Capaci (Palermo): ore 17,58 del 23 Maggio 1992: Il magistrato Giovanni Falcone salta in aria, insieme a sua moglie, Francesca Morvillo, e a tre uomini della sua scorta: Antonio Montinaro, Vito Schisani e Rocco Di Cillo. La mafia si vendica così, con cinquecento chili di tritolo, del protagonista del maxiprocesso: l'uomo simbolo della ribellione istituzionale al potere mafioso non c'è più.
Noi siamo, oggi come allora, con lo stato e contro tutte le mafie. Noi siamo, oggi come allora, convinti che Vittorio Mangano non sia un eroe, ma un mafioso, checché ne pensino Berlusconi e Dell'Utri. Noi siamo dell'idea, oggi come allora, che gli eroi siano Falcone, sua moglie, e gli uomini della sua scorta. E tutti gli altri magistrati morti ammazzati per mano di "eroi" come Vittorio Mangano.
Noi siamo, ora come sempre, scandalizzati da un popolo che, nel segreto della "gabbina", vota Miccichè anzichè Caponnetto, vota Cuffaro anzichè Rita Borsellino, e vota Lombardo anzichè Finocchiaro.
Noi, oggi come allora, continueremo a lottare contro i mulini a vento. Forse non faremo in tempo a vedere noi un paese migliore, ma dobbiamo lottare fin quando saremo in vita affinché almeno i nostri nipoti, se non i nostri figli, possano vivere in un paese di cui non doversi vergognare.
Quando creperemo, vorremo avere la consapevolezza di aver fatto tutto quanto era nelle nostre limitate possibilità, per contribuire a cambiare questo mondo.
P.S.: Sono onorato di constatare che questo post è stato ripreso, con grande rilievo grafico, dal sito di Don Giorgio De Capitani, un altro prete che, come Don Aldo Antonelli, e Paolo Farinella, è fortemente impegnato in battaglie di civiltà e contro il berlusconismo. Gliene sono grato.
Il Tafanus sul sito di Don Giorgio
SOCIAL
Follow @Tafanus