, un esaminatore davvero imparziale: un cameriere di Berlusconi. Speriamo che la UE abbia gli strumenti per contrastarlo. NdR)
(Tafanus)
"...sulla possibilita' di un intervento a favore della cordata italiana in grado di rilevare Alitalia ''la nostra posizione e' sempre la stessa. Come italiano sostengo che e' bello che Ligresti dica che e' disponibile a fare la sua parte. Come ragioniere di Fonsai dico che prima vanno visti i conti e i dati''. Lo ha detto Fausto Marchionni, ad di Fondiaria Sai a proposito dell'intenzione di Salvatore Ligresti di scendere in campo a sostenere la cordata italiana per ''salvare'' la compagnia di bandiera. Il manager non si e' pero' sbilanciato sulla modalita' dell'intervento, non anticipando se la partecipazione potrebbe avvenire tramite Fonsai o attraverso le holding a monte della compagnia assicurativa: ''E' prematuro parlarne. Aspettiamo che la cordata si concretizzi e poi si vedra' quale e' la mano da mettere in tasca''. Insomma, se l'intervento di Ligresti e' dato per certo, per Marchionni ''come, dove, quando e se lo vedremo..''
(ASCA)
...per Marcegaglia, insomma, ''sarebbe un peccato in un paese che vive di prodotti da esportare nel mondo, che vive di turismo, della propria qualita' e immagine del made in italy non avere piu' la propria compagnia di bandiera; certo che se avere una compagnia di bandiera vuol dire averla cosi', ben venga Air France, Lufthansa o chiunque possa invece darci una compagnia in grado di di volare senza i disastri che abbiamo visto in questi mesi'...'
(ASCA)
"...l'unica cosa certa e' che l'Alitalia non sara' svenduta come stava cercando di fare il governo Prodi. Sara' venduta ad una cordata italiana o a una grande compagnia estera, tenendo presente che noi non possiamo cedere a quattro soldi i nostri gioielli di famiglia ne' tanto meno perdere la nazionalita' della nostra compagnia aerea nazionale''. Lo ha detto Italo Bocchino, presidente vicario del Pdl alla Camera, conversando con i cronisti a Montecitorio.
(ANSA)
La "Minchiata d'Oro" del giorno dev'essere attribuita ad Italo Bocchino, che ha definito Alitalia non un rottame, ma un "gioiello di famiglia". Ecco, questo è l'aggiornamento sulle minchiate della serie "Kordata Italiana". L'unica cosa certa, a due mesi da quando il nano giurava a reti unificate che la kordata era cosa fatta, ma non la "disvelava" perchè eravamo sotto elezioni (insomma, per la sua ben nota correttezza), è che sulla kordata ognuno dice la sua; che non esiste nessuno che abbia titpolo per chiedere i conti Alitalia; che il primo vaglio della liceità del prestito ponte, A Bruxelles, dovrà darlo il Gran Ciambellano della Real Casa Antonio Tajani; infine, che 300 milioni di euri, con una perdita giornaliera di 2,4 milioni, bastano non per un anno, come mincheggiano il nano e i suoi nanetti, ma per 125 giorni (sempre ammesso e non concesso che la tendenza all'aumento delle perdite giornaliere non aumenti)
(Tafanus)
P.S.: ULTIMISSIME: L'Alitalia comunica di avere in cassa 174 milioni di euro, cioè circa due mesi di vita.
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