Il pacchetto anti-paura
di Massimo Giannini - Repubblica.it
"Togliamo un po' d'angoscia che in questo periodo ha gravato su troppe famiglie...". Le parole di Giulio Tremonti spiegano più di ogni altra esegesi possibile il senso vero dei primi due pacchetti legislativi varati dal governo: quello sulla sicurezza e quello sull'economia. Non bastano a risolvere il problema dell'immigrazione clandestina né quello della crescita zero.
Ma sono un potente "ansiolitico". Contro la paura del diverso, contro l'inquietudine della quarta settimana. L'effetto pratico è incerto, ma l'effetto placebo è sicuro [...]
Sul fronte dei mutui c'è la novità più importante. Tremonti ha onorato un impegno che aveva assunto in campagna elettorale, quando aveva detto "chiederemo un sacrificio ai banchieri". Ha compiuto un'operazione di fortissimo impatto sociale: interessa un milione e mezzo di famiglie e fa risparmiare a ciascuna di queste circa 850 euro l'anno. E ha fatto una cosa "di sinistra": ha minacciato la "casta" delle banche con una pesante stangata fiscale, e gli ha estorto un accordo a rinegoziare i mutui variabili con i clienti più in sofferenza per i rincari di questi mesi. La norma è un piccolo capolavoro di populismo politico.[...] Torna il ministro che mise un simbolico barattolo di pelati Cirio sulla sua scrivania, ai tempi della battaglia con l'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio e con i "furbetti del quartierino", e che adesso si prende la rivincita contro i signori del credito, in nome e per conto dei poveri cristi strozzati dalle rate.
Ma la norma è anche un modesto contributo di assistenzialismo economico. Nel breve periodo le famiglie che rinegozieranno i contratti avranno due benefici: pagheranno una rata più bassa, e usciranno dall'incubo del tasso variabile. Nel lungo periodo ci sono due incognite:
1) Il beneficio si annullerà, perché il ciclo di ammortamento diventerà più lungo di quanto previsto al momento dell'accensione del mutuo.
2) La novità è frutto di un patto tra gentiluomini, sottoscritto tra Tremonti e l'Associazione bancaria: in assenza di sanzioni coercitive per gli istituti che non si adeguano, nessuno può garantire che le banche saranno disponibili e rinegoziare i mutui. (...affidarsi alla "gentiluominità" di Tremonti e dell'ABI è come consegnare le chiavi del pollaio alla volpe...NdR) L'insuccesso delle norme sulla portabilità dei contratti varate con la lenzuolata di Bersani, purtroppo, sono un'ipoteca pesante sulla credibilità del nostro sistema bancario [...]
Sul fronte fiscale anche Berlusconi ha onorato gli impegni assunti in campagna elettorale. Aveva promesso l'abolizione integrale dell'Ici e la detassazione degli straordinari. Le ha approvate al primo Consiglio dei ministri. Ciascuna delle due norme contiene aspetti positivi, ma anche limiti e incongruenze. Il dubbio preliminare riguarda la copertura finanziaria: da dove spunteranno i 2,6 miliardi di euro necessari non è affatto chiaro. "Risparmi di spesa, da un palazzo all'altro", si è limitato a dire il ministro dell'Economia. Nei prossimi giorni, e soprattutto durante il dibattito parlamentare, occorrerà un po' più di chiarezza. Delle due l'una: o in cassa c'è davvero il "tesoretto" come giura Prodi, o si rischia di riallargare il deficit pubblico come teme Almunia.
L'abolizione dell'Ici consentirà a molti contribuenti di non pagare più l'imposta sulla prima casa già dal prossimo mese di giugno. E' un bel risparmio, che si aggiunge a quello già concesso dal precedente governo di centrosinistra al 40% delle famiglie con redditi più bassi. Ma ci sono tre rischi:
1) Sono giustamente escluse dallo sgravio ville e castelli (categoria A/1) ma molte splendide abitazioni situate nei centri storici delle città sono inopinatamente accatastate nella categoria A/2. Esentarle del tutto è un regalo fin troppo generoso per fasce sociali a reddito già alto, viste le poche risorse a disposizione nel bilancio pubblico.
2) L'Ici è un'imposta correlata al patrimonio e non al reddito: mantenerne almeno una quota per limitate categorie immobiliari era un modo per far pagare un po' di tasse anche agli evasori totali o parziali che in questi anni hanno investito i loro redditi sommersi sul mattone.
3) Si crea un buco nel bilancio dei comuni: saranno rimborsati, chiarisce il governo, ma non è ancora chiaro con quali mezzi. Il rischio di un aumento di qualche altra tassa locale non è peregrino [...]
La detassazione degli straordinari è un primo, timido passo verso il sostegno dei redditi e il rilancio della competitività. L'assemblea di Confindustria ha salutato il provvedimento con un'ovazione. E' giusto e legittimo. Ma anche in questo caso ci sono almeno tre rischi.
1) I limiti di reddito per accedere allo sgravio (30 mila euro) sono comprensibili nell'ottica di privilegiare le fasce salariali meno coperte, ma restringono ulteriormente la platea dei beneficiari, e quindi l'efficacia complessiva della misura stessa.
2) Il regime fiscale di favore per gli straordinari, con il solo limite di una cedolare secca del 10%, spingerà buona parte dei datori di lavoro e dei dipendenti a trasferire gran parte della propria contribuzione dalla parte fissa a quella variabile del salario. Il pericolo è che la norma si trasformi in un incentivo a una massiccia operazione di elusione fiscale, a favore soprattutto delle imprese del Nord, ma a spese di tutta la collettività.
3) Se la detassazione degli straordinari serve ad aumentare la produttività, la vasta restrizione della forza lavoro coinvolta, e la sua bassa qualificazione professionale, rendono molto più aleatorio il raggiungimento dell'obiettivo [...]
...niente di nuovo sotto il sole. Spacciano per propria una riduzione dell'ICI che per il 40% delle famiglie a reddito più basso,era già stata varata, ahimè quasi in silenzio, da Prodi. Ora si aggiungono alcune altre famiglie a reddito più alto, ma sembra quasi che abbiano fatto tutto "lorsignori"...
Poi c'è il capitolo mutui a tasso variabile: affidato al buon cuore dell'ABI, e comunque non è una "riduzione" della rata": è semplicemente uno spostamento in coda alla scadenza del mutuo originario.
Sugli immigrati, vedremo: da domani metteranno in galera e processeranno 300.000 badanti, lasceranno 300.000 disabili in balia di strutture che non ci sono? In assenza delle carceri, tutti i clandestini verranno ospitati nelle sette ville del Cavaliere? I pomodori a Sarno li raccoglierà la sorella di Tremonti, o li lasceremo marcire al suolo? e chi mungerà le mucche, Mara Carfagna?
Infine le discariche: che idea! portare la monnezza nelle discariche, e proteggere le discariche con l'esercito. E se la gente si stende per strada Maroni che farà, la tirerà via con le ruspe? la schiaccerà cogli autocarri e poi "conferirà" la poltiglia alla "discarica protetta" più vicina? Vedremo... Ci sarà da divertirsi. Per tutti, tranne che per i napoletani.
SOCIAL
Follow @Tafanus