Roma, raid neonazista al Pigneto: Picchiato un extracomunitario - Un gruppo con il volto coperto da foulard con la svastica ha distrutto le vetrine di due alimentari e di un call center - Gli abitanti del quartiere in piazza contro razzismo e xenofobia.
ROMA - Una vera e propria spedizione punitiva. Nel mirino gli extracomunitari del quartiere Pigneto a Roma. Oggi pomeriggio un gruppo di venti ragazzi, guidati da un uomo, con i volti coperti da foulard con la svastica, ha fatto irruzione in un alcuni negozi di una delle zone più multietniche di Roma. In via Ascoli Piceno i teppisti hanno danneggiato due vetrine e un frigo bar di un negozio di alimentari e le vetrine di un call center. In via Macerata sono stati assaltati un altro alimentari ed è stata infranta la vetrata del portone di un'abitazione. Un extracomunitario del Bangladesh è stato picchiato dalla banda.
I picchiatori sono arrivati improvvisamente di corsa, tenendo in mano assi di legno, e si sono scagliati contro l'extracomunitario. Paura nel quartiere, dove sono molti gli immigrati che gestiscono attività commerciali. Tutti sono scappati e molti hanno chiuso le sacinesche dei negozi.
Una cronista dell'Agi, testimone dell'episodio, ha tentato invano di chiamare il 113, per molti minuti, ma nessuno ha risposto. Dopo pochi minuti, la banda è scappata e molti abitanti del quartiere si sono riversati nelle strade e si sono affacciati dalle finestre per capire cosa fosse accaduto.
Il Pigneto è un quartiere popolare della Capitale dove si trovano il centro sociale Snia Viscosa, uno dei più grandi e attivi della capitale, il Bar Necci, famoso per essere stato il bar di Pier Paolo Pasolini, e una storica sede dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani. Dopo l'aggressione gli abitanti del quartiere sono scesi in strada per manifestare il loro rifiuto di ogni forma di razzismo e xenofobia [...]
Il quartiere, a metà anni '90, ha conosciuto una rinascita che lo ha portato a essere luogo di ritrovo di artisti e musicisti. E' stato proprio in virtù del suo passato di quartiere degradato che molti immigrati, prevalentemente dal Bangladesh, hanno scelto di aprire al Pigneto attività commerciali di vario tipo, bazar e bar in particolare, sfruttando il basso costo dei locali [...]
La testimonianza della giornalista dell'AGI
I naziskin, questi esemplari di teste di cazzo piene di segatura, hanno recepito il messaggio: "si può fare". Due anni di campagna tendente ad alimentare l'odio verso gli immigrati cominciano a dare i loro frutti. Quello che è successo oggi ricorda pericolosamente, in piccolo, il famigerato 10 Novembre 1938 in Germania, data passata alla storia come la "Kristallnacht", la notte dei cristalli.
Oggi come 70 anni fa. Prima la devastazione di poveri negozi appartenenti a povera gente. Poi l'assalto eroico di venti teste di cazzo contro un poveraccio del Bangladesh. In tutto questo, la cosa più disgustosa di tutte è l'indignazione del Sindaco Alemanno, che oggi si indigna, ma per due anni è stato fra i più attivi fabbricanti d'odio e di paura. Più che indignarsi, di fronte alla crescente valanga di crimini italiani in genere, e fascisti in particolare, bene farebbe ad andare in televisione e chiedere scusa agli italiani, ed agli immigrati in particolare. Caro Alemanno, chi semina vento, raccoglie tempesta. Mi auguro che ora il genero di Pino Rauti, tanto bravo nel denunciare il degrado morale della Roma di Veltroni, riesca a fare di meglio, o si dimetta.
La cosa positiva è stata invece la reazione degli abitanti del quartiere, scesi in piazza per protestare contro QUALSIASI forma di razzismo. Noi bloggers, invece, dobbiamo usare con costanza, fino alla noia, le uniche armi che abbiamo: la denuncia continua di ogni singolo episodio, e l'amplificazione della informazione attraverso il tam tam della rete.
Nella foto: supporters di Alemanno festeggiano l'elezione a sindaco.
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