Mi permetterete, per una volta, di usare questa rubrica "per fatto personale": oggi coincidono, per puro caso, il giorno dedicato dal blog alla rubrica musicale, e il giorno in cui, per la cinquantesima volta, auguro "Buon Anno" a Marisa.
Questa volta gli auguri voglio farglieli così, con una bella, bellissima canzone "di mediazione" fra la mia passione per il jazz, e la sua passione per la musica melodica "intelligente".
Mezzo secolo, non è uno scherzo. Chi riesce a sopportarmi per 50 minuti è una persona "nella media"; chi riesce a farlo per 50 anni o è pazza, o è sorella di Madre Teresa di Calcutta. In 50 anni fai in tempo a sbattere contro quasi qualsiasi cosa: vittorie e sconfitte, malattie e guarigioni, anni di euforia ed anni di disperazione. Se passi indenne attraverso tutti questi eventi, allora puoi dire di essere riuscito, da ateo, a rispettare il precetto cattolico dello "stare insieme nella buona e nella cattiva sorte".
Se anche oggi questo blog esce regolarmente, coi suoi spazi, le sue rubriche, il mio impegno, che toglie molto tempo agli affetti familiari, devo a Marisa un grande Grazie.
Il brano di questa settimana è un bellissimo brano cantato dalla spendida Rosa Passos, col sottofondo del violoncello di Jacques Morelenbaum, ed ha un titolo... emblematico. Ascotatelo, è bellissimo!
Auguri, Marisa!
Rosa Passos – O Amor em paz
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